Graf • 15/05/15 02:04
Fotocopista - 902 interventi Ï Inaccettabile vaccata.
Ï e mezzo Filmaccio ma con qual cosina da salvare.
ÏÏ Mediocre ma con un suo perché.
ÏÏ e mezzo Non male, dopotutto.
ÏÏÏ Quello che si dice un buon film.
ÏÏÏ e mezzo Davvero notevole!
ÏÏÏÏ Grande esempio di cinema.
ÏÏÏÏ e mezzo Un film straordinario, quasi perfetto!
ÏÏÏÏÏ Capolavoro assoluto .E ce ne sono pochi!
Questo è
il pallinaggio ufficiale del Davinotti con la rispettiva misurazione del valore di un film.
Ritengo che nelle definizioni di queste valutazioni qualitative ci siano
alcune incongruenze.
Ok per
la delimitazione delle insufficienze in grave e lieve rispettivamente definiti con il pallino e il pallino e mezzo.
Un problema
di comprensibilità nasce con la determinazione di valore data dai due pallini:
film mediocre.
Cosa significa film mediocre per
il Davinotti? Un film insufficiente? Un film da sei meno meno, oppure un film
che strappa la sufficienza piena del sei?
Noto che su questa questione le opinioni di molti davinottiani
divergono.
Quindi, secondo me,
urge definire il valore da attribuire
ai due pallini. Basterebbe
una semplice circolare con chiare e semplici istruzioni da inviare
a tutti i recensori del sito ( si celia un po…).
Circoscritto
con certezza il valore da assegnare ai due pallini, poi è più semplice definire, a cascata,
il valore da attribuire ai due pallini e mezzo e ai tre pallini.
Ancora una domanda.
Per
le intrinseche qualità filmiche cosa significa l’espressione
“non male, dopotutto”, che segue i due pallini e mezzo ?
Che il film possiede un suo sicuro valore positivo ? Oppure rivela
lo scampato pericolo dello spettatore che avesse pensato, a torto, di trovarsi davanti ad una
schifezza di pellicola e che invece, tutto sommato, avrebbe assistito ad
uno spettacolo dignitoso?
Se i due pallini indicano una sufficienza, i due pallini e mezzo, per logica, dovrebbero designare uno spettacolo
discreto e abbastanza apprezzabile, senza meritare, tuttavia, un florilegio di elogi.
Anche perché la denominazione di discreto, da quel che ne so, si
colloca esattamente a metà tra la sufficienza e il buono.
Quindi, ricapitolando, mi sembra giusto sostenere,
per fare un po’ di chiarezza, questa tesi valutativa:
ÏÏ Film sufficiente.
ÏÏ e mezzo Film discreto.
ÏÏÏ Film buono.
Poi, in seguito,
la pallinazione successiva tra film notevole, ottimo film, film straordinario e capolavoro assoluto mi pare molto
più coerente e priva di problemi interpretativi anche se, a volte, a quel livello si tratta davvero di piccole gradazioni di qualità o, addirittura, di sfumature….
Se fossi io,
riabiliterei i cari, vecchi e mai troppi ripianti
voti in decimi per evitare confusioni.
Per un pugno di dollari di Sergio Leone?
Voto 9.
Otto e mezzo di Fellini ?
Voto 6.5 (e mi sono tenuto pure largo…).
I Soliti ignoti di Mario Monicelli?
Voto 10 e lode.
Gli Italiani e le donne di Marino Girolami ? Per me vale
un bel 7 pieno.
Gli uccelli dalla piume di cristallo di Dario Argento?
Un bel 9 e mezzo non glielo toglie nessuno…
E così via…
Una chiarezza a
prova di azzeccagarbugli.
Il problema è che
la consuetudine di giudicare il valore artistico di un film attribuendo ad esso
simboli grafici come pallini, stellette o asterischi
è troppo consolidata e troppo dura da morire…
Oltre a tutto, questi simboli grafici fanno riferimento ad una determinazione valoriale che per gli spettatori
non è univoca. Come non risulta univoca qui.
Ripeto, per risolvere tutti questi problemi,
il valore sintetico di un film andrebbe espresso
in numeri.
Da 1 a 10.[/b]
Ultima modifica: 15/05/15 04:21 da
Graf
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