Molto più che il titolo italiano è quello originale e chiarire bene gli intenti degli autori: THE LOST CONTINENT si riaggancia ai gloriosi prodotti d’avventura fantastica alla Giulio Verne, definisce fin da subito che la meta alla quale giungerà la nave che salpa a inizio film non sarà quella prevista (ovvero Caracas, in Venezuela). Tutta la prima mezz’ora, quindi, con le dispute tra il capitano ansioso di continuare il viaggio a ogni costo e l’equipaggio che vorrebbe subito tornare indietro dopo aver sentito che si sta avvicinando un uragano, è fuorviante. Così come lo sono i dialoghi tra i pochi passeggeri (tutti dal passato dubbio) o il...Leggi tutto loro terrore dato dal sapere di avere a bordo tonnellate di esplosivo che a contatto con l’acqua si infiammerebbe immediatamente. Ci sarà un naufragio, un attacco di squali alla scialuppa, il razionamento del cibo, ma il vero film comincerà con l’arrivo in un affascinante tratto di mare immerso nella nebbia e infestato da rumorose alghe “constrictor” (nonché da mostri di foggia ridicolmente gommosa). Il citato continente perduto è questo (all'origine c’è il romanzo “Uncharted Seas” di Dennis Wheatley, sceneggiato da Michael Nash), abitato dai discendenti diretti di Cortez rimasti fermi al tempo che fu (con tanto di Inquisizione al seguito). Ci saranno scontri, catture impostate secondo uno schema banale che annientano la magia del luogo (il colore predominante è il nebbioso arancione del cielo) e fanno sì che LA NEBBIA DEGLI ORRORI possa essere ricordato quasi esclusivamente per la sua suggestiva e molto ben scenografata (tra relitti di antichi velieri) parte centrale. Recitato correttamente, ma nulla più.
Una vecchia imabarcazione è diretta in Venezuela con un gruppo di persone a bordo poco raccomandabili ma, giunta nel Mar dei Sargassi, perde l'orientamento. Mélange di avventure e orrori fantascientifici davvero peculiare. Si vedono nostalgici dei tempi dell'Inquisizione, congegni ingegnosi per muoversi nelle acque melmose ed animali giganti a dare quel sano tocco (leggero) di eco-vengeance alla vicenda. Raro.
Di solito non guardo film del genere, ma questo mi è riuscito a coinvolgere e mi ha anche divertito. Per quanto lontano anni luce dagli odierni effetti speciali, mi ha regalato qualche brivido non indifferente. Non solo le alghe carnivore, ma anche la battaglia tra insetti giganti e le esecuzioni capitali di chi non era all'altezza. Anche i disastri sulla nave non sono male, come pure le storie private dei protagonisti. Molto carino.
Interessante esempio di fantascienza orrorifica hammeriana. A parte qualche piccola ridicolaggine (i palloni che aiutano i protagonisti a camminare sull'isola), il film si fa seguire con piacere. Cito il buon Michael Ripper marinaio. Il film non presenta tempi morti e può contare su adeguati effetti speciali (le creature, l'esplosione della nave). Consigliato.
L'idea trasognante di un fantastico continente perduto è suggestiva, così come il gruppo di anime dannate in viaggio su di una imbarcazione (seppur non originalissima); ma la realizzazione è sbilanciata: si perde troppo tempo nella barca e nel tratteggio dei personaggi e il continete misterioso con le sue bestie fantastiche e le sue leggi inquisitorie viene relegato nell'ultimissima parte e sviluppato frettolosamente. Titolo italiano poco consono.
Film avventuroso impostato sulla classica scoperta del continente perduto che si lascia sicuramente vedere ma che palesa anche diversi limiti dettati in primis dal risultare inevitabilmente datato (e ciò si può facilmente riscontrare nei risibili effetti speciali, che comunque per l'epoca non sono affatto male) e in secundis per lo scadere più volte nel ridicolo. La prima parte è piuttosto soporifera; meglio la seconda, decisamente più movimentata.
Carreras, privo di ingenti mezzi, gira una piacevole opera che ha nel finale la parte migliore e più riuscita (infatti si apprezza decisamente l'artigianalità degli spassosissimi effetti speciali). Sarebbe stata perfetta se lo sceneggiatore avesse optato per un finale meno retorico. Si segue con piacere pure nella prima parte, soprattutto per merito di attori (incredibilmente) capaci e convincenti (l'ho visto in originale e quindi non so come sia il doppiaggio). Tutto sommato non male.
