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Discussioni su The master - Film (2012) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

47 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Didda23 • 4/01/13 01:16
    Compilatore d’emergenza - 5800 interventi
    Ottima benemeritata. Volevo andare nel pomeriggio,invece vado domani. Come mai un cast così chilometrico?
  • Cotola • 4/01/13 02:25
    Consigliere avanzato - 3921 interventi
    Seguendo la regola l'ho preso da Imdb e pensa che l'ho tagliato: non ho messo tutti i non accreditati. Credo che il sito abbiamo messo
    davvero tutti, anche le comparse.

    Sono curioso di conoscere il tuo giudizio, ma
    sappi che è un film spiazzante. E comunque ho scritto il commento di getto, ma non è escluso
    che il giudizio possa cambiare un po' poichè col passare delle ore ci sto pesando. A me è piaciuto, ma non credo saranno in tanti ad apprezzare.
  • Didda23 • 4/01/13 12:50
    Compilatore d’emergenza - 5800 interventi
    Cotola sono due anni e più che seguo la lavorazione del film e se riuscisse a stupirmi sarebbe qualcosa di sorprendente. Seguo Anderson da sempre e il trittico Magnolia, Il petroliere e Boogie Nights mi fa letteralmente andare in estasi. Poi c'è il ritorno di Joaquin Phoenix! Per non parlare di quel maledetto genio assoluto di Hoffman...Non vedo l'ora!!!
  • Cotola • 5/01/13 01:44
    Consigliere avanzato - 3921 interventi
    E io non vedo l'ora di leggerti. Sul serio! E' un film che mi ha colpito e su cui vorrei confrontarmi con i davinottiani. Speriamo siano
    numerosi quelli che lo vedranno.
  • Cotola • 5/01/13 02:17
    Consigliere avanzato - 3921 interventi
    Più ci penso e più mi piace. Più ci penso e più
    mi incuriosisce e mi viene voglia di leggere recensioni, commenti, interviste ad attori ed
    al regista. Ma soprattutto più ci penso e più mi viene voglia di rivederlo, cosa che credo
    farò molto presto.
  • Cotola • 5/01/13 13:54
    Consigliere avanzato - 3921 interventi
    Non si potrebbe fare uno strappo alle regole e pubblicare i commenti degli altri davinottiani
    un po' prima? Avendo destato in me una curiosità notevole, mi farebbe piacere anticipare la lettura dei commenti degli altri che credo siano molto positivi verso il film
  • Zender • 5/01/13 14:55
    Capo scrivano - 49248 interventi
    Sposto qui il commento di Marval, che è più da discussione generale che non da commenti, visto che del film dice solo che è evidentemente pesante.

    Apprezzo il regista e le sue acrobazie virtuosistiche sin dai tempi di Boogie nights, ma stavolta la montagna ha partorito davvero un topolino: sembra di assistere a una delle "terrificanti visioni" del prof. Guidobaldo Maria Riccardelli. Non mi era mai capitato di vedere la gente scappare dalla sala o di sentire i commenti a voce alta condivisi dai pochi superstiti rimasti! Se uno fosse comodamente seduto sul proprio divano cambierebbe canale dopo 20 secondi! Una delusione totale.
    Ultima modifica: 9/01/13 12:56 da Zender
  • Mickes2 • 6/01/13 14:52
    Addetto riparazione hardware - 335 interventi
    per quanto mi riguarda, passo indietro rispetto al Petroliere (che a mio modesto avviso è capolavoro da 4 pallozze)
  • Cotola • 6/01/13 22:24
    Consigliere avanzato - 3921 interventi
    Credo che il pallinaggio di Marval non sia consono al giudizio: 5 palle e poi lo distrugge
  • Mickes2 • 6/01/13 23:33
    Addetto riparazione hardware - 335 interventi
    eehm si, anche secondo me, un filo discordante il rapporto commento/voto :D
  • Zender • 7/01/13 07:41
    Capo scrivano - 49248 interventi
    Sì, aveva sbagliato a cliccare, me l'ha scritto anche ora per mail. Me n'ero accorto, ma poi mi ero dimenticato di cambiarlo.
  • Capannelle • 7/01/13 16:54
    Scrivano - 3994 interventi
    @ Marval: ma la fuga delle persone dalla sala avviene nel primo o secondo tempo?
    Ultima modifica: 7/01/13 16:56 da Capannelle
  • Rebis • 10/01/13 16:20
    Compilatore d’emergenza - 4454 interventi
    Ma perché il commento di Marval è sparito?

