Pistol opera - Film (2001)

Pistol opera
Locandina Pistol opera - Film (2001)
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Titolo originale: Pisutoru opera
Anno: 2001
Genere: gangster/noir (colore)

Cast completo di Pistol opera

Note: Pur non essendo ufficialmente né un remake né un sequel de La farfalla sul mirino, diretto da Suzuki nel 1967, Pistol Opera presenta degli evidenti rimandi alla pellicola precedente. (Wikipedia)

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Tutti i commenti e le recensioni di Pistol opera

TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/04/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 25/04/07 19:54 - 3015 commenti

I gusti di Il Gobbo

Praticamente un auto-remake di La farfalla sul mirino. Stavolta Numero 3 è una donna, e lo "scopo del gioco" è scalare la gerarchia eliminando avversari(e) agguerritissimi... Iper-citazionista, super-pop, denso di riferimemti tanto alla tradizione nipponica quanto alla modernità occidentale, di incredibile bellezza pittorica: insomma, l'ennesimo capolavoro di Suzuki, girato a quasi 80 anni! Imponenti i debiti di Quentin Tarantino nei suoi confronti per Kill Bill. Indispensabile.

Cotola 30/07/08 01:06 - 9586 commenti

I gusti di Cotola

Ennesimo, stupendo, mirabolante, caleidoscopico tour de force visivo firmato da Suzuki, che stavolta realizza una sorta di remake del suo capolavoro assoluto La farfalla sul mirino, rovesciandolo però di sesso e modificandone, a tratti, la storia. Splendidamente pop, pittorico, cinematografico e teatrale allo stesso tempo, ricco di simboli e metafore (alcune delle quali ardue da comprendere per noi occidentali), è il film più complesso del maestro e forse per questo motivo non è per tutti i gusti. Imperdibile!

Rebis 1/04/15 11:25 - 2482 commenti

I gusti di Rebis

Il penultimo film di Seijun Suzuki è un rigoglio di innovazioni stilistiche, una palette di tonalità cromatiche e narrative che sfuma con disinvoltura il melodramma nel musical, il comico nel demenziale, reinventando e innovando tutto il repertorio dello yakuza-movie - a partire proprio dal fondamentale Una farfalla sul mirino, del quale è una reinterpretazione in chiave femminile. Coreografato in ogni singola inquadratura, è ellittico, dissacrante, un vero caleidoscopio-cinema che assalta le iridi dello spettatore con inesauribili soluzioni di regia e montaggio.

Buiomega71 11/04/15 01:06 - 3123 commenti

I gusti di Buiomega71

A parte alcune schegge visive notevoli (la baviana tavolata con le bambine, Gatta randagia che sfida il cecchino nei boschi), il resto è surrealismo d'accatto, artificioso e stilizzato al punto di rasentare lo stucchevole, che sa quasi da presa per i fondelli. Il finale al museo degli orrori una sotto pantomima alla Carmelo Bene, l'aldilà dei sicari una specie di Ken Russell a livelli cheap. I narcolettici (e inutili) dialoghi danno il colpo di grazia. A Suzuki, forse, l'onere di alcune scelte coraggiose (la testa mozzata della bambina, gli accenni pedofili), ma la sua opera oscilla tra il trash d'autore e il criptico urticante. Artefatto.
MEMORABILE: Gatta randagia che si abbandona all'autoerotismo; La bambina a petto nudo che si immerge nella vasca da bagno, seguono visioni para-russelliane ai limiti del weird.

Seijun Suzuki HA DIRETTO ANCHE...

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  • Homevideo Il Gobbo • 9/09/10 12:37
    Segretario - 761 interventi
    Visto e detenuto in dvd hong-konghese (ebbene sì), di tal Panorama video, con audio originale e sub inglesi, non so se ancora in commercio.
  • Discussione Buiomega71 • 2/04/15 17:17
    Consigliere - 27285 interventi
    Pensa te, Rebis, che forma di telepatia. L'ho in programmazione per il mio ciclo "annuale" NOTTI E NEBBIE DEL GIAPPONE, e il tuo commento (come sempre di gran pregio) mi fà venir voglia di vedermelo al più presto.
  • Discussione Rebis • 2/04/15 17:31
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    Mi raccomando, guardalo in double bill con La farfalla, acquisterà molto più significato ;)
  • Discussione Buiomega71 • 2/04/15 17:34
    Consigliere - 27285 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Mi raccomando, guardalo in double bill con La farfalla, acquisterà molto più significato ;)

