Memory - Film (2022)

Neeson sta ormai diventando un presenzialista come Nicolas Cage, partecipando a una miriade di film - anche di scarso valore - con ruoli spesso simili; rispetto al recente Blacklight qui va un po' meglio siccome il film è un remake - quasi scena per scena - di un interessante thriller noir belga. Restano quindi pregi e difetti dell'originale, con qualche propensione in più all'action; Neeson non convince come Decleir, la Bellucci fa quel che può e Pearce timbra il cartellino, sotto la direzione di un regista che - senza leggere i credits - mai si sarebbe detto aver girato due 007.

Un Neeson dimesso guida un action thriller convincente, dalla sceneggiatura più sfaccettata del solito e che sa dare la giusta motivazione ai suoi personaggi. Il protagonista può sfoggiare anche le sue doti drammatiche ed è un bene, perché sopperisce a un'età non più verde. Bene anche Pearce, mentre la Bellucci è adatta al ruolo per freddezza del volto ma meno per interpretazione. Campbell sa sempre dirigere e i pochi momenti action riescono. Finale particolarmente cupo e riuscito. Buono.

Dalla svolta del 2008 e salvo rare eccezioni, Neeson interpreta sempre lo stesso personaggio: un uomo con un passato pesante (reduce di guerra, ex agente segreto, drammi familiari etc.), segnato dalla vita ma leale e con saldi principi morali anche se di mestiere fa il rapinatore o il killer come in questo caso, in cui la "variante" è costituita dall'Alzheimer che non intralcia più di tanto il suo operato come action man della terza età. Campbell non brilla come in altri casi ma conosce il mestiere, per cui il film scorre lasciando però poche tracce nella nostra memory di spettatori.

Poca cosa questo thriller con un Neeson killer (che novità...) alzheimerizzato che deve appuntarsi le cose sul braccio perché resetta tutto o quasi. A parte questa singolarità, il resto è un misto di indagine poco interessante e sortite del protagonista, che tra un ammazzamento e l'altro combatte con la sua memoria sempre più labile. La Bellucci, che come presenza non si discute, lascia però molto a desiderare come dizione. Si può anche vedere, ma la mediocrità regna sovrana.

Action di stampo abbastanza classico nel quale il "sempreverde" Neeson interpreta un sicario con qualche scrupolo di coscienza, archetipo piuttosto classico nella cinematografia del genere. La presenza di Campbell dietro la macchina da presa assicura al prodotto una certa professionalità e una discreta fattura. Positiva la presenza di Guy Pearce ad affiancare il protagonista, mentre la Bellucci si limita ad essere decorativa. Buone le scene d'azione. Forse un po' troppo lungo, ma nel complesso non male.

Sicario affetto da Alzheimer diventa bersaglio di un'organizzazione criminale, dopo essersi rifiutato di ammazzare una ragazzina. Liam Neeson manesco e violento in una storia mediocre in cui l'azione ha il sopravvento su tutto: poca linearità nelle dinamiche. Regia di Martin Campbell piuttosto efficace. Durata di quasi due ore forse eccessiva. Discreta la colonna sonora.

Il settantenne Neeson, anche se ben tenuto, deve oramai arrendersi a qualche decadimento fisico, almeno un po' di alzheimer se lo deve accollare. Derivazione letteraria e regia fastosa gli vanno incontro in questo cupo action dove insiste una bolgia di figure sparse all'interno di un miserrimo circolo di pedofilia criminale: non sempre si agevola la lettura del film. Pearce fa buona guardia nel reparto dei buoni aiutato da una assortita coppia di colleghi, ma la storia si ossida su eventi torbidi e tragici in cui la Bellucci galleggia da boss di lusso. Viene voglia di sconsigliarlo.