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Discussioni su The master - Film (2012) | Pagina 2

DISCUSSIONE GENERALE

47 post
  • Rebis • 12/01/13 14:26
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Ah, ho visto solo ora il papiro davinottico!!! Che shock! E' come se il Sommo avesse dato corpo a tutto lo scetticismo che languiva in me! Molto, molto severo: non penso arriverò a tanto, ma sento di condividerlo, in fondo :)
  • Zender • 12/01/13 15:10
    Capo scrivano - 49212 interventi
    Mah, Marcel è il correggibile per definizione, per cui è giusto che lo si corregga.
  • Cotola • 12/01/13 18:45
    Consigliere avanzato - 3918 interventi
    Posso dirvi che l'ho visto per la seconda volta (e chissà che non lo veda una
    terza) e mi ha lasciato addosso , come già dopo la prima visione, un senso allo stesso tempo di grandezza e di incompiutezza. Come detto da Rebis il livello artistico e qualitativo è indubbio (regia ed attori sono di prima grandezza), eppure è come se mancasse qualcosa. Di sicuro un film non facilissimo da fruire, sfuggente e che non riscuoterà grande successo di pubblico. A conferma gli oscar lo hanno trascurato anche se sono arrivate le prevedibili nominations per i tre attori (a mio parere sublimi, soprattutto Hoffmann, e meritevoli di vittoria, almeno in attesa di vedere il Lincoln di Day Lewis). In ogni caso
    voglio maturare ancora un po' di idee per contribuire al dibattito, ed aggiungere un tassello alle vostre considerazioni. Altra qualità che ha il film è proprio quella, sempre a mio avviso, quella di dividere.
    Ultima modifica: 12/01/13 18:55 da Cotola
  • Zender • 13/01/13 09:18
    Capo scrivano - 49212 interventi
    A parer mio l'unica cosa certa è la qualità degli attori, il resto è ancora da stabilire.
  • Rebis • 13/01/13 12:43
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Grazie Cotola, attenderò le tue elucubrazioni :)

    Rimane comunque un film che scatena troppi dubbi per essere davvero riuscito. Forse il suo destino è quello di essere riscoperto e capito tra un po' di anni e magari diventare un cult. Oppure svanire nell'oblio come opera irrisolta. Io intanto ho optato per due pallini e mezzo, per quanto sia superiore a film cui ne ho assegnati tre. Ma almeno per ora non ho voglia di rivederlo per valutare con maggior ponderazione.
  • Delfo • 16/01/13 16:31
    Galoppino - 1 interventi
    Uscito dal cinema(l'Arcobaleno a Milano,che si sentono sferragliare i tram,vabbè)l'immagine che più mi ha ossessionato e che mi sta rincorrendo tuttora è Phoenix sdraiato a fianco della Matrona di sabbia,non solo perchè è l'ultima del film. Qualche idea?Solo a me è sembrata un dettaglio non scartabile?
  • Rebis • 16/01/13 19:59
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Direi un dettaglio fondamentale :) Per me rappresenta il sentimento di "non appartenenza" una sorta di nostalgia per le origini, un cordone ombelicale tagliato senza che sia dato al nascituro un orizzonte sociale, una madre patria in cui credere e di cui sentirsi figli (e da cui poter tornare). E' anche l'immagine dell'uomo americano che ha combattuto la guerra fuori dal territorio nazionale e che ritorna in una "casa" che non sente sua, una nazione che non ha saputo dare ai reduci un'autentica giustificazione morale (o spirituale).
  • Didda23 • 21/01/13 20:32
    Compilatore d’emergenza - 5799 interventi
    Stasera finalmente me lo vedo in sala con la mia ragazza. Spero non mi fucili ( con Cosmopolis c'è andata vicino)
  • Rebis • 21/01/13 21:39
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Beh, magari una coltellata ci scappa. Buona visione :)
  • Didda23 • 22/01/13 14:51
    Compilatore d’emergenza - 5799 interventi
    Rispetto a Venezia è uscito tagliato? In sala è durato 125 minuti contro i 137 che sapevo.. Avete notizie a riguardo?
  • Rebis • 22/01/13 17:32
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Non ho calcolato i minuti, ma dove l'ho visto io grosso modo è durato due ore e mezza... Sopravvissuto?
  • Didda23 • 22/01/13 19:10
    Compilatore d’emergenza - 5799 interventi
    Allora ammetto che sono ancora in fase di metabolizzazione. Ho letto gli interventi illuminanti di Cotola,Rebis e Mickes2 e devo ammettere che sono sostanzialmente d'accordo con il giudizio di quest'ultimo. Sulla poca esportabilità non sono particolarmente d'accordo: infatti l'opera, per me, parla della solitudine della condizione umana, concetto più universale che particolaristico. Certo ci sono elementi molto americani come la condizione traumatica a livello psicologico della guerra e dei reduci ( vedi pure Clint in Gran Torino), ma a livello cosmologico ritengo che sia una visione abbastanza universalizzante. La critica al fanatismo religioso è solo epidermica ed è uno strumento (e una sovrastruttura narrativa) che permette al regista di sviscerare la povertà della condizione umana sempre pronta a riempire ( Phoenix con gli istinti primordiali, Hoffman perorando la Causa) i vuoti più incolmabili dell'esistenza.
    Per me rimane un buon film, anche se mi aspettavo qualcosa di più. Anderson senza dubbio ha del coraggio.
  • Mickes2 • 22/01/13 21:00
    Addetto riparazione hardware - 335 interventi
    quindi, Didda, in un certo senso anche te propendi per l'aspetto più emotivo ed "esistenziale" della vicenda. io credo che, tolto un piccolo avvitamento su se stesso nella parte finale, il film sia molto dinamico e abbia un carattere davvero allucinatorio nel descrivere e contrappore questi due uomini, due personalità, due vissuti diametralmente opposti che cercano di collimare e fondersi.

