In meno di un minuto i due registi (padre e figlia) ci raccontano una storia dalle molteplici possibili interpretazioni. David Cronenberg entra in una stanza e osserva un letto dove giace un corpo immobile. Vi si avvicina e scopre il cadavere di se stesso, lo bacia e vi si stende vicino. Davvero non semplice capire il senso del narrato, che forse ha un rapporto profondo con la morte, avvenuta non molto prima, della moglie Denise. Quello che le immagini comunque riescono a trasmettere è un certo senso d'inquietudine misto a un sentimento di dolore.
Enigmatico corto di David Cronenberg, che non può non far tornare alla mente il finale di 2001 odissea nello spazio. L'àlgido inizio, giocato sul bianco, pare ambientato in una cappella. Poi la mdp inquadra lui che guarda sé stesso, già cadavere. L'inizio di questa fase parrebbe improntato prima allo stupore, poi alla rassegnazione, infine alla consapevolezza del destino che tutti ci attende. Di pressoché impossibile valutazione "normale", rappresenta probabilmente quel pensiero (incubo?) con il quale un quasi ottantenne si trova a dover convivere (verbo quasi in ossimoro).
MEMORABILE: Cronenberg in primo piano, quasi un alieno.
Una prefigurazione, un incubo, un esorcismo: Cronenberg si osserva mentre è cadavere sul letto di morte. Un cortissimo di pochi secondi, dalla fulmineità onirica o come il balenìo inquietante di un pensiero. Non c’è angoscia, anzi non c’è emozione, solo constatazione, che arriva all’esito di una totale adesione, quasi una simbiosi gemellare tra il vecchio vivo e il volto incartapecorito della salma. Strano film, non per la forma o la sostanza, quanto per l’evidente soggettiva necessità di fermare in pochi attimi un pensiero o un’immagine.
Cronenberg raggiunge il suo stesso cadavere nel letto di morte e giace assieme ad esso con espressione sofferta. Non è un mero esercizio di stile in quanto offre più di una possibile interpretazione valida. Cosa vuol mostrare il regista? Il terrore di un uomo anziano di fronte al pensiero dell'incombente morte, l'accettazione dell'inevitabilità di tale evenienza o il rimpianto di un'anima appena dipartita dal corpo? Cortissimo (meno di un minuto) e dunque parecchio arduo da giudicare, ma riesce comunque a suscitare un senso generale di pietà e inquietudine.
È sufficiente soltanto un minuto a David Cronenberg per catapultare lo spettatore in quello che è un vero e proprio incubo. Il regista in questo caso è anche protagonista di questo corto nel doppio ruolo del defunto e di sé stesso che osserva la morte. Si avvicina piano piano al letto posizionato in una camera asettica e si mette accanto al proprio corpo esanime con sofferenza arrivando anche a baciarlo. La tenerezza e la cura che mostra nei confronti della propria salma può essere letta come un atto d'amore verso se stessi. Un'opera enigmatica che lascia il segno.
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DiscussioneZender • 14/09/22 08:22 Capo scrivano - 49278 interventi
Nel suo commento B.Legnani dice: "Enigmatico corto di David Cronenberg, che non può non far tornare alla mente il finale di 2001 odissEa nello spazio. " Concordo al 100%