    Il problema, Rebis, e che ne guardo solo UNO a regista (ferrea regola buiesca)

    Registrai emtrambi i film su Raitre, per Fuori Orario, e in teoria potrei vedermeli tutti e due, ma ho scelto nella scaletta solo un Suzuki (Pistol Opera, appunto)

    Al di là del bene e del male, farò sapere...
  • Discussione Rebis • 3/04/15 00:25
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    In realtà io li ho visti a distanza di un mesetto l'uno dall'altro, e poi li ho recensiti.insieme :) li ho apprezzati molto di più, Pistol opera in particolare, che altrimenti rischia di sembrare un po' gratuito ....
  • Homevideo Buiomega71 • 11/04/15 00:44
    Consigliere - 27285 interventi
    Io ho la versione mandata in onda nel 2003 da Raitre per Fuori Orario, che registrai in coppia con La farfalla sul mirino, in originale con sottotitoli in italiano

    Del film , per ora, non esiste il dvd italico

    Durata effettiva: 1h, 51m e 56s
    Ultima modifica: 11/04/15 11:55 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 11/04/15 09:31
    Consigliere - 27285 interventi
    NOTTI E NEBBIE DEL GIAPPONE

    Parto già dal presupposto di non aver mai visto nulla di Suzuki (ne ho sei nella mia videoteca privata, per la cronaca: La Farfalla sul mirino, Pistol Opera, Deriva a Tokyo, La Giovinezza Della Bestia, La Porta Del Corpo, The woman sharper ), e che per mea culpa nemmeno La farfalla sul mirino (di qui questo ne sarebbe una specie di remake non dichiarato)

    Fatte le dovute premesse, se questo e l'andazzo del cinema suzukiano, non c'è molto da stare allegri

    L'inizio è al fulmicotone (il mirino rosso, il sicario colpito alla nuca che penzola sorridente da un palazzo, poi partono i popissimi titoli di testa su uno score musicale da mandare in orgasmo il Quentin)

    Poi, però, col passare dei minuti, mi domando cosa diavolo voleva comunicare il regista giapponese

    In parte mi sento pigliato per i fondelli (il sicario sulla sedie a rotelle che scheggia manco avesse il turbo), poi il sentore di "pagliacciata" si concretizza con il sicario americano insensibile al dolore, una via di mezzo tra il teatro kabuki e un film demenziale

    Sperimentalismo? Stilizzazione? Surrealismo? Sinceramente, se devo dirla tutta, mi e parso un film già nato vecchio (questi sperimentalismi avanguardistici godardiani potevano funzionare negli anni '60, non certo nel 2001), artificioso e fasullo, con punte di delirio nel più scombiccherato trash d'autore

    Alcuni momenti funzionano anche, e sono una gioia per gli occhi (la tavolata delle bambine che sembra uscita da un incubo baviano, la sfida tra Gatta randagia e il cecchino nei boschi, alcuni scorci di una Tokyo alienata e irreale, l'abbandonarsi all'autoerotismo di Gatta randagia, la prima esecuzione di Gatta randagia alla piscina, il tango e il tiro ai bicchieri di vino)

    Però parto già dal presupposto che se in un film non si vedono i colpi in arrivo e si inscenano le morti teatrali nelle sparatorie, per me quel film perde già un buon 40% (e già qui...), se poi ci si mettono dentro dialoghi criptici, narcolettici e inutili (quello sui pesci rossi, quello su Mishima, quello sulle bandiere dei paesi del mondo, ma perchè?) che durano quasi cinque minuti l'uno, allora il sentore di filmaccio "snob" si fà palpabile e comincia a regnare tedio e sbadiglio a strombattuto

    Il finale nel museo degli orrori una ridicola pantomima alla Carmelo Bene (con una sottospecie di mutanti zombi che sembrano usciti da Tetsuo ll, ma perchè?) il sogno/incubo dell'aldilà dei sicari una sotto russellianata alquanto grossolana, la bambina e Gatta randagia che giocano e si rincorrono tra campi e grotte con un trenino sullo sfondo sfida i crampi allo stomaco per inutilità e chissà quale finta poetica (come lo scavatore che dispensa petali rossi, ma perchè?)