    Ne approfitto per comunicare il mio dubbio amletico: due palle e mezzo o tre? Bello è bello, ma un po’ troppo ombelicale per i miei gusti, nonché tirato per le lunghe. Mi è sembrato un film che parla soprattutto all'America dell'America, con un indice di autoreferenzialità notevole: se letto da un punto di vista sintomatologico, come spaccato della società civile americana è un film imprescindibile, epocale. Un punto di arrivo critico notevole. Ma credo anche sia - malgrado l'altissimo livello tecnico e artistico - poco "esportabile". E come se durante la visione in fondo a me non la smettesse di baluginare un pensiero dispettoso: "Sì, tutti bravi, tutto bello, tutto molto profondo... Ma anche: chissenefrega...". Che dite, troppo severo?
    Ultima modifica: 10/01/13 17:12 da Rebis
  • Zender • 10/01/13 17:58
    Capo scrivano - 49248 interventi
    Non è sparito, l'ho passato in discussione generale, perché non diceva nulla del film al di là che era pesante. Gli ho chiesto di aggiungere qualcosa, non mi ha risposto e di conseguenza l'ho spostato qui. Qui può starci benissimo.
  • Capannelle • 10/01/13 20:43
    Scrivano - 3994 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Non è sparito, l'ho passato in discussione generale, perché non diceva nulla del film al di là che era pesante. Gli ho chiesto di aggiungere qualcosa, non mi ha risposto e di conseguenza l'ho spostato qui. Qui può starci benissimo.

    Sono contento che non sia andato perso perchè così la mia domanda assume un senso e forse ottiene anche una risposta.
    Ultima modifica: 10/01/13 20:46 da Capannelle
  • Puppigallo • 11/01/13 09:01
    Scrivano - 506 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Ne approfitto per comunicare il mio dubbio amletico: due palle e mezzo o tre? Bello è bello, ma un po’ troppo ombelicale per i miei gusti, nonché tirato per le lunghe. Mi è sembrato un film che parla soprattutto all'America dell'America, con un indice di autoreferenzialità notevole: se letto da un punto di vista sintomatologico, come spaccato della società civile americana è un film imprescindibile, epocale. Un punto di arrivo critico notevole. Ma credo anche sia - malgrado l'altissimo livello tecnico e artistico - poco "esportabile". E come se durante la visione in fondo a me non la smettesse di baluginare un pensiero dispettoso: "Sì, tutti bravi, tutto bello, tutto molto profondo... Ma anche: chissenefrega...". Che dite, troppo severo?

    Per me è un 2 e 75.
    Ultima modifica: 11/01/13 13:37 da Zender
  • Rebis • 11/01/13 18:18
    Compilatore d’emergenza - 4454 interventi
    Condivido fra l'altro il tuo il senso di oppressione e soffocamento, come se il film vada in un certo senso "subìto".

    Sull'esportabilità, riflettevo su come certi film italiani vengano accusati di essere troppo autoreferenziali e di come siano appunto poco esportabili, non ultimo e forse non proprio a torto Bella addormentata di Bellocchio che ha una coralità narrativa molto simile a quella di Anderson. D'altra parte siamo talmente assuefatti al cinema d'importazione (soprattutto americano) che a volte ci ritroviamo proprio a "subire" dei film perché, nonostante l'alto profilo tecnico e recitativo che li rende apprezzabili, rimangono sostanzialmente inaccessibili alla nostra mentalità e cultura, specie quando si tratta di radiografie sociali, come in questo caso.

