Il miglior sequel degli anni Duemila, che sa essere sia più feroce e brutale dei predecessori che rassicurante in termini di affezione agli altri capitoli. L'ambientazione a New York aggiunge nuova linfa, ci sono belle sequenze di tensione (sulla scala e in metro) e il finale nel cinema abbandonato è una goduria. Bel cast, con graditi ritorni come la Panettiere e una Cox sempre combattiva ma giustamente più defilata. C'è la classica cinefilia ma è ormai quasi del tutto interna alla saga, anche se è gradito l'omaggio a Dario Argento. Notevole.
Ennesimo, ottimo capitolo della saga. Grazie al cambio di ambientazione (siamo a New York), omicidi truculenti, ritmo serrato e uno sviluppo maggiore dei personaggi, questo nuovo tassello riesce a coinvolgere e divertire. L'ambientazione metropolitana dà vita a sequenze di tensione mozzafiato e viene implementato nuovamente l'aspetto da giallo/thriller, tra indagini e colpi di scena. Gli omaggi alla saga sono molteplici e tutti da gustare. L'aspetto meta passa un po' in secondo piano, ma le citazioni non mancano. Una chicca il ritorno di Kirby. Scream è più vivo che mai!
MEMORABILE: Lo spiazzante prologo; La scena al minimarket; Il tempio; Braccati in metropolitana; Gale attaccata nel suo appartamento; Il sanguinoso terzo atto.
Sequel diretto del cinque, con una valanga di citazioni, collegamenti metacinematografici a tutta la serie e richiami a nuove pseudo regole dei film horror, nonché ai capisaldi del genere stesso: Kirby e Mindy che parlano dei migliori horror, il vecchio cinema chiuso pieno di cimeli dei predecessori, la citazione di Dario Argento e altre chicche ancora. Siamo sempre nel giallo-slasher, con un particolare che fa intuire l'apparentemente insospettabile responsabile e ovvie forzature per ragioni di spettacolarità tipiche della serie. Buon film, ma non rinnova la linfa del genere.
MEMORABILE: L'ambientazione a Halloween e la metro piena di tizi mascherati da mostri degli '80 (Michael, Freddy...) e da... Ghostface.
Un seguito diretto del più che discreto quinto capitolo che risulta pasticciato e sempre più improbabile, con sviluppi talvolta difficili da seguire a meno di non ricordare a menadito gli altri capitoli della serie, come il recupero della Panettiere dal quarto ad esempio; il citazionismo horror è di maniera e meno centrale che nel resto del franchise e l'utilizzo di molteplici killer come "red herrings" è abbastanza disonesto. Si possono intuire i personaggi sospetti abbastanza facilmente ma il whodunit risulta comunque forzato; qualche buona scena splatter ma pure qualche sbadiglio.
Giunta al sesto capitolo, la saga regge ancora bene, anche se ogni volta è richiesto agli spettatori uno sforzo di memoria ulteriore riguardo ai film precedenti. Il cambio di ambientazione a New York porta nuova linfa, il gioco delle citazioni continua (gustoso l’omaggio a Dario Argento), i Ghostface si moltiplicano e gli omicidi sono sempre più cruenti. Certo in nome dell’effetto sorpresa bisogna accettare qualche forzatura non di poco conto, ma per chi ama il genere il divertimento è assicurato. Cast discreto, ma la presenza più gradita rimane quella della Cox.
MEMORABILE: Lo spiazzante prologo; Il massacro nel market; Nell'appartamento della Cox; La resa dei conti.
Crescono il gore e la regia di Bettinelli-Olpin/Gillett, cala la prevedibilità grazie all’Ognissanti urbano di New York, si conferma la personalità della Carrera. In sede di scrittura, però, la storia stavolta perde colpi: dissonante, a tratti artificiale, affaticata, con il metacinema ridotto ormai ad IMU da versare al memoriale di Craven e una resistenza fisica dei personaggi al limite della fantascienza. Svolazzano 4 mosche, ma attenzione che precipitano su Opera. Visto il bellissimo prologo, il migliore della saga dai tempi del secondo, c’è un refolo di delusione. Avanti adagio.
