The humbling - Film (2014)

Relazione tra un attore anziano a fine carriera e una giovane lesbica in un film che confonde più volte realtà e allucinazione, costruito su misura per il disfacimento fisico e attoriale di un Pacino comunque carismatico e unico punto di forza. Il ritmo è lentissimo, la regia di Levinson incolore, i dialoghi stentati ma qui e là sprazzi di ironia e del Pacino che fu ridestano l'attenzione. Simpatico anche Grodin nei panni dell'agente, insopportabile la Gerwig. Vedibile ma non indispensabile.

La strana relazione fra un vecchio attore depresso e una giovane lesbica indecisa che sembra portare il protagonista in un mondo di fantasie e allucinazioni pericolose. Ancora un film costruito interamente su un Pacino che non sembra neanche impegnarsi più di tanto: offre quel minimo sindacale che inaccessibile a molti, è vero, ma da lui ci si aspetta comunque di più. Invece viene lasciato solo senza affiancargli un comprimario degno di nota. I cameo concessi a Gridon e Hedaya paiono inutili ciliegine su una torta malriuscita.

Con l'avanzare dell'età, un attore famoso comincia a perdere, insieme al ricordo delle battute, il favore della critica e del pubblico. La relazione con una donna molto più giovane sembra farlo uscire dalla depressione ma...  Da un romanzo tra i meno riusciti di Roth, un film sulla vecchiaia e la decadenza fisica/mentale in cui sono epurati tutti gli aspetti più scabrosi del testo e viene suggerita un'interpretazione psicanalitica del comportamento del protagonista interpretato da Pacino, sempre in bilico tra istrionismo e gigioneria. Ambizioso ma fiacco, banale, poco interessante.

Attore teatrale in crisi esistenziale conosce una ragazza che in un certo senso gli ridà la voglia di vivere. Tratto da un romanzo di Philip Roth, il film si può ritenere discretamente riuscito, seppur alquanto ondivago. Al Pacino si dimostra un grande interprete. Personaggi di contorno riusciti e ben scritti. Cosi così la colonna sonora. Consigliabile, dopotutto.