    Comunque sono sempre più dell'idea che tre palle piene non le merita. Ma attendo volentieri altri consigli prima di inserire il commento :)
  • Didda23 • 11/01/13 19:35
    Compilatore d’emergenza - 5800 interventi
    Rebis, vado al cinema domani perché questa settimana sono stato impegnato per un esame di antropologia culturale. Il tuo discorso è estremamente interessante da un punto di vista cosmologico. In un certo senso torna alla memoria la famosa frase di durkheim a proposito dell'influenza della religione sulla società . Sembra intellettualmente stimolante un discorso sulla marginalità e su come la società concepisca se stessa e su i valori che veicolano l'agentività umana. Quindi se l'opera è realmente poco esportabile, potrebbe essere culturalmente importante per capire la peculiarità della cultura statunitense.
  • Mickes2 • 11/01/13 22:16
    Addetto riparazione hardware - 335 interventi
    @Rebis
    è difficile a dirsi :)
    The master mi è si parso un film dall'essenza Americana, ma avendo io un approccio più emotivo, mi piace vederlo anche e sopratutto come un rapporto d'amore-odio/attrazione-repulsione, un amore quasi malsano, come lo sono i culti; una storia di due derive che si specchiano in un continuo divenire di avvenimenti e ideali. ci sono due personalità vicine ma sempre parallele (come dicevo nel commento): dove l'uno è impulsivo e scatena istinti primordiali, l'altro è riflessivo, silenzioso, luciferino; dove l'uno esterna tutte le sue pulsioni (soprattutto sessuali) l'altro le reprime di fronte allo specchio di un bagno, dove l'uno è, a suo modo, un grande uomo, l'altro è semplicemente un uomo come tanti, insicuro, instabile, ma fondamentalmente umano.

    poi, mi inchino dinanzi all'imponenza formale, sia tecnica che di direzione attoriale (davvero mostruosi sia Hoffman che Phoenix) e ho gradito il cambio di rotta che passa dalla magniloquenza del Petroliere al linguaggio teatrale apparentemente sommesso e delicato di questo The master, anche se, allo stesso tempo, mi è parso meno incisivo nel solcare le piaghe di una tragica e imminente prossima solitudine e soffre di qualche ridondanza nell'ultima parte, dove la narrazione si avvolge un po' su se stessa sfociando in un finale (anche'esso specchiato) che non mi ha sballottato a dovere. abbisogno di una revisione (magari in originale) per un giudizio definitivo (che potrebbe anche scendere), ecco spiegati i miei 3 pallini :).
    Ultima modifica: 11/01/13 22:19 da Mickes2
  • Rebis • 12/01/13 14:19
    Compilatore d’emergenza - 4454 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Quindi se l'opera è realmente poco esportabile, potrebbe essere culturalmente importante per capire la peculiarità della cultura statunitense.

    Ma infatti il valore culturale è fuori discussione, come quello tecnico e artistico. Rimane però l'impressione che il film parli - e quindi interessi - ad un pubblico americano, e che una fruizione spettatoriale media, epidermica, sia insufficiente ad entrare nel film e a comprenderne la portata (e l'importanza). E' come entrare nell'intimità altrui: puo' essere affascinante, curioso, ma sostanzialmente la cosa non ci riguarda.
    Non vedo l'ora di leggere le tue impressioni :)

    Mickes2 ebbe a dire:
    ... mi è si parso un film dall'essenza Americana, ma avendo io un approccio più emotivo, mi piace vederlo anche e sopratutto come un rapporto d'amore-odio/attrazione-repulsione, un amore quasi malsano, come lo sono i culti; una storia di due derive...

    Tutto vero, ma rispetto a Il Petroliere - al quale The Master è quasi antitetico: lì le profondità terrigne, il potere materiale, qui le profondità animiche, il potere spirituale - e malgrado la densità del conflitto rappresentato non ci ho trovato nulla di sostanzialmente nuovo. Tornano la mascolinità dominante, e il femmineo utopico, alienato, ambito: lo smarrimento del senso di appartenenza. Il discorso si è affinato e psicologizzato ma ha perso quella cifra epica che era de Il Petroliere, che rendeva il tutto universalizzabile, quindi esportabile. Anche Il Petroliere parla dell'America, ma l'epica trascende il tempo e lo spazio, gli eventi circostanziali, e si fa allegoria dell'umano, parla a tutti apertamente senza bisogno di nozioni propedeutiche.

    Non devi assolutamente giustificare il tuo voto, ci mancherebbe :) Volevo solo conoscere le vostre impressioni.

    Grazie a tutti!
    Ultima modifica: 12/01/13 14:28 da Rebis