    forse avevo aspettative troppo alte e mi riservo un'altra visione (in originale) per dare il responso definitivo, ma anch'io mi aspettavo (o quantomeno avrei desiderato) qualcosa di più. cmq va bene anche così :)
  • Didda23 • 22/01/13 21:38
    Compilatore d’emergenza - 5799 interventi
    Si propendo più verso l'aspetto esistenziale della vicenda. Da un certo punto di vista l'attrazione che prova Hoffman nei confronti dell'umanità di Phoenix è dovuta al carattere animalesco dovuto alla mancanza di una sovrastruttura culturale.Ci ho visto qualche appiglio rousseauiano ovviamente per quanto concerne l'educazione (spirituale) del disorientato Joaquin.
  • Rebis • 23/01/13 09:31
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Ci ho visto qualche appiglio rousseauiano ovviamente per quanto concerne l'educazione (spirituale) del disorientato Joaquin.

    Uh, addirittura? Forse però in senso opposto alla pedagogia di Rousseau, perchè qui il "ragazzo selvaggio" viene represso dal maestro, anche se poi in effetti è il ritorno alle origini ad avere il sopravvento. Anch'io lo rivedrò senz'altro, ma continuo ad avvertirlo come un film intimamente americano, che da un punto di vista emotivo pone grossi limiti per chi non appartiene a quella cultura.
  • Capannelle • 21/02/13 14:32
    Scrivano - 3981 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Ma perché il commento di Marval è sparito?
    Io aspetto sempre di sapere sa lui quando ha visto il pubblico lasciare la sala perchè nonostante la durata e la complessità del narrato mi sembra una bella assurdità.

    Ne approfitto per comunicare il mio dubbio amletico: due palle e mezzo o tre?
    Bravo anch'io avevo lo stesso dubbio e l'ho risolto "a distanza" per le tre palle, a livello mentale quindi più che emotivo. E per una qualità delle immagini raramente vista a così alti livelli.

    Mi è sembrato un film che parla soprattutto all'America dell'America, con un indice di autoreferenzialità notevole
    No anche a me, come a Didda, è sembrato un film universale. Tratti dei personaggi e sfide verbali forti, di stampo americano ma come in molti altri film.

    Aggiungo inoltre che essendo Anderson uno dei miei autori preferiti qualcosa di più mi aspettavo. Come è già successo con le ultime opere di Sorrentino e Eastwood.
    Ultima modifica: 21/02/13 14:42 da Capannelle
  • Zender • 21/02/13 14:58
    Capo scrivano - 49212 interventi
    Beh insomma, assurdo uscire in un film così? A parte Inland empire (che però al contrario mi è piaciuto molto) non me ne vengono in mente di più stimolanti per uscire... Dopo l'ennesimo viaggo dal muro alla finestra e ritorno c'era gente che voleva piangere, ricordo...
  • Capannelle • 21/02/13 15:22
    Scrivano - 3981 interventi
    Hai ragione a dire che la passeggiata muro-finestra è il punto più basso toccato dal film ma siamo già nel secondo tempo e nel frattempo la pellicola ha saputo regalare diverse emozioni.

    Mi ricordo decine di film totalmente senza attori, senza capacità di ripresa, senza qualità della fotografia. Magari meno pretenziosi di The master ma proprio perchè non avevano la minima capacità di diventarlo, pretenziosi.

    Ammetto che qui Anderson ha cercato troppo il lato autoriale, onirico e che questo film non raggiunge il godimento di altre sue opere. Ma andarsi a vedere un suo film sapendo che non è il regista dei più banali e decidere addirittura di lasciar la sala..
  • Zender • 21/02/13 18:23
    Capo scrivano - 49212 interventi
    Sai, come sempre le emozioni sono la cosa più soggettiva che esista. Nemmeno a me devo dire ha smosso un grammo di emozione (con tutto che non mi sarei sognato di uscire da una sala, mi ci devono portar via i carabinieri prima che una cosa simile accada), per cui mancando quella...

    Devi tener conto che non è che in sala ci va solo chi conosce i registi o chi si informa preventivamente dalle fonti giuste... E aggiunto a questo, c'è chi magari apprezza Anderson e può ugualmente trovare questo film mortalmente noioso, perché nessuno va a vedere un film sapendo esattamente ciò che lo aspetta. E siccome in fondo uscire dalla sala non è finora reato non mi stupirei troppo che ciò sia avvenuto, solo questo volevo dire.
  • Galbo • 12/02/14 11:08
    Consigliere massimo - 4022 interventi
    Se mai avessi il coraggio di rivederlo potrei anche alzare il mio voto oltre le due palle.