Discussioni su Shutter island - Film (2010)

DISCUSSIONE GENERALE

39 post
  • Brainiac • 9/03/10 16:07
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Galbo ebbe a dire:


    anche a mio parere c'è questa differenza, ma è passato troppo tempo dalla lettura del libro per esserne sicuro


    Ritrovato il libro, ricordavi bene, è tutto perfettamente come nel film tranne che per quello.
  • Galbo • 9/03/10 16:09
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Galbo ebbe a dire:


    anche a mio parere c'è questa differenza, ma è passato troppo tempo dalla lettura del libro per esserne sicuro


    Ritrovato il libro, ricordavi bene, è tutto perfettamente come nel film tranne che per quello.


    bene, anch'io ho provato a cercarlo ma non ci sono riuscito, devo averlo prestato :)
  • Ruber • 9/03/10 17:46
    Formatore stagisti - 9251 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:
    Eh eh, in effetti non è che c'è molto di strano (pure se anch'io sono affezionato al doppiaggio e non mi sembra che sia molto penalizzante, qui).

    hai ragione ma è un fatto di abitudine, a me piace vedere i film in lingua originale con i sottotitoli. Fosse per me il doppiaggio lo abolirei, trovo che il cinema straniero venga penalizzato dalle voci nostrane ma questa è un'opinione strettamente personale.


    ah ok con i sottotitoli:) se no se una persona non ha un inglese molto fluente copn il cippero che ci capisce qualcosa.
  • Ruber • 9/03/10 17:48
    Formatore stagisti - 9251 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Sono in molti a pensarla come te, ovviamente, Galbo, ed è indubbio che spesso i film vengano penalizzati (quelli usciti solo per l'homevideo non ne parliamo...). Io purtroppo (ma è opinione ancor più personale e non condivisibile), pur avendo visto davvero tanti film coi sottotitoli, ancora non riesco ad abituarmi: mi distraggono troppo mentre ho bisogno di vedere l'immagine intera, senza niente che gli passa sopra.


    dio quanta ragione hai Zender, per me e' impossibile seguire dei sottotitoli mentre vedo un film, non ci deve nulla che mi deve distrarre m,entre vedo l'immagine se no veramente non riesco a seguirlo.
  • Jandileida • 13/03/10 17:01
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Galbo ebbe a dire:

    hai ragione ma è un fatto di abitudine, a me piace vedere i film in lingua originale con i sottotitoli. Fosse per me il doppiaggio lo abolirei, trovo che il cinema straniero venga penalizzato dalle voci nostrane ma questa è un'opinione strettamente personale.


    Per motivi di studio ho girato un po' il nostro vecchio continente e devo dire che ho sempre difeso a spada tratta i doppiatori italiani perchè hanno una professionalità ed una conoscenza del mestiere che da altre parti si sognano (i più esilaranti sono i tedeschi: il protagonista dice "bye", il doppiatore dice "auf Wiedersehen" ed intanto la scena è cambiata oppure qualcun'altro sta già mouvendo le labbra ). Poi mi sono stabilito in una paese che non doppia e devo dire che una volta cominicato non si puo più tornare indietro:secondo me con il doppiaggio si perde un buon 30% del film. Ad esempio è fantastico sentire Tognazzi che parla francese nella grande abbuffata oppure le differenze d'accento nei film di Tarantino.
    Ultima modifica: 13/03/10 17:02 da Jandileida
  • Rebis • 17/03/10 16:42
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Io ho letto qualche anno fa il libro di Dennis Lehane; a mio parere la trasposizione è più che sufficiente (il libro mi era piaciuto parecchio, l'autore è un romanziere molto valido) e anche se il film non è perfetto, ci ho visto il tocco d'autore del regista. Ottime a mio parere anche le interpretazioni, specie di Di Caprio e Kingsley. Non sono sicuro di avere capito bene il finale


    SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER
    A mio parere alla fine il personaggio di Di Caprio è consapevole della realtà (di essere cioè un soggetto psichiatrico) ma decide consapevolmente di continuare ad "interpretare" il malato e mettere fine alle sue sofferenze sottoponendosi alla lobotomia.
    SPOLIER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER


    mi piacerebbe conoscere l'opinione in merito di chi ha visto il film


    esatto, anche per me è così:

