Discussioni su The invitation - Film (2015)

DISCUSSIONE GENERALE

9 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Didda23 • 25/07/16 08:43
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Dani hai fatto benissimo a sottolinearlo nel commento: la somiglianza fra Tom Hardy e Logan Marshall-Green è IMPRESSIONANTE!
  • Daniela • 25/07/16 09:28
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Dani hai fatto benissimo a sottolinearlo nel commento: la somiglianza fra Tom Hardy e Logan Marshall-Green è IMPRESSIONANTE!

    In effetti, sembrano gemelli separati alla nascita.
    In altri film in cui è apparso non avevo notato questa somiglianza così vistosa, spero che non danneggi la sua carriera. Qui è davvero bravo, anche se è chiamato ad interpretare un personaggio caratterizzato al 99% da espressioni che coprono una gamma ristretta che va dal sospettoso all'allarmato, con sfumature di paranoia.

    Il film inizialmente non l'avevo preso in considerazione, visto il nome della regista, l'ho visto dopo averne letto la segnalazione in un sito che bazzico: niente di eclatante ma merita la visione. E' uno di quei film che è chiaro fin dall'inizio finiranno male però c'è sempre la curiosità di vedere i birilli che resteranno in piedi... E poi è ben fatto e ben interpretato.
  • Didda23 • 25/07/16 09:32
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Dovrei vederlo a breve. Spero sia meglio del deludentissimo The Witch...
  • Daniela • 25/07/16 09:37
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Dovrei vederlo a breve. Spero sia meglio del deludentissimo The Witch...

    Ohi ohi Didda, mi infami uno degli horror migliori visti negli ultimi tempi. Occhio a Black Philip ;oP

    Abbassa le aspettative per The invitation, rischi di rimanere deluso. Considera anche che io ho una passione per i film con pochi attori ambientati in spazi chiusi (siano thriller, horror o fantascienza da camera) e, quando mi imbatto in uno che non fa ululare alla luna per la palese fesseria, divento buona e festosa come una foca (paragone che deriva dalla recentissima re-visione di 20.000 leghe sotto i mari).
    Ultima modifica: 25/07/16 09:43 da Daniela
  • Kaciaro • 25/07/16 11:58
    Galoppino - 506 interventi
    beh parte CON UNA SEQUENZA MOLTO DISTURBANTE non trovate???, in quanto c'e subito incidente di auto un po'particolare con epilogo assai cruento,secondo me alla fine i fatti precipitano un po' troppo repentinamente, ma comunque e' vero la tensione rimane alta per tutto il film...
  • Daniela • 25/07/16 12:20
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Kaciaro ebbe a dire:
    beh parte CON UNA SEQUENZA MOLTO DISTURBANTE non trovate???, ...

    Beh, nel mio commento ho accennato al fatto che il film è disseminato di indizi e questo piazzato nel prologo più che un indizio sembra una prova, un presagio funesto esplicito come un cartello indicatore di pericolo.
    Quanto alla eccessiva precipitazione dei fatti, mi è sembrato l'effetto di un elastico tirato, tirato ancora di più che poi, sguisc, parte di botto.
  • Buiomega71 • 4/02/17 00:59
    Consigliere - 25999 interventi
    Mi ha messo un'angoscia e una tensione della malora. La Kusama si riconferma regista sopraffina e di immenso talento. Gran prefinale con momenti di esplosiva violenza e quella chiusa apocalittica (le lanterne rosse che sembrano dire : "Al mio segnale scatenate l'inferno") che mi ha ricordato un pò quella di Dèmoni

    Domani ci torno sù.
    Ultima modifica: 4/02/17 09:02 da Zender
  • Buiomega71 • 4/02/17 09:56
    Consigliere - 25999 interventi
    Consolidato, ormai: la Kusama è una gran regista (e la Palma d'oro "buiesca" 2011 per Jennifer's Body - quanto amo quel film - non le è stata data invano).

    La regista di origini giapponesi riesce a creare un'atmosfera disturbante, pregna di angoscia e tensione, e non si sa mai bene dove voglia andare a parare veramente.

    Anch'io, come Will, mi sentivo a disagio a quella rimpatriata, in quella villa accogliente eppure così insicura (con quelle canzoni in sottofondo), e tutta quella gentilezza e quella diplomazia dei padroni di casa mi metteva vera inquietudine.

