Ci tiene tantissimo il neo-regista Richard a sottolineare la propria aderenza alle convenzioni della goresploitation franco-belga (con il Nahon di Calvaire e Alta tensione, col fotografo di Frontieres e A l'interieur), peccato che il suo film, tolta la buccia ed un paio di semini attoriali riservi poche nuove. L'opera manca di quella giusta preparazione all'inserimento dell'eccipiente horror nell'iniziale struttura thriller e la dura caratterizzazione della Moreau ha ben poco senso nella storia, giacchè oscuri restano i suoi trascorsi ed improduttiva la sua carica.
MEMORABILE: I mostruosi umanoidi terricoli, che sembrano una fusione gigeriana tra i crawlers di The descent ed il Dr Freudstein di fulciana tradizione.
La propensione ai ciddì-caotici impilati in macchina, le citazioni giuste (l'ispettor Chinaski, l'andamento fulciano dei talpidi), l'indole barricadera (le brigate soricomorfe che asserragliano gli umani), il buon gusto nella scelta delle facce (l'adorabilmente-dark Yolande Moreau, il musicista Biolay e il suo sguardo a mezz'asta): Franck Richard ci si dev'essere impegnato a dissipare tanta grazia. E' un peccato, perchè il suo film fa simpatia nonostante pronti/ via si sbadigli. Nessun crescendo, nessun climax. Un non male dopo tutto di puro incoraggiamento. Nu mezz' "pack".
Sembra all'inizio il solito film sulla famiglia psicopatica che rapisce e tortura viandanti, poi vira sic et simpliciter verso l'horror puro. E fin qui niente di male, anzi. Purtroppo la storia fa acqua da tutte le parti, le dinamiche comportamentali e le azioni dei protagonisti hanno poco senso, e le creature sono orride ma realizzate con poca fantasia. Finalino da manuale Cencelli dei twist-end di genere. intangibile.
Richard tenta di coniugare il “torture porn” alla francese con lo “zombi movie” americano. L’operazione fallisce in pieno, mettendo presto in luce la natura artificiosa dell'operazione (si pensi alla costruzione dell’assedio). L'illusione di assistere ad un buon prodotto non supera la mezz'ora; per il resto il film è una girandola caleidoscopica di incoerenze, psicologie aberranti e confusione. Le creature sembrano una copia cinghialuta di quelle che imperversano in The descent. Negativo.
Altra pellicola della nuova inarrestabile fucina francese dell'horror. La storia è piena di risvolti improbabili, ma al regista Franck Richard interessa ribadire i propri debiti e le influenze subite dal genere, inchinandosi soprattutto al cinema di Tobe Hooper e George Romero. Un lavoro imperfetto, ma svolto da appassionati per appassionati (da thriller diventa horror puro), con un contributo più che soddisfacente degli effetti speciali. Finale senza inventiva, buttato lì. Se si chiudono tre occhi...
Sparate tre possenti cartucce, la polvere da sparo inizia a scarseggiare nel poligolo di tiro della renaissance horror d'oltralpe: ora sfornare un horror in Francia significa adagiarsi per tre quarti d'ora sull'andazzo di un Frontiers poco plasma e molte virtù, finché la descentia praecox sopravviene e traghetta il plot verso un hordine tutt'altro che nuovo. Fatto bene è fatto bene, spicca un certo qual gusto per l'eleganza formale e predilige l'atmosfera alle carriolate di sangue (e ci regala finalmente un non prevedibile Nahon). Ma troppa è l'incongruenza, troppa la deriva, troppa la maniera.
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Selezionata al 63° Festival di Cannes, questa coproduzione franco-belga, diretta dal debuttante Franck Richard, è stata in men che non si dica vittima di un'aspra censura da parte della commissione del CNC (Centre National du Cinéma), che aveva richiesto l'interdizione della proiezione pubblica e gratuita del film.
Invece che sulla spiaggia (nel corso dell'evento all'aperto Cinéma de la plage), come era previsto, il lungometraggio è stato comunque proiettato il 17 maggio alle 22:15 nella sala Buñuel del Palais, grazie a un accordo con la direzione del Festival
(da Sentieriselvaggi.it)
Tra le tante citazioni, in buona od in cattiva fede, presenti in questo ulteriore esponente di goresploitation estrema francofona, figurano apertamente:
SPOILER SPOILER SPOILER
- la corpulenta macellaia/villain che trascina uno dei prigionieri nella sua "camera segreta", sbattendo dietro di se con forza la pesante porta scorrevole di metallo (dal Texas chainsaw massacre di Hooper)
- la protagonista che fugge dalla casa scaraventandosi fuori da una finestra (sempre dal Texas chainsaw massacre di Hooper)
- i bianchicci e zannuti revenant terricoli assetati di sangue (una fusione gigeriana tra i crawlers di The Descent ed il Dr Freudstein di fulciana tradizione)
Gestarsh99 ebbe a dire: Tra le tante citazioni, in buona od in cattiva fede, presenti in questo ulteriore esponente di goresploitation estrema francofona, figurano apertamente:
SPOILER SPOILER SPOILER
- la corpulenta macellaia/villain che trascina uno dei prigionieri nella sua "camera segreta", sbattendo dietro di se con forza la pesante porta scorrevole di metallo (dal Texas chainsaw massacre di Hooper)
- la protagonista che fugge dalla casa scaraventandosi fuori da una finestra (sempre dal Texas chainsaw massacre di Hooper)
- i bianchicci e zannuti revenant terricoli assetati di sangue (una fusione gigeriana tra i crawlers di The Descent ed il Dr Freudstein di fulciana tradizione)
SPOILER SPOILER SPOILER
Gest, dimenticavi la tentata violenza/sodomia omo nel bar stile Deliverance che mi ha sorpreso vedendo solo la clip (adoro stè intermezzi gratuiti e sbalenghi).
Buiomega71 ebbe a dire: Gest, dimenticavi la tentata violenza/sodomia omo nel bar stile Deliverance che mi ha sorpreso vedendo solo la clip (adoro stè intermezzi gratuiti e sbalenghi).
Qui per fortuna i tre tamarri non fanno in tempo a "varcare la stretta soglia"...
P.S.: A me invece la scena ha ricordato Troppo forte e
I ragazzi della Roma violenta (suggestione comica del flipper-oggetto sessuale).