Il preannunciato abbandono di Neve Campbell potrebbe indispettire i fan storici, ma ci sono buone notizie: i due registi conoscono il pubblico e sanno come farlo affezionare ai nuovi protagonisti (i superstiti del quinto, ma non solo), mandando al contempo in pensione le vecchie glorie nel modo meno traumatico e forzato possibile (anche attraverso innumerevoli rimandi ai film precedenti). Grazie a qualche indovinato twist (il prologo beffardo), violenza ben dosata e ottimi momenti di suspense, con questo episodio si prospetta un futuro roseo per il rilancio requelistico della saga.
MEMORABILE: Il killer fissato con Dario Argento; Fuga dalla finestra; Il santuario collezionistico per fan di "Stab" (citazioni screamesche a iosa); Casa di Gale.
Uno dei personaggi è un fan di Dario Argento e, per Argento, la famiglia è l'origine di tutti i mali. Il film riprende questo tema cardine della saga e lo mescola con i soliti giochi citazionistici sempre più intricati e con un pizzico di attualità (teorie del complotto). Al di là di questi aspetti, il merito principale - e non di poco conto - è quello di un racconto senza pause, che coinvolge e diverte dal primo all'ultimo minuto, con diverse sequenze molto ben orchestrate. E non manca la carne penetrata, anche con un certo piacere dei personaggi, degna dei veri slasher.
Un film horror non esattamente terrorizzante ma che insinua una certa tensione, denso di continui colpi di scena basati sul fatto che l'assassino potrebbe essere chiunque, visto che ha maschera e tunicone con cappuccio. È un esempio di metacinema portato allo spasimo le cui atmosfere si sono allontanate da quelle malinconiche di inizio saga e puntano di più sulla figura eroica dell'attuale protagonista. Divertissement per cinefili o presunti tali, ti lascia identificare con l'assassino ogniqualvolta una coltellatina giunge puntuale al saccente di turno.
MEMORABILE: La faccia intensa della Barrera; L'attraversamento sulla scala; Le numerose citazioni argentiane; La sorellanza; L'incerta performance di Mulroney.
Sei si sono visti i primi cinque, completismo vuole che si veda anche il sesto, tra tutti il più strampalato nella trama nel tentativo di inventarsi qualcosa di nuovo, tanto da far perdere ogni interesse al giochetto dell'indovina chi è l'assassino che costuisce in genere una fonte di una fonte di divertimento per lo spettatore in questo genere di film. Buona la confezione, modeste le interpretazioni, sbadigli da mettere in conto come il rischio di non comprendere alcuni passaggi a causa dell'eccessiva auto-referenzialità che implica una buona memoria dei precedenti capitoli.
La "trama" del film è confusa e questo fa perdere quota al punteggio finale, che si alza solo grazie alle ottime - e ben girate - scene cruente (metropolitana in primis, ma anche casa della Cox è proprio niente male). Basta questo per farne un buon horror? No, ovviamente, servono anche una buona recitazione che qui manca e il ritmo che si spezza ogni tanto a favore di spiegoni che fanno parte del gioco stesso ma che in questo caso sono fumosi (almeno per chi non ha così robusta memoria dei precedenti). Solo discreto, ed è un peccato.
MEMORABILE: Metropolitana.
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Perché sesto? Ce n'è uno che non ha numero? Il titolo è Scream 6 quindi immagino sarà il quinto sequel... Però magari se n'è perso uno per strada...
Craven ne ha diretti quattro Due il duo Bettinelli/Gillett
In pratica gli Scream sono 6 in totale , questo è il sesto Quindi dovrebbe essere il sesto capitolo, non il quinto
A meno che non faccia male i calcoli io, cioè contando anche il capostipite craveniano. Se così è allora si, vero, come sequel, in ordine cronologico, è il quinto.