Non ci resta che vincere - Film (2018)

L’assistente di una rinomata squadra di basket spagnola deve scontare una pena per aver malmenato l’allenatore: dovrà allenare ragazzi disabili. Sarà l’occasione per migliorare sé stesso e il team dei nuovi amici. Simpatica commedia agrodolce che riesce al contempo a smuovere il sorriso e a far emozionare. I diversamente abili risultano molto spontanei, capaci di intenerire senza cadere nel patetico, mentre la regia ha il pregio di non cedere a facili sentimentalismi, con un buon ritmo e una bella fotografia. Davvero bravo Javier Gutiérrez.

Dopo essere stato licenziato per comportamento scorretto, un allenatore di basket è condannato a prestare alcuni mesi di servizio sociale presso un centro sportivo per ragazzi disabili... Commedia spagnola simpatica e rasserenante che, nonostante qualche stereotipo e una trama molto prevedibile, riesce a schivare il patetismo per merito di un cast indovinato con il bassotto grintoso Gutiérrez affiancato da veri disabili che recitano come attori consumati. Peccato per l'insistenza sulla vittoria come mezzo di riscatto, mentre è il sentirsi squadra già una vittorie.

Il cinema non è nuovo a pellicole che parlano della disabilità nel sociale, ma questo diretto da Fesser è veramente un gran bel gioiellino, che lascia veramente entusiasti; non per la sceneggiatura ma per il cast di ragazzi che si comportano da attori consumati, nella loro totale naturalezza. Fa molto ridere in diversi momenti, ma fa riflettere non poco sulle disuguaglianze sociali che vivono quotidianamente queste persone. Bravi tutti ma soprattutto chi ha scritto i dialoghi e il soggetto. Brava la regia a cogliere le mimiche, i sorrisi e le paure dei ragazzi.

Insomma. Le intenzioni sono sicuramente buone, anzi ottime: lo spirito di squadra è il miglior toccasana sia per chi ha delle difficoltà sia per chi deve in qualche modo pagare per un errore. Gli attori sono molto bravi, le situazioni risultano fluide ma un po' l'ombra del politicamente corretto nuoce al risultato finale. Un film come ce ne sono tanti, ed è un vero peccato.

Divertente commedia di buon cuore che riesce a fondere sport, rivalsa personale e disabilità in un mix per nulla banale, avvalendosi di un cast perfetto e una scrittura che incalza lo spettatore, non cedendo mai a facili buonismi. La vicenda personale dell'allenatore in avaria sentimentale e professionale troverà nuova linfa nell'incontro con realtà molto diverse, con le quali dovrà confrontarsi in un proficuo scambio di emozioni.