Discussioni su L'amore molesto - Film (1995)

DISCUSSIONE GENERALE

10 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Neapolis • 5/10/16 09:12
    Call center Davinotti - 3086 interventi
    Finalmente svelato il mistero dell'identità della famosa scrittrice autrice del libro da cui è tratto questo film: Anita Raja conferma su Twitter di essere Elena Ferrante.
  • Galbo • 5/10/16 09:21
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    Neapolis ebbe a dire:
    Finalmente svelato il mistero dell'identità della famosa scrittrice autrice del libro da cui è tratto questo film: Anita Raja conferma su Twitter di essere Elena Ferrante.

    Ammesso che a qualcuno interessasse la notizia (bisognerebbe rispettare la privacy di chi chiede di lavorare in anonimato) si tratta di un fare come chiarito dalla casa editrice.
  • Cotola • 5/10/16 11:45
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    E' una bufala:

    http://www.lastampa.it/2016/10/05/cultura/anita-raja-su-twitter-elena-ferrante-sono-io-finito-il-mistero-sulla-scrittrice-US5tTGSvXcz92G2k3UoETL/pagina.html

    Premesso che probabilmente la Raja è davvero Elena Ferrante, come si vocifera da anni (molti sono gli indizi che vanno verso quella direzione, ma non si sa mai) non capisco davvero
    tutta questa morbosa attenzione verso la sua vera identità. Quand'anche si sapesse chi è, cosa ne guadagnerebbero o perderebbero le sue opere? Mah...davvero non capisco.

    E soprattutto, come già detto da Galbo, non sarebbe il caso di rispettare la privacy di chi ha scelto di scrivere sotto falso nome?
    E' normale che un giornalista si informi addirittura sui presunti guadagni di una persona? Per me è davvero intollerabile.
  • Neapolis • 5/10/16 12:18
    Call center Davinotti - 3086 interventi
    Ho solo riportato una notizia del Mattino nessuna violazione di privacy anzi nell'articolo era l'autrice a rivelare la sua identità. Poi che sia una bufala o meno non è colpa mia

    http://www.ilmattino.it/cultura/libri/raja_ammette_elena_ferrante-2006858.html
    Ultima modifica: 5/10/16 12:31 da Neapolis
  • Cotola • 5/10/16 12:28
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Neapolis ma figurati, non mi riferivo mica a te né per quanto riguarda l'attenzione morbosa circa l'identità della Ferrante, né tanto meno per la violazione della privacy che riguarda invece l'articolo del sole 24 ore in cui si fanno i conti in tasca alla raja. Il mio era una discorso generale che ovviamente non riguarda e non può riguardare alcun davinottiano.
    spero di aver chiarito il malinteso.

    P.s.

    È ovvio che non sei responsabile nemmeno della presunta bufala, visto che la notizia è stata riportata sulle principali testate italiane e non solo.
  • Galbo • 5/10/16 12:35
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    E' una bufala:

    http://www.lastampa.it/2016/10/05/cultura/anita-raja-su-twitter-elena-ferrante-sono-io-finito-il-mistero-sulla-scrittrice-US5tTGSvXcz92G2k3UoETL/pagina.html

    Premesso che probabilmente la Raja è davvero Elena Ferrante, come si vocifera da anni (molti sono gli indizi che vanno verso quella direzione, ma non si sa mai) non capisco davvero
    tutta questa morbosa attenzione verso la sua vera identità. Quand'anche si sapesse chi è, cosa ne guadagnerebbero o perderebbero le sue opere? Mah...davvero non capisco.

    E soprattutto, come già detto da Galbo, non sarebbe il caso di rispettare la privacy di chi ha scelto di scrivere sotto falso nome?
    E' normale che un giornalista si informi addirittura sui presunti guadagni di una persona? Per me è davvero intollerabile.


    Condivido tutto, il mancato rispetto per il semplice desiderio di discrezione ci rende un paese un po' peggiore di quello che potremmo essere.....
    Ultima modifica: 5/10/16 12:36 da Galbo
  • Il Dandi • 5/10/16 12:41
    Segretario - 1488 interventi
    Scusate, ma non stiamo mica parlando di un fenomeno come i Daft Punk o artisti simili che si esibiscono mascherati per scelta estetica (ma si sa chi sono), e nemmeno di letteratura scandalistica come fu quella di Emanuelle Arsan.

    La Ferrante è annoverata da Time "tra le 100 persone più influenti al mondo", il mistero della sua identità è alla base del suo successo editoriale e come tale è sempre stato trattato dai suoi editori. Non riesco proprio a vedere lo scandalo.

    Se uno scrittore vuole mantenere la propria privacy può farlo anche con il suo vero nome, come insegna Salinger. E in Italia di scrittori veramente perseguitati ne abbiamo avuti, senza che si indignasse nessuno.
  • Cotola • 5/10/16 13:02
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Ma certo Dandi, nessuno scandalo: ci mancherebbe. E nemmeno mi sognerei mai di parlare di persecuzione nei confronti di chi si cela dietro Elena Ferrante.
    Come fai giustamente notare sono ben altri gli scrittori italiani che sono stati maltrattati.

    Come te credo pure che buona parte del successo editoriale derivi anche dal suo anonimato, anche se non credo che venda così tanto solo per quello.
    Trovo però difficile credere che una persona spenda tempo
    e denaro per leggere un autore solo perché può favoleggiare sulla sua identità. Se così fosse allora davvero si confermerebbe ciò che io credo e cioè che ci sia un'attenzione un po' eccessiva, che si potrebbe definire morbosa, verso un aspetto assolutamente secondario poiché ciò che importa in un libro è la qualità e non chi lo ha scritto (anche se, ovviamente, le due cose spesso vanno di pari passo. Ma non è che se Elena Ferrante iniziasse a firmarsi col suo vero nome scriverebbe meglio o peggio e non certo per il motivo del cambio anagrafico).

    Concludo dicendo che ciò che non ho apprezzato particolarmente in tutta la vicenda è l'ultimo articolo a firma di Gatti apparso su Il Sole 24 ore poiché troppo invasivo nei confronti della vita privata della Raja cui, mi ripeto, si fanno addirittura i conti in tasca sulla base, ovviamente, di fonti anonime. Tutto qui.

    Temo anche che presto verrò colpito dalle frustate di Zender poiché siamo Ot visto che non stiamo parlando del film da di altro. :)
    Ultima modifica: 5/10/16 13:05 da Cotola
  • Raremirko • 7/12/21 23:30
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Un discreto Martone, in un film qui un pò sopravvalutato (il bistrattato L'odore del sangue non è che sia molto meglio di questo, per dire); molto bene la Bonaiuto che è qui assoluta protagonista.
    Bene anche De Caro e Paolantoni in ruoli seriosi; la vicenda di questo dramma/thriller però non sempre regge e non sempre ho capito alcuni passaggi.
    Buona comunque l'atmosfera e la fotografia, in una Napoli sudata ed un pò lugubre.
  • Raremirko • 8/12/21 00:08
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Negli extra del dvd, relativamente all'intervista alla Bonaiuto, mi ha colpito in particolare una frase su Napoli che più o meno dice così: in questa città non c'è una delimitazione netta tra verità e rappresentazione, una si confonde nell'altra, e forse neanche i cittadini stessi sono coscienti della differenza.