Se negli anni ha raggiunto uno stato di cult assoluto, si pensa, il film deve avere per forza una marcia in più. Forse allora questa può essere rintracciata nella comicissima maschera del mostro vendicatore, una sorta di satiro (dal naso allungato e la lunghissima, rigida lingua biforcuta) la cui testa pulsante compare d'improvviso sul corpo del protagonista quando questi decide che è il momento di attaccare le sue vittime. Anche perché davvero non c'è altro di troppo bizzarro, nella storia del Barone Vitelius d'Estera (Salazar), ennesima vittima dell'Inquisizione che promette di tornare per vendicarsi e lo fa. Anzi no, qualcosa di ancor più delirante forse c'è: il mezzo con cui il Barone torna...Leggi tutto sulla terra dei vivi, ovvero una stella cometa che passa per la seconda volta vicino a noi esattamente 300 anni dopo aver presenziato al momento in cui il nostro era stato arso vivo nel 1661! La cometa, avvistata da un astronomo e due suoi conoscenti, scompare dal campo visivo improvvisamente (nessun altro in tutto il mondo l'ha notata!) per schiantarsi in Messico: è grande pochi metri (probabilmente è solo un frammento, chissà, da un film del genere ti puoi aspettare tutto) e poco dopo l'impatto libera il mostro di cui sopra; questi ruba gli abiti al primo che passa lasciandone il cadavere in mutande e si prepara a presentarsi al mondo come il ricco Barone Vitelius d'Estera. Certo, questo in aggiunta al fatto che il Barone si ciba dei cervelli di chi uccide conservandoli in eleganti coppe parrebbe abbastanza per catalogare il film come folle a tutti gli effetti, solo che poi la storia in cui s'inseriscono tali particolari è tremendamente noiosa e prolissa. Già il processo dell'Inquisizione dura oltre 10 minuti senza che ve ne sia alcun bisogno (gli incappucciati leggono fogli e fogli, quello risponde minacciando per ore...), ma poi quando passiamo all'osservatorio astronomico le disquisizioni del professore sulle comete sono il limpido esempio di come riempire pellicola ribadendo il concetto. Almeno qui, però, si può sorridere degli effetti “speciali”: il telescopio inquadra quelle che sembrano pagine di un libro sul quale la cometa viene sovrimpressa malamente prima di accendersi nel cielo come una candela romana! Il Barone, si diceva, fa vita sociale cominciando ad accoppare i discendenti di chi lo condannò al rogo: li isola, li blocca col pensiero e... una volta comparsagli sull'elegante abito da sera la testa che sembra appartenere a un carro di Viareggio, si avvicina alle sue vittime e fa uscire il linguone letale. Il risultato dell'azione ce lo spiega la polizia (gli effetti non potevano osare tanto): attraverso strani fori nella nuca il mostro succhia il cervello dei poveretti e li lascia del tutto privi di materia cerebrale (da qui il celebre titolo americano del film). Dal primo omicidio all'ultimo compreso cambia poco e il film negli intermezzi si occupa di raccontare i bei modi del Barone in società, il suo addolorarsi per le morti di persone a lui conosciute e le poco utili indagini della polizia. Da quel che si capirà non il massimo dello spasso, insomma. Per fortuna che c'è il satiro di Viareggio... Ah, di buono c'è che quando si passa dalla testa del Barone a quella del mostro se non altro la cinepresa sta ben salda e la “trasformazione” in dissolvenza riesce perfettamente. Scenografie povere come tutto il resto, ma il film dura poco e qualche punto di forza indubbiamente ce l'ha.
1661: il barone Vitelius irride la giuria dell'inquisizione che lo sta condannando per stregoneria. Sul rogo che intenderebbe purificarlo, scaglia una maledizione alla progenie degli inquisitori. Trecento anni dopo, per mezzo di una cometa, torna sulla terra per mettere in atto la sua vendetta. Il cinema fantastico messicano è un oggetto misterioso e se ne capisce il perché, vedendo l'approssimazione con cui è costruita la maschera del mostro: cartapesta a go go ed una linguazza bifida con cui succhia cervelli. Inverosimile, trash, ma assai divertente.
Quando mi capitò di vedere finalmente questo film - in versione originale - tanto decantatomi da alcuni amici "psycotronici", non potevo credere ai miei occhi! Forse fu allora che capii veramente che cosa intendessero quei critici che definivano il cinema messicano il più "naif", il più emotivo e "popolare" del mondo. Un mostro - ma che "animale" è...!? - che sembra un mascherone carnascialesco, la creatura soprannaturale meno plausibile e al contempo più irresistibilmente divertente mai apparsa sugli schermi.
Chano Urueta HA DIRETTO ANCHE...
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Ehm, daccordo, è una domanda cretina, che magari non richiede risposta, proprio in quanto cretina, ma tantè... Egregio Brainiac... hai scelto il tuo nick in omaggio a questo film, no...?
