Stockholm - Film (2013)

Dopo una festa, lui segue lei, la porta a casa e ne vince le resistenze dicendosene innamorato, Al risveglio però... Già in questo (semi)esordio su grande schermo Sorogoyen attesta la potente qualità drammaturgica del proprio cinema, una consapevolezza di scrittura in grado di aggrapparsi al dato eminentemente concreto per declinarlo poi nella messa in scena in tutta la sua indeterminatezza, sfruttandone ogni ambiguità. Così qui il disegno di "genere" (maschio, femmina, preda/carnefice) è al contempo elusivo e invasivo, lasciandoci rapiti in bilico su un precipizio.

Per le vie di Madrid, dopo una festa, un ragazzo fin troppo sicuro di sé mette in atto una strategia di seduzione al limite dello stalkeraggio nei confronti di una ragazza che sembra non apprezzare. Dopo una notte di passione le cose si invertono, con lei che fa l'innamorata e lui che sembra molto più scettico. Un argomento piuttosto banale e molto didascalico sulle dinamiche classiche di incomprensione maschile/femminile, tutto articolato in un tira e molla di dialoghi egocentrici che snervano per la loro supponenza, che il finale vorrebbe riscattare con il classico colpo di scena.