Poliziotto azzoppato da un rapinatore in fuga ha la maniera di saldare i conti quando questi deve lasciare la latitanza per soccorrere il figlio nei guai... Non dice molto di nuovo il film scritto e diretto da Creevy, ma lo dice con una certa classe: inquadrature curate, montaggio serrato ma non frenetico, fotografia tutta giocata sui toni verdi/azzurri. Un esercizio di stile, cui avrebbe giovato un plot meno derivativo e un finale meno didascalico. A Strong e Mullan per apparire veri duri basta la faccia, l'elfo McAvoy ci deve mettere un pò più d'impegno ma se la cava. Spettacolo piacevole.
MEMORABILE: La prima sequenza di rapina, con la fuga in moto vista dall'alto
Difficile trovare una nota di merito sul piano dell'originalità e dell'inventiva: lo spartito è zeppo di fraseggi già sentiti, e i personaggi si compongono per lo più da stereotipi collaudati. Tuttavia, se la musica è risaputa, non si può negare che l'esecuzione è da professionisti. Il film, infatti, si lascia seguire senza stancare grazie alla buona articolazione dello svolgimento e all'accuratezza delle scene d'azione. Nota particolare per Mullan, che ha una di quelle facce "da cinema" che bucano lo schermo da sole.
Spettacolari vedute aeree di una suggestiva Londra notturna fanno da sfondo alla vicenda di una caccia al ladro in cui nulla è ciò che sembra. Benché la vicenda non sia originalissima, il film è realizzato con stile, un senso del ritmo notevole e un gruppo di bravi attori. Mark Strong in particolare, benché spesso caratterizzato da ruoli di un certo tipo si conferma attore con i fiocchi. Doppiaggio italiano mediocre.
E va bene che McAvoy debba ormai entrare in quasi tutte le ultime produzioni british (in un anno tre film), resta però, a mio avviso, un attore mediocre e con poche motivazioni. Soprattutto quando incontra ruoli da duro come questi. Sarà pur vero che la sceneggiatura non aiuta visto la sua piattezza e il suo ultrascontato decorso con i suoi ultrascontati personaggi; però almeno questa volta la fotografia ha il suo peso e il budget non era proprio risibile, anzi.. Anche Strong non è che brilli in questa pellicola, che ha pochi momenti interessanti.
In una Londra costellata dalle mille luci di edifici da archistar si svolge l'intricata vicenda criminal-poliziesca tra traffici d'armi, buoni/cattivi, cattivi/buoni e politicanti arrivisti. Un inizio frenetico e volutamente equivoco si sviluppa poi in un'ennesima trama di conti in sospeso, vendette e uomini di legge doppiogiochisti, secondo uno stile terribilmente televisivo. Non sono sufficienti il mestiere o la fama di Mullan, Strong e pochi altri per sollevare la modestia del plot. McAvoy, a parte qualche grugnito di dolore, non sa esprimere altro.
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