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La nostra recensione di Road House

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Aggiornamento di un piccolo cult degli Ottanta che poteva contare sul fascino e il fisico di Patrick Swayze, ROAD HOUSE mostra soprattutto quanto oggi i corpo a corpo siano resi in maniera tremendamente più feroce e realistica di un tempo. Ma tutto sommato questo già lo sapevamo e difatti la seconda parte del film, in cui ogni afflato ironico o quasi viene sostituito dall'azione brutale, è decisamente meno interessante; anche perché la stessa si fa attrazione principale di una storia che non aveva più niente da dire già da un pezzo.

Il film invece a suo modo funziona quando "sorriso"...Leggi tutto Dalton (Gyllenhaal) lavora come sa al Roadhouse, chiamato in poche parole come buttafuori per difendere il locale dagli attacchi ripetuti dei bulli al servizio di Ben Brandt (Magnussen), il solito figlio di papà che coi soldi crede di poter comprare qualsiasi cosa; nell’intento di costringere i proprietari del Road House a vendere per poter costruire nella zona un grande resort a cinque stelle, il cattivone ha assoldato bulli a non finire per far capire che con lui non c'è da scherzare e che da lì conviene sloggiare. E' per fargli fare il cane da guardia, insomma, che la bella Frankie (Williams), ereditato il Roadhouse dal nonno, è andata a pescare Dalton nell'entroterra per trascinarlo alle Florida Keys. La mancanza di denaro e una situazione generale nel complesso poco felice avevano spinto lo strano tipo - considerata anche l'offerta - ad accettare l'offerta.

Sul posto il protagonista conosce la simpatica, giovanissima commessa (Lanier) di una libreria e soprattutto Ellie (Melchior), un’affascinante dottoressa che sulle prime, in ospedale - quando in una delle scene più spassose Dalton consegna al pronto soccorso un gruppo di bulli malconci reduci dai suoi pugni - lo scambia per uno scapestrato che mena le mani solo per divertirsi. Ma è un po' in tutta la prima parte che si può apprezzare la brillantezza di una sceneggiatura cui presta i migliori servizi l'eccellente interpretazione di Gyllenhaal, calato in un ruolo che gli calza a pennello e per il quale ha dovuto costruirsi un fisico da autentico “palestrato”.

L'uomo imperturbabile che, osservando pericolose risse, non muove un muscolo fino a quando non è costretto e che quando lo fa sembra agire in tutta tranquillità ringalluzzendo l'avversario prima di distruggerlo, è da sempre motivo di risate (Bud Spencer e Terence Hill ci hanno costruito una carriera, su personaggi così): se l'attore è versatile come lo è Gyllenhaal la riuscita è garantita. I problemi semmai nascono quando ci si trova poi prigionieri di un preciso modo di intendere l'action, nel quale all'ironia si sostituisce la bassa guasconaggine, qui impersonata dal Knox di Conor McGregor, lottatore professionista dal fisico possente nel ruolo del solito psicopatico sghignazzante. Quando insomma tutto rientra nei canoni si resta nell'ambito di un action routinario, per quanto recitato meglio della media, rimpiangendo ciò che il film avrebbe potuto essere (perché anche l'incipit con l'entrata in scena del protagonista era costruita ottimamente).

Grande amico di Swayze, Gyllenhaal gli ha reso comunque giustizia, pur spostandosi in un teatro del tutto differente: le Florida Keys risplendono di paesaggi meravigliosi e la regia sa inventarsi sequenze in alcuni casi altamente suggestive (le due sdraio posizionate su una secca in mezzo al mare).

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Tutti i commenti e le recensioni di Road House

TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/03/24 DAL BENEMERITO HERRKINSKI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 4/04/24
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Herrkinski 22/03/24 01:33 - 8701 commenti

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Rompiamo subito gli indugi: diversamente da altri remake, l'assunto di base non viene totalmente stravolto e lo stile del film segue a grandi linee quello dell'originale, così come il look del locale con le band che suonano e le abbondanti risse; a cambiare è - prevedibilmente - la forma, perdendo l'aura 80s, modernizzando la fotografia e aumentando di parecchio le parti d'azione, a tratti girate in modo spettacolare. Gyllenhaal in gran forma, anche se Ryan Gosling sarebbe forse stato più adatto; McGregor esordisce su grande schermo e gigioneggia come ci si aspetterebbe. Godibile.
MEMORABILE: Il coccodrillo; Mega-rissa con McGregor al locale.

Puppigallo 23/03/24 11:34 - 5478 commenti

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Non male questo remake, che non si prende giustamente troppo dul serio, basta guardare il protagonista, quasi imperturbabile, mezzo sorrisetto stampato, che mantiene anche quando lo colpiscono, accoltellano, investono. La sceneggiatura non è certo il punto di forza (cattivo figlio di papà con scagnozzi vs antieroe), come anche nell'originale. Ma le scazzottate sono piuttosto divertenti e le seconde linee sono, o buoni sacchi da botte, o picchiatori animaleschi (uno andava in giro nudo, prima di pestare un poveretto, rubargli i vestiti e dar fuoco alla sua bancarella). Pop corn movie.
MEMORABILE: Il nome della barca "The Boat"; Ci pensa il coccodrillo; "Ecco qua l'eroe dell'ottagono". "Cosa? Sai riconoscere le forme?"; La rottura dello ioide.

Galbo 24/03/24 08:20 - 12641 commenti

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Affrontando con la giusta dose di ironia il remake di una pellicola molto sopravvalutata rispetto al suo reale valore, il regista Doug Liman realizza un film divertente, che certo non passerà alla storia ma è un buon esempio di valido prodotto di intrattenimento. Funzionano l’ambientazione nelle sempre suggestive isole Keys americane. Buona la fattura delle scene d’azione e vincenti le scelte di casting di un film che ha il suo limite nella durata eccessiva.

Rambo90 31/03/24 23:20 - 7995 commenti

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Un ritorno agli anni Ottanta condotto con il giusto piglio e un filo di ironia che rende piacevole e spedita la visone. Al di là dello spunto va per la sua strada, orchestrando bene i combattimenti e trovando in Gyllenhaal un protagonista adeguato e carismatico. Bella l'ambientazione da località balneare, con una fotografia solare e luminosa che aiuta molto. Buono.

Daniela 4/04/24 09:02 - 13269 commenti

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Poche le aspettative perché non si avvertiva il bisogno di rifare un film degli anni 80 che ha assunto fama di piccolo cult non per meriti propri ma per il destino del protagonista. Invece, questo remake risulta a sorpresa divertente e gustoso: la trama è elementare ma raccontata con un certo stile e molta ironia, con una bella l'ambientazione, scene d'azione ben girate, una ost gradevole, un epilogo in chiave western. Gyllenhaal riesce a essere convincente come lottatore senza rivali e, quanto a McGregor, interpreta se stesso e quindi è credibilissimo come pazzo scatenato.
MEMORABILE: L'entrata in scena di McGregor in una sequenza che richiama Terminator 2 Il giorno del giudizio.

Doug Liman HA DIRETTO ANCHE...

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