Due giornaliste del New York Times conducono un’inchiesta sugli abusi perpetrati da Harvey Weinstein. Film in cui la stampa scopre il calderone delle violenze sessuali che culminarono nel movimento #metoo. Sceneggiatura particolareggiata (con qualche flashback non necessario) nella quale si fanno nomi e cognomi (con ruolo per la Judd) di chi fu coinvolto. Tema non solo femminista ma che spiega anche come la società percepisca male il rapporto uomo/donna. Discrete le protagoniste, anche se nel finale c’è una punta di enfasi di troppo. In lingua originale guadagna qualcosa.
MEMORABILE: L’approccio al bar e il rifiuto; La registrazione della molestia; Weinstein che si reca al New York Times.
Il film è di buona fattura: due ore che passano senza impacci e una recitazione sentita da parte del cast, anche nei ruoli secondari. Qualche enfasi di troppo, anche musicale ma assolutamente negli standard del genere e senza ricorrere a momenti melodrammatici o morbosi, il che poteva essere visto il soggetto. La sfortuna d'altra parte è che della vicenda si sa tutto e che non è facile trovare o provocare nuovi sentimenti. Quasi buono.
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