Buiomega71 • 16/09/19 10:39
Consigliere - 27103 interventiUn noir anomalo e a suo modo originale, che sembra anticipare le tematiche del jarmushiano
Ghost Dog (guarda caso sempre con Whitaker), con introspezione psicologica del personaggio del killer prezzolato, dove London sottolinea la sua solitudine (vive in un modestissimo appartamento di un anonimo condominio, se là fà con la vicina di casa sposata e dove i ragazzini coinquilini sono abusati dai padri, aspettando il compenso per i suoi "lavori" per pagarsi l'affitto, e a tempo perso si reca da uno strizzacervelli-una cosa simile accadrà anche nel notevole
Panic-).
Atmosfere nere metropolitane quasi ferrariane si mescolano a momenti grotteschi (il poliziotto di Belushi, la vicina di casa vogliosa agghingata come una mistress, l'entrara nell'appartamento della Fenn, dall'oculista) in una Pittsburgh invernale e plumbea.
Poi, quando il killer deve compiere la sua ultima missione, il film svolta nei meandri della sitcom rancida, e tutta la parte con la Fenn, agorafobica e coincitata mogliettina del mandante per farla fuori (in una prova attoriale notevole) e Whitaker nell'appartamento vive di dialoghi surreali e momenti tragicomici, con lei che smania sessualmente, lui che si trova in totale imbarazzo, vieppiù con l'arrivo della sorella della Fenn (Sharon Stone) che si mette a complicare la situazione già di per sè stralunata, attaccando in una logorrea senza fine.
Dopo questa parentesi inusuale e tetraleggiante, si rientra ancora nei canoni del genere, con una resa dei conti che è un lampante omaggio all'
Hardcore schraderiano (la sparatoria nel peepshow a luci rosse con la spogliarellista), e credo non sia un caso che London sia stato attore nel capolavoro di Schrader.
Bizzarro nel cambiare le regole del "thriller", indeciso su che strada narrativa prendere, con ottimi momenti (Whitaker che non sa dove nascondere i soldi, la visita poco gradita alla villa dello psichiatra, le pantomime una volta entrato nell'appartamento della Fenn, l'antifurto notturno disturbatore) e un buon tratteggio dei personaggi (anche minori).
London (attore, drammaturgo teatrale, insegnante di recitazione , scomparso troppo presto vittima del male del secolo) ha una certa raffinatezza narrativa, adombrando il suo noir di atmosfere notturne e fumose, con attimi di inaspettato cinismo (il neonato da uccidere) e un lato prettamente malinconico e umano (la parte meno riuscita del film), dove l'assassino su commissione si ravvede di fronte ad una giovane mamma e al suo bambino, divenendo da carnefice a santo protettore.
La Stone stà in scena pochi minuti ma regala un ottima performance (la pelliccia rovinata), idem Belushi nella parte di un detective sui generis, e di culto Lois Chiles di una sensualità imbarazzante, bardata da mignottona, con le calze smagliate che si sfila gli stivaletti con il tacco (
Avevano solo un 38)
Anche la lynchiana Sherilyn Fenn ha i suoi momenti di gloria, infilandosi una ciabattina (e che ciabattine) e che ostenta la sua sensualità per "ingannare" il suo assassino (
Vuoi entrare nella mia bocca?), facendo, davanti a lui, uno streaptease e rammentando i suoi trascorsi da cheerleader.
Non del tutto riuscito, ma pervaso da una certa originalità, misto di cinema d'autore a film di genere, con spizzichi di balzano kammerspiel.
Suggestiva e scorsesiana (la sequenza in chiesa) la fotografia di Yuri Sokol, che illumina una Pittsburgh aliena e desolata.
Deriva un pò buonista che ne annacqua il potenziale, ma comunque insolito e singolare.
Pessima la ost di Michel Colombier.
Da noi rimasto inedito nelle sale, uscito direttamente in vhs.
Buiomega71, Rambo90, Pessoa