Un suicida, una borsa piena di soldi, e lo sceriffo di un paesino nel deserto si inflitra in un complesso intrigo internazionale di traffico d'armi. La presenza (poco convinta) di attori di un certo calibro non riesce a risolvere il problema di un film ambizioso ma con una trama aggrovigliata e poco logica, con evoluzioni narrative rigide e grossolane. Un film modesto, dall'ispirazione quasi televisiva, che non avvince veramente nonostante piste, false piste e doppi giochi, approdando al banale poco credibile.
Un noir promettente sulla carta, questo diretto dal neozelandese Roger Donaldson. La vicenda del vicesceriffo di una pigra cittadina del New Mexico è piuttosto intrigante ma il film si perde in una sceneggiatura piuttosto confusa in cui trovano spazio FBI, CIA, storie di donne e corruzione, senza che il regista riesca a gestire al meglio la materia. Anche il cast non sembra impegnarsi più di tanto così da dare la sensazione di un film irrisolto.
Ennesimo thriller dalla trama ingarbugliata a cui non puòo bastare la presenza di un abile regista come Donaldson dietro la macchina da presa e un gruppo di star davanti per risollevare la situazione. Prevedibile dal primo minuto fino ai titoli di coda, con colpi di scena telefonati e personaggi che sono puri stereotipi. Cast del tutto sottoutilizzato. In definitiva, un'occasione sprecata.
Debole thriller dalla trama troppo convulsa per appassionare ed avvincere chi lo
guarda nonostante un cast interessante ed un regista che non è proprio l'ultimo arrivato. La colpa principale è della sceneggiatura che non presenta molti spunti di interesse e alla fine la pellicola finisce con lo scivolare via senza nulla di particolarmente memorabile. Insipido.
Thriller di discreta fattura, con un corretto mix di tensione e ambiguità. La sceneggiatura non è certo memorabile, ma la trama non è eccessivamente intricata come spesso accade quando ci sono di mezzo servizi segreti, Fbi e Cia. Il mestiere del regista non si discute, il cast è ben assortito: Rourke e Dafoe hanno il physique du rôle che i personaggi richiedono, Samuel Jackson nei panni del cattivo è una garanzia; la bellezza espressiva e sensuale della Mastrantonio lascia il segno. Se non si pretende troppo, non si resta delusi.
Parte bene ma dopo un terzo di film si sfilaccia a causa di una sceneggiatura poco incisiva e che nel tentativo di regalare un paio di colpi di scena fa peggio, diventando in alcuni punti irrimediabilmente confusa. E così, nonostante la regia di Donaldson, ci si può annoiare, a causa anche di un Dafoe fuori parte che si fa rubare la scena dal sornione Rourke e dal mellifluo Jackson. Il finale risolleva un po' le cose donando al protagonista l'acume di cui era stato sprovvisto fino a quel momento.
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