Primal - Film (2019)

Un prigioniero trasportato su nave si libera, e libera anche tutti gli animali che un cacciatore di frodo sta portando a uno zoo. Tra questi un pericoloso giaguaro, ma in realtà la bestia si vede pochissimo (forse anche a causa del basso budget e di effetti non proprio tra i migliori). Il divertimento potenziale così si riduce di molto, tra lunghe passeggiate nei corridoi della nave in cerca del criminale e battibecchi stereotipati con un Cage abbastanza in parte. Poche zampate, mediocre.

Il basso budget non consente di avere effetti in CG decenti e così ogni qual volta appare il giaguaro è un pugno nello stomaco. Per il resto è davvero poca cosa questo misto di serial killer e animali assassini. Nemmeno il senso claustrofobico di trovarsi su di una nave riesce a trovare un suo perché. Cage più in palla di altre volte e alla fine è solo grazie alla sua presenza se il film non è una pietosa débâcle. Qualche risvolto nella sceneggiatura abbastanza incomprensibile.

Catturato un giaguaro albino, il povero Cage vorrebbe solo venderlo al miglior offerente e comprarsi una casetta dove andare a vivere con l'amico pappagallo parlante ma non ha fatto i conti con un criminale che viaggia a bordo dello stesso cargo in cui sono imbarcate le bestie... A parte l'imbarazzante giaguaro digitalizzato, per il resto il film si colloca nell'ambito di una action-routine modesta dallo sviluppo prevedibile che non avvince ma neppure fa dignignare i denti. Se il il divo appare più contenuto del solito, Durand gigioneggia senza ritegno e Janssen pare sedata.

Su una nave dall'Amazzonia si scatena un conflitto a fuoco quando un giaguaro e un criminale escono dalle loro gabbie. Storia mediocre ma che tutto sommato riesce a intrattenere, grazie anche a un Nicolas Cage davvero simpatico. Discretamente adrenalinico. Seconda parte molto prevedibile. Finale poco azzeccato. Regia di Nick Powell piuttosto efficace. Consigliabile per una visione.

Un Cage malmesso e sopra le righe naviga su cargo col suo carico di fauna tra cui un giaguaro smacchiato, rettili e una famiglia molto unita di scimmie assassine. Si aggiungono i federali e il puntuale "Lecter" in catene, stavolta addestrato. Il sanguinolento nascondino che ne seguirà delude per la mediocrità dell'azione, dei dialoghi e degli effetti tutt'altro che speciali. La Janssen, tolta la divisa e armate le zinne (cit.), vegeta, mentre cerbottana-Frank non si fa mancare il bambino apprendista e quel bagaglio di frustrazione casearia, da ginocchia inondate di latte. Eludibile.