Michael Carreras da produttore della Hammer si cimenta in veste di regista, con risultati discutibili, in un film che paiono due, con una metà stile disaster-movie e l'altra ricca di idee, crostacei e molluschi giganti, alghe pestifere e figure ancora ferme all'età dei conquistatori spagnoli. Il risultato, ovviamente, è un pasticciaccio non privo di un certo fascino suggestivo che lo rende fruibile e attraente. Il titolo è fuorviante, ma accattivante.
Plaudo l'impegno nella realizzazione delle alghe mordaci, dei mostri (lo scorpione gigante, il mega paguro, il polpone mutante) e dell'ambientazione (il cimitero delle navi), nonostante i risultati non siano certo eccelsi (si ridacchia. Da piegarsi i pallonati con ciaspole). Ma non posso fare a meno di notare anche la puerilità della sceneggiatura (il Supremo e il suo esercito di pellicciottati, guardie spagnole e un consigliere incappucciato...). In più, qua e là ci sono evidenti rallentamenti; e questo non giova di certo alla pellicola. Mediocre, ma un'allegra occhiata gliela si può dare.
MEMORABILE: Ferito, sul tavolo e un passeggero ubriaco suona la marcia funebre; Mega scorpione assurdo vs altrettanto assurdo mega paguro con occhioni verdi.
Carreras vò ffà l'Hammericano, e invece anticipa il ciclonico René Cardona, per poi giocare a mosca cieca tra navi fantasma congreghe di neo-Rosacrux, creature innominabili (alcune le ritroveremo in Creepshow 2), passando in un amen dal dramma avventuroso a un intrippato umore psicoattivo non lontano da Matango, e non si capisce più se siamo dalle parti di un Melville che si è lasciato prendere la mano da un Asimov ebbro o di un Salgari che ha preso una tranvata per Lovecraft. Certo è che more solito la Hammer non si è fatta mancare proprio nulla. Più che nebbia, felici fumi alcolicoppiacei.
La storia è un po' andante. Lo spettatore spera sempre nella professionalità della produzione che, in effetti, per quanto riguarda attori e dialoghi, si mantiene su livelli dignitosi. Purtroppo sono troppe le cadute di gusto (i palloni, il superscorpione o quello che è) e perciò il versante fantastico, costruito col mestiere anzidetto, svapora in fretta. Solo per patiti.
Curioso fanta-horror diretto, a quanto pare solo nominalmente, dal produttore Carreras che sostituì a riprese ultimate il vero regista Leslie Norman. Sorvolando sulla trama, che non brilla certo per originalità, il film offre il meglio nella prima parte, tutta incentrata sul clima malsano che aleggia nella nave e sulla caratterizzazione degli ambigui personaggi che la popolano. Cade invece impietosamente nella seconda, ridicolizzata da effetti speciali che definire patetici è un eufemismo e da un finale abborracciato. Ottimi Porter e la Knef.
MEMORABILE: La lotta fra i due grotteschi insettoni.
Dopo varie vicissitudini, una nave carica di esplosivo e di passeggeri problematici si trova intrappolata in un'angoletto oceanico infestato da alghe aggressive e creature fameliche... Non bastasse la piovra gigante con gli occhi luminosi ed i tentacoli con il glitter, ci sono pure alcuni naufraghi spagnoli rimasti ai tempi dell'Inquisizione a rendere più curioso questo fantasy marinaro scombinatissimo e pieno di incongruenze ma reso potabile proprio da una bizzarria che lo salva dal mare della mediocrità destinata all'oblio.
MEMORABILE: Gli arnesi usati per camminare sul mare di alghe: imbragatura con palloni a forma di salcicciotto e ciaspole che danno un'andatura da papera
Comincia come un dramma avventuroso in alto mare, fra carichi illegali, fughe con refurtiva, ammutinamenti. A metà strada va inweirdendosi di minuto in minuto, buttando nel calderone alghe assassine (che ricordano il blob lacustre di Creepshow 2), mostri tentacoluti, fanatici religiosi discendenti dei Conquistadores (!), paguri e scorpioni giganti (adorabili pupazzoni di gomma). Buone atmosfere brumose e una scollatissima Dana Gillespie completano il quadro. Una delle opere hammeriane più bizzarre e trash di sempre. Puro intrattenimento retrò.
