Max si innamora della dottoressa che professa nel suo condominio. Si fa visitare e da lì nasce la vicenda che poi li vedrà genitori. Agile cortometraggio (oltre dodici minuti), nel quale conta più la trama (con i problemi di un marito sposato a chi svolge un lavoro/missione, oltre alla successiva gelosia) che la singola gag, se si esclude la spettacolare reazione di Max quando per la terza volta sarebbe obbligato a... non consumare. Un lavoro non di spicco, ma gradevole nella sua completezza.
MEMORABILE: La citata reazione di Max, alla prima notte di nozze.
Certamente non tra i migliori Linder, ma comunque abbastanza gradevole anche se, forse, un po' troppo lungo (circa 12'). Ci sono alcune gag notevoli, prima su tutte la reazione di Max all'ennesimo ingresso del maggiordomo nella stanza nuziale, che alzano il livello di un'opera che trova il suo punto debole quando il protagonista non è in scena. Comunque la trama è discretamente a articolata e il corto merita la visione; soprattutto da parte di chi è estimatore di Linder.
È dura sposare un’impegnatissima dottoressa: lo scopre Max fin dalla prima notte di nozze, ma già l’anno successivo, come ci mostra il finale, troverà una soluzione. Proprio la conclusione è un po’ misera rispetto al resto del cortometraggio, piuttosto spiritoso, non solo per gli andirivieni della consorte dal talamo nuziale al capezzale dei pazienti, ma anche all’inizio nel divertente primo abbordaggio in ambulatorio. Una pellicola comunque fresca, con discreto brio e una brillante performance di Linder.
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