    Va dato l'onore a Suzuki (non solo per la sua veneranda età) di aver avuto coraggio su alcune scelte, come gli accenni pedofili (la bambina che vuole masturbare Gatta randagia, la bambina a petto nudo che si immerge nella vasca da bagno-per poi partire con visioni kitshissime degne del peggior Ken Russell-, la testa mozzata, e ghignante, della bambina portata a spasso nella bocca del cane), ma nell'insieme l'opera e di una pacchianeria da rasentare il weird.

    Nulla da eccepire sulla meravigliosa fotografia che dona splendidi cromatismi baviani, ma per il resto un sussegguirsi di immagini artificiose, fastidiose e ridondati fine a se stesse, di un cinema buono solo per i festival e poco altro...

    Sarà un mio limite su certo cinema "d'autore" e sul cinema di Suzuki in generale, ma queste pagliaccesche chincaglierie tra un Sergej Paradžanov e un Raoul Ruiz, misto al "pop" e allo "yakuza eiga" già nato vecchio e fintissimo, non fanno proprio per me.

    Il Mereghetti le affibbia tre asterischi! E te pareva...
    Ultima modifica: 11/04/15 14:45 da Buiomega71
  • Discussione Didda23 • 11/04/15 12:27
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Interessante Buio. A breve mi vedrò Tokyo drifter con aspettative piuttosto alte.
  • Discussione Rebis • 11/04/15 20:22
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    Non so, guarderei qualcos'altro di Suzuki prima di sparare a zero... questo è molto diverso dai precedenti oltre a essere un remake e l'esito di una sperimentazione sul linguaggio iniziata negli anni '60. Personalmente non mi sono posto troppe domande durante la visione ho goduto dello stile e mi sono fatto delle gran risate :) mi è parso proprio l'opposto del cinema con pretese autoriali, non snob, ma semplicemente libero e beffardo.
    Ultima modifica: 11/04/15 21:19 da Rebis
  • Discussione Buiomega71 • 12/04/15 10:09
    Consigliere - 27285 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Non so, guarderei qualcos'altro di Suzuki prima di sparare a zero... questo è molto diverso dai precedenti oltre a essere un remake e l'esito di una sperimentazione sul linguaggio iniziata negli anni '60. Personalmente non mi sono posto troppe domande durante la visione ho goduto dello stile e mi sono fatto delle gran risate :) mi è parso proprio l'opposto del cinema con pretese autoriali, non snob, ma semplicemente libero e beffardo.

    A me al contrario, e proprio parso il classico film "snob" da festival (dai, non mi si venga a dire che questa paccottiglia surreal artificiosa è sperimentazione visiva o altro, e solo vecchia come il cucco-posso accettarla nel Godard degli anni '60, al limite)

    Io, al contrario non mi sono affatto divertito, anzi, parecchio annoiato e tutte stè "invenzioni" visive le ho trovate alquanto stucchevoli se non fastidiose

    Anch'io non mi pongo mai domande mentre guardo un film, se il film mi prende però. Sono il primo che stà al gioco, ma quando il troppo storpia, storpia (e lo scrive uno che adora il cinema surreale, Ruiz in testa)

    In realtà, poi, le mie "domande" erano più accentuate sul fatto di alcune scelte stilistiche demenziali, più che per il senso logico del film.

    L'esempio più eclatante e il duello tra Gatta randagia e il sicario americano insensibile al dolore, che si risolve in una gran cretinata a livelli scult. Se voglio guardarmi un film demenziale mi vedo Kung Power, almeno sò cosa aspettarmi.

    Alcuni ottimi momenti (la sfida tra Gatta randagia e il cecchino dal mirino rosso, tra i boschi, è bellissima) in un mare di "eccentricità d'auteur" che sfiora le vette del trash

    Insomma, una mezza pagliacciata che non mi ha trasmesso nulla, se non irritazione e noia

    Sarò io ignorante su questo tipo di cinema da "festival", ma questi finti-sperimentalismi d'accatto non fanno proprio per me.

    Una sotto-ruizata ben poco divertente
    Ultima modifica: 12/04/15 22:16 da Buiomega71