DiscussioneBrainiac • 9/03/10 09:40 Call center Davinotti - 1464 interventi
Grazie Rfe, speravo proprio che qualcuno me lo chiedese prima o poi... ;)
No è stata una casualità, ho letto la recensione su Nocturno che mi aveva molto incuriosito e l'ho visto.
Chissà però se ha influenzato il gruppo musicale dal quale l'ho preso.
Una sfortunatissima band attiva verso fine anni 90, i Brainiac, dediti ad un blues-noise-pop con chitarre e synth deviatissimo e schizzato.
Somigliano a Jon spencer blues explosion o alle cose più elettroniche dei DEVO.
Storia tragica la loro, dopo un paio d'album che li aveva fatti conoscere (sempre in ambito underground, ma dovevano suonare al Lallapalooza), mentre stavano registrando delle canzoni per lp mai uscito, il loro cantante (suonava anche il mitico moog) Timmy Taylor, uscì di strada in una zona completamente isolata prese in pieno un palo e morì dentro la macchina in fiamme, lasciandosi dietro una manciata di canzoni dissonanti e storte come la loro storia.
Uhuuu, che storia triste. Beh, non credevo proprio fosse questa l'origine del tuo nick, anche perché non conosco così tanto certi gruppi musicali. Comunque ho messo anch'io un commento a questo film, che fra un po' apparirà. Ciao!
P.S. Hai notato che ho inserito ex-novo la scheda per il film La nave dei mostri...? Altro film messicano parecchio demenziale, non credi...?
DiscussioneZender • 9/03/10 10:24 Capo scrivano - 48874 interventi
Ma ecco dov'era! Quando dovevo mettere il link nel commento non trovai il citato Brainiac nella lista ed ecco perchè! Mi son detto: ma possibile che abbiamo un Brainiac qui e il "suo" film non sia schedato? Ora ho capito, è perché è schedato come "El baron del terror", giustamente. La nave dei mostri devo vederlo anch'io al più presto!
DiscussioneBrainiac • 9/03/10 10:34 Call center Davinotti - 1464 interventi
R.f.e. ebbe a dire: Hai notato che ho inserito ex-novo la scheda per il film La nave dei mostri...? Altro film messicano parecchio demenziale, non credi...?[/size]
Grazie Riccardo, La nave fantasma ha cambiato l'umore della mia giornata. Una vera perla!
Essendo un inedito, non potevo inserirlo nella sezione "questo film ti ricorda", ma, se vogliamo, The Brainiac/El Baron del Terror potrebbe ricordare anche, certo solo parzialmente (per via della lingua che succhia i cervelli), il film The Brain Eaters (1958) di Bruno Ve Sota.
Brainiac ebbe a dire: R.f.e. ebbe a dire: Hai notato che ho inserito ex-novo la scheda per il film La nave dei mostri...? Altro film messicano parecchio demenziale, non credi...?
Grazie Riccardo, La nave fantasma ha cambiato l'umore della mia giornata. Una vera perla!
Figurati, è stato un piacere! Sai, quand'ero ragazzino, i film che io consideravo i più demenziali del cinema messicano, la mia personale trilogia "it's so bad that it's good" made in Messico, insomma, era proprio La nave dei mostri, Il terrore viene dall'oltretomba e Korang la terrificante bestia umana. In tempi più recenti, avendolo visto quando ero ormai già grandicello, in versione originale, ci ho aggiunto anche il "tuo" Baron del terror/The Brainiac!
DiscussioneBrainiac • 10/03/10 18:53 Call center Davinotti - 1464 interventi
R.f.e. ebbe a dire:
Figurati, è stato un piacere! Sai, quand'ero ragazzino, i film che io consideravo i più demenziali del cinema messicano
Credo però che mentre El baron sia comico-involontariamente (la maschera di Brainiac fa effettivamente scompisciare ma l'impianto del film è serioso), La nave abbia nel dna anche la commedia tout-court (non mi stupirei se fra le ispirazioni del cowboy burlone ci fossero Sordi e Totò- vedi la scena davanti al juke-box), non a caso ci sono gustosissimi inserti musical.
CuriositàZender • 10/11/15 17:04 Capo scrivano - 48874 interventi
Frammento di cometa planata nel deserto messicano che reca con sé il mostro del titolo:
Eccolo come si presenta nei suoi abiti primordiali appena fuoriuscito (un po' intontito) dalla sua cometa:
Ma gli agi e la bella vita lo imborghesiscono, e quando attacca i suoi ospiti si presenta così:
Qui è in azione da succhiasangue: la lingua biforcuta colpisce terribilmente le sue vittime sulla nuca suggendone il cervello in scene di una crudezza mai vista!
Un bel primo piano sulla lingua biforcuta e la pregevole nonché spaventosa maschera: