The invisible maniac - Film (1990)

Bizzarro mix tra teen-slasher, commedia demenziale e film sperimentale che rivede la classica storia di H.G. Wells mettendo un voyeur omicida nei panni del mad-doctor di turno. La gag dell'invisibilità è sfruttata perlopiù per mostrare nudi delle varie attrici (tra cui la pornostar Savannah) e per qualche scena horror piuttosto risibile; il film sembra non volersi prendere sul serio e qualche sequenza diverte ma la narrazione è discontinua e ci sono momenti inspiegabili come l'interminabile sequenza psichedelica/onirica centrale. Solamente per estimatori del weird più dissennato.

Infiltrandosi fra lo psycho-slasher e la fanta-commedia sexy, un Adam Rifkin sotto pseudonimo offre il suo personale contributo alla filmografia degli uomini invisibili con un B-movie dignitosamente grossolano. Sono i nudi femminili - e non certo gli effetti speciali - la spina dorsale del prodotto, che comunque non si estranea da grottesche manifestazioni di morbosità inaspettatamente efficaci e idonee al tema (il bambino voyeur con la madre castrante, le ragazze spiate sotto la doccia). L'ultimo atto conta pure brevi sprazzi violenti. Simpatico, nella sua inequivocabile mediocrità.

Allegra sciocchezza senza il becco di un quattrino, zuzzurellona e poco più che amatoriale, che deposita la pochissima vernice rossa a disposizione su pavimenti e orli dei pantaloni e raggiunge l’acme comico nelle burlone simulazioni d’attacco dell’uomo invedibile (in tutti i sensi). O meglio: piacessero i peep show, allora il turbillon di poppe e natiche (sette attrici nel cast, tutte e sette a seno all’aria) lo sorpasserebbe e varrebbe tre pallini. Magra consolazione per pochi, sicuramente per l’astuto Coogan: va di fretta, filma a casaccio e scappa con il bottino.