Mister Morgan - Non è mai troppo tardi per ricominciare - Film (2013)

Pauline è la scheggia imprevista che si inserisce nell'ingranaggio della vita di Mr. Morgan, solo e barbuto dopo la scomparsa dell'amata moglie. Una scheggia che mette un certo disordine, ma allo stesso tempo si pone come nuovo elemento "riparatore". Una regia non banale, una fotografia con luci realistiche e buone interpretazioni aiutano una sceneggiatura in alcuni punti piuttosto sbrigativa, che non sfuma bene i passaggi più significativi di questa favola che trova in Parigi la sua collocazione ideale.

Il "last love" del titolo originale può trarre in inganno: non c'è nulla di sessuale nella relazione fra la giovane parigina e l'anziano professore americano depresso dopo la morte della moglie. E' invece l'incontro fra due solitudini, mostrato con una certa delicatezza, prima che l'entrata in scene dei figli di lui, giunti dagli USA per riportarlo a casa, dirotti il racconto verso i binari del tradizionale scontro generazionale a base di incomprensioni reciproche, con effetto déjà vu. Resta sul piatto della bilancia la bella prova di Caine, ma anche questa non è certo una novità.

Amore platonico tra un uomo anziano e una giovane insegnante di ballo sullo sfondo di una Parigi da cartolina: il film di Sandra Nettelbeck sceglie la via più facile per narrare la storia di due personaggi (interpretati da attori peraltro bravissimi) alle prese con una personale solitudine; una storia già vista, con dialoghi alquanto banali e mai veramente incisivi. Anche la città, che pure assume quasi la dignità di un personaggio viene rappresentata nei suoi scorci turistici più scontati, in un film peraltro troppo lungo. Vedibile ma si dimentica in fretta.

Se per caso la storia "uomo anziano e burbero incontra una persona più giovane e la vita di entrambi cambierà" vi ricorda altri film, non vi preoccupate: è proprio così. La pellicola infatti racconta cose già viste circa un milione di volte e non riesce a dire nemmeno una cosa che non sia prevedibile con largo anticipo. Comunque la realizzazione è buona e, soprattutto, il film può vantare la presenza d'un bravissimo (anche qui nulla di nuovo) Michael Caine, che da solo riesce a sollevare le sorti di un lavoro altrimenti del tutto trascurabile. Una lunghezza inferiore avrebbe giovato.