Una storia di notte - Film (1964)

Un film che racconta la "Rome by night" e le situazioni dei night club notturni. Si tratta della singolare nottata di un cinico "latin lover" noto professionista che a causa del suo cosiddetto mestiere trascura la bella moglie, la quale si vendica tradendolo col di lui migliore amico. Film realistico che lascia una sensazione di amaro. Vediamo una Roma moderna che ricorda piuttosto i luoghi notturni americani. Dialoghi tutti in romanesco. Attori bravi e perfetti, soprattutto Saro Urzì. La Koscina interpreta uno dei suoi ruoli migliori.

Il film ha un'ottima introduzione con la scena emblematica di un clown: i due protagonisti, pur facendo ufficialmente la bella vita come procacciatori di clienti per i locali notturni di via Veneto, in realtà, come i clown, devono sì buggerare gente ancora più ingenua di loro, ma spesso e volentieri ne escono sconfitti e malconci, oltre a ritrovarsi con due famiglia disastrate. I loro sfoghi hanno del folkloristico, ma il riso che suscitano è molto amaro, anche perché conferma più che mai come la vita notturna sia tutt'altro che "dolce".

L'altro lato de La dolce vita, quello che resta all'oscuro, fatto di gente che sbarca il lunario veicolando turisti stranieri verso locali e situazioni equivoche nel cuore di Roma. Un punto di vista originale, raccontato a doppio filo, dalla parte degli uomini e delle donne secondo categorizzazioni diverse, praticamente agli antipodi. Sylva Koscina si staglia come non mai per la sua bravura e bellezza, Saro Urzì ci regala, al solito, un monologo a forti tinte drammatiche.