MEMORABILE: Il violento ammutinamento; I ridicoli palloni di elio indossati dai residenti dell'isola; I tizi giustiziati dal mostro-alga; Il finale "negato".
Un pugno di reietti, in fuga dal passato e dalla giustizia, approda su un'isola vegetale semovente. Nella prima parte del film, la caratterizzazione dei personaggi e l'intensità degli interpreti, la tensione progressiva che affiora dai conflitti in un clima di minaccia ascendente, trascinano in un’azione serrata. Nella seconda, quando irrompe il fantastico in forme teriomorfe e lisergiche, ingegneria weird e reminiscenze conradiane (il sovrano fanciullo) si entra in un altro film, dove ridicolo e prodigioso collimano senza tregua. Tra le opere più coraggiose e originali della Hammer.
Bizzarrissimo cult Hammer misconosciuto (ma amatissimo dai fan più accaniti del genere) e sfortunato al botteghino, pregno di umori tra il pulp americano dei racconti di Weird Tales e il fumetto nostrano alla Oltretomba/Terror, tra Verne e Salgari, arricchito da un'aura morbosa e oscura alla Matarazzo; il tutto condito con il sapiente tocco gotico d'antan marca Hammer e, in aggiunta, creature misteriose degne dei kaiju-eiga di Honda. Ritmo incessante e ottime interpretazioni, nonché l'originalità dell'intera operazione, premiano ancora a distanza di anni questo piccolo gioiello.
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HomevideoXtron • 30/06/12 17:59 Servizio caffè - 2188 interventi
Il dvd Sinister ha una durata di 1h23m19s
Extra: introduzione di Luigi Cozzi, trailer ed il filmato I mondi perduti del cinema in inglese sottotitolato in italiano
Ma qualcuno sa per caso se il dvd sinister ha la versione lunga ?
Ve ne potete accorgere nel caso,perchè alcune scene risultano essere di qualità minore rispetto al resto del film
Grazie mille !
HomevideoXtron • 30/06/12 22:15 Servizio caffè - 2188 interventi
Io ho notato che in alcuni momenti il master è più "granoso".
Ma quanto dovrebbe durare questa versione lunga?
Io ho notato invece che la traccia italiana è in leggero fuori sincrono (siamo sui 500 ms).
E comunque il dvd Sinister, potrebbe non essere integrale, infatti il dvd ntsc segna 97 minuti, il che -anche tenendo conto del passaggio da 23 fps a 25 fps- vuol dire che mancano all'appello come minimo cinque minuti. ;)
Nel suo commento, Ciavazzaro ebbe a dire: [b]: Il film non presenta tempi morti
credo ciò sia in parte dovuto a numerosi passaggi assenti nell'edizione italiana, recuperabili nel mux estero (che presenta i passaggi supplementari in lingua originale): in finale niente di tedioso, ma un paio di cosette erano effettivamente rafforzativi superflui che evidentemente la distribuzione nostrana ha ben pensato di segar via. in altri casi credo invece ci abbia messo le mani nostra signora delle forbici... non so quella tricolore, questa versione di cui parlo dura circa 96'
Purtroppo il dvd Sinister contiene solo la versione theatrical us (83 minuti) con i tagli apportati all'epoca per abbassare il visto di censura: solo due tagli però riguardano scene di violenza e sesso, mentre gli altri riguardano dialoghi e scene di raccordo. Nel complesso, comunque, mancano ben 10 minuti. Qui i dettagli:
Secondo quanto riferito da Cozzi nello speciale del DVD Sinister, il vero regista del film, non accreditato, è Leslie Norman, che dovette abbandonare il set per problemi di salute a pochi giorni dalla fine delle riprese. Carreras prese in mano la realizzazione e impose il proprio nome alla regia contro il volere di Norman. L'aneddoto è stato riferito a Cozzi dal direttore della fotografia, il veterano Paul Beeson.
Il film è tratto dal romanzo "Uncharted Seas" di Dennis Wheatley. Uno dei personaggi lo legge durante il corso del film.