    Insomma, per tutta la visione ero irrequieto, come di rado mi capita vedendo un film.

    E quando stai per mangiare la foglia (il video della setta sulla donna che spira, fatto vedere dai padroni di casa sul PC agli ospiti, il messaggio di Choi, il ragazzo della tipa coreana, Gina), Karin ti spiazza con l'arrivo del ragazzo che ha fatto tardi per questioni lavorative, ed ecco che ricomincia la subdola inquietudine che (ri)giunge ad attanagliarmi.

    Il coyote investito all'inizio è funesto presagio (un po' come l'armadillo morto sulla strada arida di Non aprite quella porta) così come lo schiaffo improvviso che Eden ammolla a Ben, in cucina, perché scherza sulle sue teorie già fa capire che c'è qualcosa che non va, e quando Karyn scopre le carte fa jackpot, e il film scende in picchiata con attimi di gran violenza inaspettati, battute da slasher più viscerale e una chiusa apocalittica (le lanterne rosse, colpo di genio assoluto, così suggestive e, allo stesso tempo, terrifiche) e "infettiva" che mi ha ricordato quella di Dèmoni (il male si espande anche fuori, dove il kaos regna)

    La cena che sta per degenerare (nella mente a pezzi di Will) in stile Emanuelle e Françoise (Le sorelline), la pazzia ninfomane/violenta di Sadie (come il corpo di Jennifer) e quando fa le boccacce in camera sua, o la vede per la prima volta Will, davanti alla porta della stanza, nuda dalla cintola in giù, il drink finale "Non bevete!", la paranoia di Will che sembra prenda il soppravvento (fantastica la sua sbroccata a fine cena), il gioco "Io voglio", i dialoghi penetranti e tesissimi.

    Si odora complotto polanskiano e cinema "settario" nostrano (mi sono venuti in mente La corta notte delle bambole di vetro, Il profumo della signora in nero, Tutti i colori del buio e Mangiati vivi), e una morsa che attanaglia e non ti molla più.

    Bellissimo anche il design della villa, così confortevole eppure, allo stesso tempo, così minacciosa.

    Ottima la fotografia di Bobby Shore che regala tracce di cinema argentiano e davvero in palla tutti i protagonisti (menzione speciale per il taurino John Carroll Lynch).

    Interessante, poi, come la Kusama "rompa" le convenzioni (la coppia gay, Will stà con una donna di colore) e imbratti di sangue perbenismo, borghesia e diplomazie.

    Davvero intenso, kammerspiel da anticamera dell'inferno. E io ero lì, in quella cena, partecipe più che spettatore...

    Ultima postilla, ma non meno importante, Sadie (guarda caso nome da Family Mansoniana, così come il suo personaggio che sembra uscito, appunto, da lì, nonchè nome-omen atavico dei primi furori craveniani-e non credo sia una casualità-) che seduce Will a bordo piscina: "Puoi picchiarmi se vuoi..."

    Metti, una sera a cena...
    Ultima modifica: 5/02/17 20:18 da Buiomega71
  • Buiomega71 • 17/12/17 15:25
    Consigliere - 25999 interventi
    Palma d'oro "buiesca" per il miglior film visto nel 2017

    Perchè ti rimane dentro come un cancro, l'angoscia, la paranoia, il terrore e la paura che crescono larvatamente per poi esplodere in tutta la loro follia

    Cinema di pancia, di sensazioni inquietanti, di qualcosa di sinistro che stà per accadere (e quando accade ti trascina in un vortice di malessere e imbarazzo quasi palpabile, che ti resta addosso anche a post visione) di una minaccia che non si afferra subito, ma c'è, implacabile, spietata, ferocissima.

    Quell'apocalittica chiusa finale, poi, è l'ennesima staffilata che affonda la lama.

    Dopo questa gemma terrifica e ansiosa gli inviti a cena non saranno più gli stessi

    Doppietta da palmares buiesco per la Kusama (dopo quella del 2011 per Jennifer's Body) che và al pari con Lars Von Trier (Le onde del destino, Antichrist) e anche quest'anno (dopo la figlia di Michael Mann nel 2014) il gran cinema è femmina.
    Ultima modifica: 17/12/17 21:05 da Buiomega71