Curiosità su La bestia in calore - Film (1977)

CURIOSITÀ

2 post
  • Se vuoi aggiungere una curiosità a questo film, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (se necessario) e se gli eventuali titoli in essa citati hanno il link alla relativa scheda sul Davinotti, verrà spostata in Curiosità.
  • Undying • 12/03/10 15:14
    Risorse umane - 7574 interventi
    Top trash

    - il ventre di una vittima sbranata da topi, visibilmente innocue caviette da laboratorio;

    - il pasto ripetuto ad nauseam dal "feroce" Salvatore Baccaro, che si nutre di peli pubici eradicati dal monte di Venere delle vittime;

    - le boccacce e i grugniti di Baccaro (già mostruosa creatura nell'indifendibile Terror! Il castello delle donne maledette) mentre saltella rinchiuso in una gabbia con i testicoli al vento;

    - il tiro a segno dei soldati nazisti, vittima un neonato gettato per aria.
  • Gestarsh99 • 24/09/10 13:06
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    SO NAZI...SO CRAZY

    Il biennio 1976/1977 vide il proliferare di prodotti degeneri (il cosiddetto filone "porno-nazi"), metastasi di opere importanti come il Salò di Pasolini e il Salon Kitty di Brass. In questi "parti mostruosi" venivano, con sprezzante disinvoltura, mescolati argomenti serissimi come Nazismo o deportazione e pesanti scene di torture, il tutto rivisitato sotto un'ottica viscidamente erotica, quasi ai confini col porno.
    Questo La bestia in calore può essere considerato uno dei più spaventosi "trash" della storia dell'italico cinema.



    In questo film Macha Magall (ve la ricordate nel film hard che Sordi e compagna buzzicona guardano innocentemente al cinema ne
    Il comune senso del pudore?) interpreta la dottoressa Ellen Kratsch, versione ristretta della "panoramica" Dyanne Thorne (quella della serie Ilsa). Nella sua fortezza di campagna conduce esperimenti non meglio identificati, volti ad un presunto miglioramento razziale e lo fa adoperando esclusivamente cavie umane.



    Il suo miglior risultato è una creatura deforme che tiene rinchiusa in gabbia , al centro di una miserrima stanzetta : è Sal Baccaro, nella sua personale apoteosi di abbruttimento. E' a lui che vengono offerte giovani donzelle prigioniere, oboli umani a placare il suo abnorme appetito sessuale.

    Batzella girò il film in estrema economia, con set di una povertà disarmante e comparse,nelle parti di soldati, che sembrano in verità avventori di una sagra paesana.
    La pellicola alterna malamente sequenze girate nel laboratorio nazista e scene in esterni, di guerriglia partigiana, totalmente scollate dal resto del corpus filmico (addirittura riciclate da un precedente film dello stesso regista, Quando suona la campana).
    Ad elevare questo "prodottino" al vero settimo cielo del pattume più folle ci pensano una serie impressionante di momenti di insensata violenza, tra le quali :
    - il neonato lanciato per aria e crivellato di colpi,
    - lo sparo in vagina patito da una povera ragazza,
    - la stilettata castratoria riservata dalla dottoressa ad un partigiano,
    - gli elettrodi "basso-labiali"(...)

    In vetta ad una ipotetica classifica troviamo però il momento in cui il freak Baccaro strappa ad unghiate la "pelliccia" pubica di una delle sue prede , cibandosene come fosse NERO ZUCCHERO FILATO.
    Singolari poi le apparizioni della paffuta nordica Brigitte Skay
    (già abbondantemente ammirata in tutta la sua lattiginosa procacità nel baviano Reazione a catena) e del palestrato "peplumista" Brad Harris in abiti talari, esilarante incrocio tra Don Matteo e ed il manesco Don Tonino di roncatiana memoria.
    Il finale contrappassistico vedrà la sadica aguzzina tedesca morire , a colpi di mitraglietta, assieme al suo bestiale "cucciolo", avvinghiata in un ultimo amplesso sodomitico....
    QUESTA E' PURA SPAZZATURA AFRODISIACA