Un traduttore - Film (2018)

Professore di russo è inviato a fare da interprete per i bambini ammalati di Chernobyl, accolti negli ospedali di Cuba, a un passo dal crollo dell'Urss e della crisi: un’esperienza devastante che travolge il protagonista e gli spettatori di dolore e commozione. Al di là della rievocazione di una vicenda para-autobiografica (il protagonista è il padre dei due registi) e del valore della solidarietà (personale o di politica internazionale), si insinua un tema importante: l’impossibilità di sfuggire dalle responsabilità che improvvisamente arrivano cambiando la vita. Toccante.

Tratto da una storia vera, il film racconta di un insegnante cubano che deve affrontare la triste realtà dei bambini sopravvissuti a Chernobyl e accolti dal governo centramericano. Un'esperienza dura che lo aiuterà a modificare integralmente le sue prospettive. Colpisce il sottofondo narrativo che illumina sulla politica dell'isola, ma il ricorso ad un certo calligrafismo è una tentazione troppo forte per essere evitata accuratamente. Così il film alla fine sembra tradursi in una fiaba buonista.