Una famigliola ha acquistato un hotel in una sperduta località montana, sperando di fare buoni affari, ma i clienti sono pochi e quei pochi hanno il vizio di ammazzarsi o farsi ammazzare... Anche senza raggiungere le vette della genialità folle e perversa del suo remake nipponico, questa black comedy risulta assai divertente, piena zeppa com'è di buffi equivoci e personaggi strambi. Ulteriore elemento di goduria, un cast fitto di volti destinati di lì a poco a diventare fra i più noti ed amati di tutto il cinema sudcoreano. Adorabile per chi apprezza l'humor cotto al sangue.
Proprio una famiglia tranquilla quella che decide di aprire un albergo in uno sperduto posto di montagna: ne succederanno di tutti i colori. Parodia del capitalismo e dei suoi modi di ottenere il successo? Forse. Apologo ed accettazione di una famiglia disfuzionale? Forse. Quel che è certo è che il film, pur senza stupire, diverte e coinvolge abbastanza grazie ad un discreto ritmo ed allo snodarsi fluente delle vicende. Buone ragioni in virtù delle quali potete dargli un'occhiata se vi capita sotto tiro.
Song Kang-Ho HA RECITATO ANCHE IN...
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CuriositàDaniela • 16/03/15 13:28 Gran Burattinaio - 5945 interventi
Il film vede per la prima volta recitare insieme due attori destinati a diventare di lì a poco assai famosi anche fuori dei confini del loro paese: Song Kang-ho e Choi Min-sik.
Se non bastassero queste due stelle nascenti, nel film ha un breve ruolo anche un altro volto molto noto agli estimatori del cinema sudcoreano: Jung Jae-Young, suicida mancato nel bellissimo Castaway on the Moon.
In campo femminile, esordio cinematografico per Na Moon-Hee, che ritroveremo poi pochi anni dopo nel ruolo dell'anziana madre nel tristissimo Cruel Winter Blues.
Il film segna anche l'esordio del regista Kim Jee-Woon, che dirigerà in seguito, fra gli altri: The Foul King (primo ruolo da protagonista per Song Kang-ho), A Tale of Two Sisters, A Bittersweet Life, The Good, The Bad, The Weird, I Saw the Devil e, in trasferta hollywoodiana, Last Stand.