Buiomega71 • 27/02/22 20:13
Consigliere - 27250 interventiNon so più dove ho letto questa cosa , ma mi sembra la più plausibile a questo punto.
Dario Argento, dopo
Nonhosonno, è morto in un incidente, e nella sua straordinaria carriera di opere d'arte aveva sbagliato solo un film (memore delle sue
5 giornate) che era
Il fantasma dell'opera (può capitare a tutti, nessuno escluso).
Si decise così di rimpiazzarlo con tal Dariu Argentu, regista non dotatissimo che, però, era in grado di scimmiottare i capolavori del Maestro, proprio con la sua opera prima
Il cartaio, che piacque così tanto agli americani che le fecero fare pure due episodi dei
Masters (dove il nostro si sbizzarrì senza controllo). Le riuscì pure un mezzo capolavoro (seppur imperfetto) come
La terza madre , dove assimilò, con rara abilità, tutti gli stilemi del vero Dario Argento.
Poi cominciò il disastro annunciato, tutto in discesa, un film televisivo che conservava ancora qualcosa dei barlumi del suo punto di riferimento, andando giù verso il baratro, tra un misero thrilleretto da discount che imitiva pedissequamente quelli americani, una scellerata rivisitazione del mito del conte Dracula, e infine questo imbarazzante e improponibile
Occhiali neriDopo un incipit che tentava le reminiscenze del suo Maestro (l'eclisse di
Inferno-quì a giorno-la escort strangolata a sangue dietro il cespuglio), Rebotini che cerca di echeggiare sonorità gobliniane ormai perdute per sempre e che nel finale suggeriva la Inga di
Phenomena sotto forma di cane guida per ciechi e un pasto canino splatter uguale (ma fatto decisamente peggio) a quello toccato al povero Flavio Bucci, azzannato e dilaniato in
Suspiria, in mezzo a queste due trance flebilmente argentiane, c'è il nulla assoluto, l'inutilità su pellicola e la sciatteria più disarmante, dalle parti di "buona la prima".
La miseranda pochezza del body count, l'assoluta mancanza di personalità o minacciosità di uno dei killer più sciapi mai apparsi sullo schermo, una protagonista terrificante, un ragazzino cinese che suscita tenerezza e sbaglia le battute come nelle recite scolastiche, un penoso tentativo di empatia tra i due che è solo patetismo da quattro soldi.
Don Matteo (le esilaranti battute fuori dall'orfanotrofio con la suora, i ragazzini e il giochino della Nintendo), Neri Parenti (il killer che deve puzzà, gli occhiali da sole comprati dal vucumprà per 25 euro), dialoghi tra la Pastorelli e il ragazzino cinese che avrebbero potuto dare l'assist per le battutacce di Christian De Sica, una fuga nel bosco che non porta assolutamente a nulla (se non per guadagnar metraggio e arrivare ai canonici 88 minuti),
Non guardarmi, non ti sento (il fucile in braccio al ragazzino e la Pastorelli che lo guida per sparare, mancando il killer che se la sghignazza), il ragazzino che si perde nel bosco e cade nel fiume, ma poi torna (
Ti sei fatto male? Un pochino), la Pastorelli che cerca il "pistolone" del suo danaroso cliente, biscie d'acqua che come appaiono , poi, scompaiono (il boschetto dietro casa che diventa, improvvisamente,
Nudo e selvaggio) e una chiusa all'aeroporto che nemmeno nelle fiction tv destinate ai ragazzini.
Una volta copiavano e citavano tutti Argento, ora e Argento che cita pure Kassovitz (i cani in gabbia come nei
Fiumi di porpora), ma sarebbe il male minore se fosse solo questo fattore privo di idee e invenzioni.
Sinceramente, per quanto mi riguarda, non mi faccio assolutamente piacere (o andare bene) tutto questo ciarpame solo per il nome di Dario Argento (o Dariu Argentu, a questo punto). Una filmettino di totale , disarmante, pochezza, che se non fosse per Argento, manco sarebbe uscita al cinema, che definirlo da bancarella sarebbe un eufemismo.
In sala eravamo in tre, e le risate grasse e sguaiate dominavano incontrastate (non credo, però, fosse l'intenzione di Argento) che manco i cinepanettoni con De Sica & Boldi. Credo che qualcosa non vada proprio nell'ultimo, patetico, Argento (non azzeccare tre filmacci di fila e perseverare ancora è quantomeno diabolico, se non deletereo) dove nulla, ma proprio nulla, funziona.
Inutile sottolineare sempre le stesse cose (
Il cartaio, a confronto, sembra
Tenebre), di un grande artista che si sta comprendo sempre più di ridicolo e tristezza (e me ne dispiace parecchio). Sarebbe come sparare sulla croce rossa continuare ad accanirsi.
Il livello qualititativo è, nè più nè meno, degno dei thriller straight to video di Bruno Mattei (con più soldi, ma con molto meno sesso e violenza).
E mentre Franco Arnò si rivolta nella tomba, spero davvero, che questa sia l'ultima volta, non potrei più reggere ad un'altro miserabile giallognolo al limite dell'amatorialità.
Indifendibile, da qualsiasi parte lo si guardi.
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/02/22
Reeves
Lucius, Myvincent, Claudius, Orson
Digital, Siska80, Corinne, Occhiandre, Caesars, Nicola81, Ira72, Nando, Muttl19741, Trivex, Metuant, Luluke
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