Un Aldo qualunque - Film (2002)

Un Aldo qualunque
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un Fabio De Luigi in versione pugliese (la voce è irriconoscibile, con un accento completamente diverso da quello a cui ci ha abituati) è l'Aldo del titolo, trasferitosi da Bari a Torino per ragioni lavorative assieme alla moglie poliziotta (Fallisi). Conosce via incidente stradale uno strano tipo (Bottini) di cui diventa amico; non uno del tutto a posto, con debiti da pagare a individui poco raccomandabili pronti a spaccargli la macchina se non paga. Insieme a Caimano (Battiston, visibilmente dimagrito) e con Aldo che nel frattempo ha perso il lavoro e si ritrova a corto di contanti, i due organizzano di scommettere clandestinamente una bella somma adoperandosi per truccare il risultato e arrivare...Leggi tutto a vincere ciò che dovrebbe loro concedere la tranquillità economica. Nel frattempo però la moglie di Aldo, spinta dal commissario (Botosso) e da un collega (Marcorè) che si veste come il Gasparri di MARK IL POLIZIOTTO, chiaramente attratto da lei, ascolta con le cimici il marito e gli amici per capire se davvero hanno qualcosa da nascondere. Una trama anche piuttosto intricata e un'ambientazione retrodatata al 1978 ma vissuta soprattutto attraverso i titoli dei giornali (è l'anno dei tre papi, del rapimento Moro...), perché la ricostruzione è debole e quasi nulla nel copione si riconduce così immediatamente a quell'epoca. La cosa migliore (oltre al curioso titolo) sono forse i tanti brani dei Timoria in colonna sonora (il loro leader, Omar Pedrini, interpreta pure il prete canterino), perché di memorabile il film non ha proprio nulla. La sceneggiatura è confusa, la regia anche di più e ben presto tutto comincia a fluire senza che ci si riesca ad appassionare per un attimo alle vicende dei protagonisti. Lo stesso De Luigi, per quanto frizzante, viene penalizzato da un accento e un'inflessione che ne smorzano drasticamente le potenzialità comiche confermandoci che l'intento era quello di tratteggiare un ritratto generazionale; per nulla convincente, a questo punto. Fa sorridere Marcorè conciato come il Mark di Gasparri, ma pure questo sembra un espediente poco sincero per attrarre i fan dello “Stracult”.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/11/11 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/11/15
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Daniela 11/11/11 07:55 - 12662 commenti

I gusti di Daniela

Anni '70, Milano. Coppia in crisi: lei, poliziotta in carriera, sogna una vita più interessante, che lui, pio e tranquillo, non sembra in grado di darle. Poi però lui viene a contatto con tizi del giro delle scommesse clandestine... De Luigi è bravo ed adatto al ruolo dell'impacciato pavido, Marcoré gustoso come apparizione, alcuni caratteristi simpatici (Battiston, Fallisi): il materiale umano insomma ci sarebbe, ma il film è incolore, senza ritmo, fiacchissimo. Un esordio registico mal riuscito.

Reeves 26/07/20 09:17 - 2216 commenti

I gusti di Reeves

Nella Torino del 1978 (l'anno del rapimento Moro e dei tre papi) può anche succedere che il nipote di un alto prelato incontri degli strani "spiriti liberi" e decida di cambiare completamente la propria vita. Esordio alla regia per Dario Migliardi, già autore di corti di successo. Gli interpreti sono molto bravi (soprattutto De Luigi), l'ambientazione è curata ma la storia è raccontata in modo incerto e confuso e le allusioni al calcioscommesse sono decisamente contorte. Però qualche situazione divertente c'è.
MEMORABILE: Il clochard accanito lettore di Topolino.

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  • Discussione Reeves • 26/07/20 09:25
    Segretario - 700 interventi
    presentato nel 2002 al Torino Film Festival. Tra gli interpreti anche Piero Ferrero nel ruolo del custode del museo.Ferrero era all'epoca il direttore del Centro Studi del Teatro Stabile di Torino.
  • Discussione Reeves • 1/07/23 16:31
    Segretario - 700 interventi
    Per la prima vlta in un film vediamo Omar Pedrini, il leader dei Timoria, che interpreta un prete