Schramm • 28/09/19 15:27
Scrivano - 7694 interventi ...beh che mi prendano i 400 colpi. L'Anatolia non si smentisce e non ci tradisce quasi mai, pur tradendo ogni un due tre di quel che dovrebbe essere costrutto filmico.
se Inanc conscio dei suoi limiti ci marcia e ci vendemmia un (gran bel) po' allegramente sopra trasformandoli in virtù, il correligionario Yurter fa di
I spit on your grave il proprio Zarchimandrita e lascia che i limiti passino con mezzi cingolati e rulli compressori sopra ai suoi (non proprio riusciti, nemmeno di lontano) tentativi di cinemare. Di spit saranno (stati) notevoli e dalle parti dell'incalcolabile quelli dei fruitori; la tomba è quella, l'avrete capito, della settima arte.
premettendo doverosamente che purtroppo ho trovato solo una versione molto monca del film (53' contro gli ufficiali 64, peraltro inframmezzati o "invasi" in sovrimpressione da quelli che mi sono parsi essere spot di un sito XXX turco – la daviregola intima "
ma devi averlo visto tutto!", e quindi apro in men che non si cerchi la caccia), presumibilmente decespugliata di tutto il rape (in questa vs ridotto a praticamente niente, lei viene buttata sulla paglia di un fienile, seguono insistiti primi piani di un volto che non prova assolutamente emozione alcuna e che pare un calco in gesso anziché umano) e di buona parte del bloodandgore revenge (ma il prima dopo durante dell'omicidio in motoscafo è qualcosa che va visto almeno 10 volte prima di lasciare questo mondo, per capire cosa significa impazzire dal riso incontenibile), siamo comunque al teorema pigrecale del deliquio: pellicola iperscrausa (probbilmente un super8 di 15 anni prima acquistato al bazaar di istanbul dopo che ci hanno scalpicciato sopra mandrie di dromedari e sputato i lama ed è rimasta esposta al sole alla pioggia e al simùn) in pieno deperimento organico che neanche
bene e
birri assieme sarebbero riusciti a maltrattare così perfettamente (parlare di montaggio è quasi blasfemo, anche/specie per i due illustri figuri appena nominati a esempio), volti che goya avrebbe voluto come ideali modelli per le sue creazioni più terrifiche, editing da tsunami indonesiano, dialoghi
now you hear me now you don't, schiacciati a rampazzo da un'invadentissima colonna sonora tutta musica tradizionale anatolica e samba sud-americani (e non manca neanche qui il consueto saccheggio in tutto spregio al copyright durante la scena-chiave: divertitevi a scoprire di che si tratta!), quindi per metà converrebbe mettere in freeze frame e disegnare dei baloons sullo schermo sopra le teste degli "attori", da riempire a piacimento; tacendo poi di loop di zoom per fare riempitivo sperando di dare al contempo chissà quale impennata drammaturgica e pregnanza di pathos. Last but not least, la recitazione: abbraccia qualsiasi sconfinamento interstellare del più esilarante peggio voi possiate immaginare.
Insomma, un altro bel kebabbone con cui fare indigestione schiattando tra risatissime e gratitudine per la turchia.
Ultima modifica: 22/02/22 21:23 da
Schramm
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