    SPOILER
    lui sa che il male è più forte e prima o poi tornerà a riprenderselo, la sua è una vittoria solo momentanea, quindi finge di essere ancora "malato", per poter "morire da uomo per bene piuttosto che vivere da mostro" che è la frase finale se non erro...
    FINE SPOILER
  • Harrys • 19/03/10 14:25
    Fotocopista - 649 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER
    A mio parere alla fine il personaggio di Di Caprio è consapevole della realtà (di essere cioè un soggetto psichiatrico) ma decide consapevolmente di continuare ad "interpretare" il malato e mettere fine alle sue sofferenze sottoponendosi alla lobotomia.
    SPOLIER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER


    mi piacerebbe conoscere l'opinione in merito di chi ha visto il film


    Perfettamente d'accordo. Anzi, a me è sembrato ben palese! Gran bel finale beffardo.
  • Jandileida • 19/03/10 18:26
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Galbo ebbe a dire:

    SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER
    A mio parere alla fine il personaggio di Di Caprio è consapevole della realtà (di essere cioè un soggetto psichiatrico) ma decide consapevolmente di continuare ad "interpretare" il malato e mettere fine alle sue sofferenze sottoponendosi alla lobotomia.
    SPOLIER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER

    mi piacerebbe conoscere l'opinione in merito di chi ha visto il film


    SPOLIER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER

    Si anche secondo me Di Caprio capisce la propria condizione e accetta di essere lobotomizzato per sfuggire a nuovi incubi come quelli che lo hanno rincorso per tutto il film.
    Bello il fatto che tutta la scena si svolga in un clima molto diverso da quello che cqrqtterizza tutto il resto del film (c'è il sole, si sente il rumore dell'acqua, nessuno strilla)come ad indicare una pacificazione prossima
    Ultima modifica: 19/03/10 18:28 da Jandileida
  • Tarabas • 12/04/10 11:16
    Segretario - 2069 interventi
    Concordo con la tesi sul finale, così come sull'opinione espressa da molti commenti, che questo sia un film ben poco personale di Scorsese.

    Vorrei un conforto su quello che mi è parso uno sfondone storico imbarazzante.
    Nei flashback sulla guerra si mostra l'ingresso di un campo di concentramento dicendo che si tratta di Dachau. Si cita anche il noto "massacro di Dachau" effettivamente avvenuto.
    Però il cancello è quello di Auschwitz, con la scritta "Arbeit macht frei" in tondo a coronare la cancellata, mentre a Dachau la scritta era in piccolo e al centro del cancello, peraltro molto più piccolo.

    Questa è Dachau (fonte Wikipedia)



    Questa è Auschwitz, ossia quel che si vede nel film.



    Che abbiano voluto mettere un'immagine più riconoscibile per il grande pubblico?
  • Greymouser • 12/04/10 11:25
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Confermo assolutamente, quello che si vede nel film è Auschwitz.
  • Zender • 12/04/10 18:07
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Sì, è un noto errore subito rinfacciato a Scorsese da tutti :)
  • Capannelle • 15/07/10 20:56
    Scrivano - 3523 interventi
    Altro errore, ho letto, è che l'arrivo degli alleati nel lager fu in Aprile ma Scorsese fa vedere la neve.
    Però sono tutti dettagli che secondo me non peggiorano mai un film.. cioè il fenomeno dei bloopers è simpatico ma non è indice della qualità di un film.
  • Zender • 16/07/10 08:57
    Capo scrivano - 47804 interventi
    No, in effetti, non ho mai considerato errori simili (tranne nel caso in cui siano davvero clamorosi) tanto gravi. Se l'insegna è diversa voglio dire... mica è un documentario.
  • Neapolis • 5/04/11 20:25
    Call center Davinotti - 3087 interventi
    A me vedendolo oggi mi è sembrato un remake ma non ricordo di quale film.
  • Zender • 5/04/11 20:27
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Giudicando la quantità esagerata di film che ricorda, vedendo la scheda, non hai che l'imbarazzo della scelta. Sarà uno di quelli, probabilmente :)
  • Neapolis • 5/04/11 20:37
    Call center Davinotti - 3087 interventi
    Zender, ho dato un'occhiata su internet e ho visto che molti hanno avuto il mio stesso dubbio ma nessuno ricorda titolo del film originale.
    Ultima modifica: 7/04/11 11:34 da Neapolis
  • Schramm • 30/07/12 01:49
    Scrivano - 7694 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Altro errore, ho letto, è che l'arrivo degli alleati nel lager fu in Aprile ma Scorsese fa vedere la neve.

    evidentemente ha fatto dissolvenza incrociata con la liberazione di Auschwitz, avvenuta invece verso fine gennaio...
  • Brainiac • 30/07/12 09:47
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Altro errore, ho letto, è che l'arrivo degli alleati nel lager fu in Aprile ma Scorsese fa vedere la neve.

    perdonate la mia meteo-ignoranza ma in quelle zone la neve ad Aprile non potrebbe essere giustificata? A Roma quelle volte che fa due fiocchi è quasi sempre Marzo...

