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La nostra recensione di The last horror movie

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Lasciando pur perdere l'ovvia parentela di tutti questi film col seminale L'OCCHIO CHE UCCIDE, il legame primario di THE LAST HORROR MOVIE è con una pellicola belga di non molti anni fa: IL CAMERAMAN & L'ASSASSINO. Qui come lì c'è un serial killer (Kevin Howarth) seguito da un cameraman pronto a riprendere gli atroci delitti e a registrare i monologhi da psicopatico "lucido" del protagonista. Lasciamo pur perdere il rozzo espediente che ci vorrebbe portare a credere che il filmato-verità è registrato sopra...Leggi tutto il dvd (intitolato per l'appunto "The last horror movie") che abbiamo noleggiato e stiamo guardando. Meglio concentrarsi sul film in sé, un po' troppo ben fotografato e montato per apparire "amatoriale" come vorrebbe. Però è ben interpretato, perché Kevin Howarth/Max, pur chiaramente sopra le righe, eccessivamente spavaldo e cinico, regge bene la parte grazie al suo sguardo magnetico e alla sua rozza teatralità. Max, il vero regista del proprio filmato che si propone di raccontare le sue gesta delittuose (circa 50 omicidi, dice) sfruttando la macabra curiosità dello spettatore, dirige le operazioni, spiega al suo operatore privatissimo cosa inquadrare e si diverte a mostrare e non mostrare l'atto criminale seguendo un percorso propedeutico che ha la sua coerenza. Certo, è un'operazione disdicevole nel suo complesso, ipocrita, ma sarebbe ingiusto negargli quell'efficacia che ne fa un film per... amatori.

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Tutti i commenti e le recensioni di The last horror movie

TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/01/07 DAL DAVINOTTI
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Giapo 8/05/07 15:42 - 248 commenti

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Sulla falsariga di Funny games di Haneke, una pungente provocazione sulla violenza televisiva e di come essa tenda ad assuefare il pubblico che ne perde il senso e la dimensione reale. Il protagonista è bravissimo nel comunicare un senso di inquietitudine e disagio, mentre lo spettatore suo malgrado si sente complice degli atti orrendi commessi davanti ai propri occhi. Il finale, spiazzante, rappresenta il valore aggiunto al film. Bersaglio centrato.

Undying 10/05/07 23:52 - 3807 commenti

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Siamo dalle parti di Henry-Pioggia di Sangue: sia per la povera messa in scena, sia per l'elaborazione di un soggetto che si sviluppa sull'analisi (mentale) di un killer seriale avanzando, nella zona centrale della storia, verso autentiche elucubrazioni inerenti la reiterazione dell'omicidio, e vaneggiando - in chiusa - sulle parallele riprese dei delitti, effettuate mediante videocamera amatoriale. Il regista non si spinge troppo oltre, sul piano iconografico, infarcendo di déjà vu il lento (pur se a tratti interessante) sviluppo cinematografico.

Schramm 13/08/09 16:16 - 4059 commenti

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...L'occhio che uccide, L'occhio selvaggio, Il cameraman & l'assassino, Last house on dead end street, Blair witch project, Cannibal holocaust, Funny games, August underground, Guinea Pig 1 e 2, Thrill kill video club, Henry, Snuff e via metacosando: ammassare in lavatrice, incurante di tessuti e colori. Centrifugare. Usare come ammorbidente The ring in dirittura d'arrivo. Mettere ad asciugare. Oh, no, si è macchiato e ristretto tutto il bucato! Sarà per la prossima macchinata, o per il prossimo processuale sguardo in macchina fuori tempo massimo.

Anthonyvm 22/10/19 00:05 - 6686 commenti

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Giochino di metacinema non molto originale: gli spunti di riflessione sul voyeurismo del pubblico sono più o meno i soliti (si prendano L'occhio che uccide o Il cameraman & l'assassino, quasi identico nel concetto) e la ricerca del realismo nei delitti non convince. Interessante però la struttura frattale: "The last horror movie" è la cassetta che noleggiano le vittime prima di essere uccise; la loro morte viene registrata sulla VHS stessa, che sarà poi noleggiata da altri sventurati (noi spettatori). Buona prova per Kevin Howarth. Passabile.
MEMORABILE: Il killer testa la nostra morbosità uccidendo fuori campo e chiedendoci se non eravamo curiosi di vedere; L'uomo bruciato vivo, ben realizzato.

Diamond 23/06/24 16:06 - 778 commenti

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Una sorta di remake de Il cameraman e l'assassino che però rubacchia qua e là anche da svariati altri film del genere. Si parte bene (il passaggio tra i due "film") ma poi Richards non mostra nulla di nuovo, anzi sembra più un frullato di roba già vista e stravista nemmeno poi troppo frullata. Una buona messa in scena e un eccellente protagonista non bastano a elevare un film in cui Richards non fa altro che ripetere in continuazione due concetti in croce. Di buon impatto però il finale metacinematografico.
MEMORABILE: La prestazione di Howarth; Il finale.

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  • Curiosità Undying • 14/12/08 23:16
    Comunicazione esterna - 7565 interventi
    Nel 1982, tale David Winters, girò un film dal titolo (ma non dalle tematiche) molto simile: The Last Horror Film (conosciuto, guardacaso, anche come Last Horror Movie e Fanatic).

    The Last Horror Film narra di un taxista che prende di mira la sua attrice preferita dell'orrore, nel quadro del prestigioso Festival di Cannes.
    La cosa interessante è che, per l'occasione, venne ricomposta la formidabile accoppiata presente nel Maniac di Lustig: Caroline Munro e Joe Spinell; quest'ultimo (ovviamente nei panni dello squilibrato) venne affiancato sul set dalla reale madre, Mary Spinell!