Malevil - Film (1981)

S'avvia come catramoso affresco del dopobomba che più da camera mortuaria non si potrebbe, allegro quanto una mostra di Bosch e leggero come una compieta di radio maria per poi virare in allegoria di cause ed effetti del totalitarismo e culminare in un finale dove la desolazione ha la meglio. La fotografia perennemente fosca, autunnale, debitrice di certa pittura fiamminga consegna alla ricercata tetraggine tutta l'opera. Una visione gliela si può accordare, ma in termini di olocausto nucleare la prima ed ultima parola se la guadagnerà, tre anni dopo, il traumatico Threads.

Per puro caso e all'insaputa l'uno dell'altro, due gruppi di persone sopravvivono a una catastrofe (nucleare?) e, scampato l'immediato pericolo, dovranno affrontarsi per approfittare delle poche risorse rimaste in una guerriglia che interroga sulla tenuta della civiltà. Una trattazione irreale e francamente incredibile, schematica e piuttosto artigianale sia nell'ambientazione che sa di fondali e cartoni, che nello scontato e letterario evolversi degli eventi, senza contare che da un certo punto sembra un abbozzato western post apocalittico. Inutile Serrault in una parte impersonale.