    Però sono tutti dettagli che secondo me non peggiorano mai un film.. cioè il fenomeno dei bloopers è simpatico ma non è indice della qualità di un film.
    di solito questo discorso vale anche per me, ma questa volta la notizia che avete riportato -sarà l'argomento dolorosissimo- mi ha dato una sensazione disturbante...
  • Buiomega71 • 7/06/22 11:05
    Consigliere - 26015 interventi
    Sempre possente il cinema di Scorsese, anche quando mette da parte la sua indole autoriale e si getta a capofitto nel puro spettacolo di genere (lo aveva già fatto con quel capolavoro che è il remake di Cape fear, dove, a differenza di Shutter Island, non rinunciava a fare un film alla Scorsese-a proposito, occhio al detenuto in cella con la schiena tatuata nell'infernale padiglione C-).

    In una coltre cupa, caliginosa, umida e fosca, Scorsese realizza la sua versione della Fossa dei serpenti e del Corridoio della paura, tra riverberi da noir classico e gli orrori della guerra, stati di allucinazione visivamente devastanti e fiammeggianti e nerissimi inabissamenti ad un passo dall'horror (le frotte di ratti nosferatiani che escono improvvisamente dalle grotte sulle scogli, il volto sfigurato di Elias Koteas che assomiglia in modo impressionante alla creatura di Frankenstein impersonata da Robert De Niro nel capolavoro branaghiano, la mostruosa paziente calva che, all'arrivo nell'istituto dei due agenti federali, intima Di Caprio al "silenzio", la Williams con la schiena ridotta a braciere, i corpi semicongelati dei deportati a Dachau, il girone infernale del padiglione C, la madre insanguinata e la sua prole senza vita che si palesa a Di Caprio nei suoi incubi indotti dall'emicrania) che aumentano il disagio e sprofondano lo spettatore in un atmosfera di angoscia e opressione, che attanaglia già quando si aprono i cancelli di Ashecliff.

    Non rinunciando ai suoi scoppi di violenza (il piano sequenza della strage dei soldati tedeschi con il sangue che sprizza ovunque, l'ufficiale nazista disteso in una pozza di sangue con il volto mezzo maciullato da un colpo di pistola), Scorsese guarda all'amato Hitchcock, mozza il fiato ogni volta che muove la macchina da presa e le suggestioni da noir d'antan arrivano dritte dai gioielli neri prodotti da Val Lewton (e l'anagramma dei nomi sulla lavagna da Rosemary's baby).

    La strage familiare, poi, è un pezzo di crudeltà, disumanità e lucida follia che lascia il segno.

    Pure il twist finale è raggelante (nonostante mi sia beccato mezzo spoiler da alcuni commenti proprio quì sul Davinotti, visto la genialata di citare alcuni titoli-che non andrebbero mai citati, perchè, appunto, a grosso rischio spoiler- con finale a sorpresa che si collegano a quello di Shutter Island, che Zender, una volta avvisato, a prontamente cancellato), confodendo ulteriormente le carte,  mettendo in crisi lo spettatore e facendo vacillare le sue certezze, in un loop mentale tanto scioccante quanto spiazzante (come la dubbiosa "scelta" in chiusura).

    Di Caprio immenso (come tutto il resto del cast, sia artistico che tecnico), la Williams, ai miei occhi, non sarà più la "tenera" e "dolce" Jen di Dawson's Creek e tutta quell'umidità, quegli internati interrotti (magnifico l'interrogatorio ai due pazienti: una sottospecie di Hannibal Lecter strappafaccia e misogino e una signora della porta accanto uxoricida sulle orme di Lizzy Borden. Così come il discorso sulla violenza, parte integrante e irrinunciabile dell'essere umano, che il direttore della struttura, Ted Levine, sciorina a uno spaventato Di Caprio) e i dedali della follia entrano prepotentemente nelle ossa, così come l'uragano, il faro su cui si vociferano strani e inquietanti esperimenti nazisti di chirurgia sperimentale legati al cervello, le cospirazioni, i complotti, i misteri, le paranoie e la più disarmante alienazione mentale.

    Gran thriller classico, di inossidabile robustezza narrativa e picchi di gran cinema. Quando Martin volò sul nido del cuculo.
    Ultima modifica: 7/06/22 19:31 da Buiomega71