Mafu - Una terrificante storia d'amore - Film (1978)

Mafu - Una terrificante storia d'amore
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Titolo originale: The mafu cage
Anno: 1978
Genere: drammatico (colore)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/02/13 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 10/02/13 14:10 - 2899 commenti

I gusti di Buiomega71

Al suo secondo film Karen Arthur realizza qualcosa di veramente scioccante e disturbante, che rimane nell'anima e nella pelle. Sottotesti incestuosi e lesbici, lucida follia, zoofilia in un kammerspiel davvero terrificante, malato e deviato come pochi. Quasi un Aldrich in stato di allucinazione febbrile, che flitra con certo cinema russeliano e anticipa sprazzi di prigionia dell'odierno torture porn. Opera eccentrica, bizzarra e deviata che non assomiglia a nessun altro film. Impressionante la discesa nella pazzia di Carol Kane. Cult assoluto.
MEMORABILE: Carol Kane prima ritrae e poi flirta con l'orango mafu, in odor di zoofilia; Carol Kane chiusa nella gabbia con lo sguardo perso nella follia.

Lucius 13/04/14 01:26 - 3015 commenti

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Metti un'attrice dotatissima a confronto con un personaggio ambiguo e psichicamente instabile: il risultato non potrà che tradursi in un'interpretazione di razza in grado di incutere strane emozioni. Se poi aggiungi una sceneggiatura assai particolare non resta che lasciarti andare a nuove, strane sensazioni. In un solo film un concentrato di terrificanti emozioni, lucida follia, amore represso, solitudine, regressione, astrazione dalla realtà, che può portarti in un'unica direzione: la follia. Irrazionale, psichico, tragico.

Rebis 24/03/14 19:01 - 2331 commenti

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Ellen è un'astronoma, affascinata dal fenomeno delle macchie solari. Cissy, sua sorella, è una psicolabile, posseduta in tenera età dalla cultura africana e morbosamente attratta dagli orangutanghi. Il dionisiaco si spalanca nel salotto borghese, infestato dallo spettro paterno... Afoso, saturo dramma da camera tratto da una pièce di Eric Westphal, accentra la parabola degenerativa nella disfunzionalità parentale. Karen Arthur trova nei lussureggianti interni della villa un contrappunto visuale potente e allegorico; astraendo dalle sembianze horror, dà volto al disfacimento psichico.

Schramm 18/04/17 10:27 - 3490 commenti

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Impraticabile ogni attracco interiore, non resta che ripercorrere a rebours la propria filogenesi, ponendola a massimo contrasto con la cosmogonia che pure ne è nutrice. Sembra essere questa la dicotomia fondante il film e la pazzia della sua protagonista, ma possiamo davvero farcela bastare? Si sarebbe per il no secco, ché lo scisma tra radicamento primitivista e interstellarità è affrescato e istoriato dalla Arthur con mano che non si emancipa dal bozzettismo, morbosità contratta, crudeltà vagheggiata, monoritmia e celiachia attoriale. Resta l'ipnagogia, ma è singhiozzata tra pause eoniche.

Faggi 24/05/20 12:58 - 1548 commenti

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Immersione nelle acque profonde, oscure e torbide della patologia erotica. Un'allucinazione non descritta; non un uso esclusivo, strumentale, dunque stucchevole delle informazioni del paradosso sensuale: il velo finzionale è attivo, il giudizio è sospeso; e si danno soluzioni da impressione retinica, ovvero si restituiscono immagini, non elucubrazioni. Mistero della natura folle; sempre rischioso l'abbordaggio estetico... Anche per questo è notevole l'interpretazione di Carol Kane, fluttuante tra vaghezze emotive e deliri taglienti.

Deepred89 2/11/20 00:04 - 3701 commenti

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Pur al netto di un ritmo tutt'altro che esaltante e di un soggetto basico, una delle più credibili pellicole sul tema della malattia mentale dell'epoca e forse non solo, psicologicamente piena di notazioni argute e con una Carol Kane straordinaria, con quegli occhi spiritati cerchiati di nero, quasi da diva del muto, in grado di passare dalla follia alla dolcezza nel giro di mezzo fotogramma. A rendere il tutto ancora più atipico l'Africa da salotto delle ambientazioni, le tentazioni zoofile, l'ombra dell'incesto, l'ossessiva base sonora che contrappunta i raptus della Kane.

Herrkinski 8/04/21 14:15 - 8052 commenti

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Sopravvalutato dramma psicologico, descrive la progressiva discesa nella follia di una donna con problemi mentali in un inferno privato in cui trascinerà anche i suoi cari. La regista sembra essere costantemente alla ricerca dell'effetto shock, accumulando pulsioni morbose e omicide sullo sfondo di un primitivismo tribale evocato da dettagli, costumi e musiche; se da un lato si applaude l'originalità del soggetto, dall'altro perplimono la lentezza del narrato e lo script confusionario, tipicamente femminile nel suo sconclusionato e delirante disordine emotivo mordi e fuggi.

Fedeerra 9/01/22 14:03 - 770 commenti

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La Arthur tratteggia le sue donne con estrema libertà, le insegue nel precipizio dell’autismo, dentro i conflitti morali, tra allucinazione, orrore e feticismo. La descrizione scenografica poi si accompagna alla caratterizzazione del personaggio interpretato dalla Kane (bravissima), la cui psiche è irrimediabilmente succube di una furia interiore e di un’ipersensibilità patologica ai limiti della schizofrenia. Morbosissimo.

Daniela 28/06/22 21:52 - 12606 commenti

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Ellen ha promesso al padre antropologo che si sarebbe sempre presa cura della sorella minore Cissy nonostante i gravi disturbi mentali di cui soffre la portino ad atti di violenza contro le scimmie tenute in casa come compagne di giochi.... Film circondato da una certa fama per la morbosità di alcune sequenze, tuttora piuttosto disturbanti, ma compromesso dal fatto che il personaggio di Cissy appare sin dall'inizio troppo fuori di testa perché sia credibile l'ostinazione della sorella a non farla curare e questo sminuisce l'impatto del suo precipitare nella più completa follia.

Noodles 21/04/23 17:27 - 2196 commenti

I gusti di Noodles

Non è malvagio questo dramma psicologico con qualche tocco horror, ma i suoi difetti ne impediscono una valutazione alta. La base su cui poggia la storia è originale e piuttosto solida. Il fatto è che dopo le prime scene, che possono un minimo colpirci, il resto diventa sempre uguale a se stesso e il film crolla nella noia, ravvivata solo ogni tanto dalle pulsioni omicide della bravissima protagonista. Scenografia ottima e inquietante, ma il ritmo lento non aiuta un plot convincente solo all'inizio. È comunque un film curioso che un'occhiata la merita sicuramente.

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  • Discussione Buiomega71 • 10/02/13 17:45
    Consigliere - 25892 interventi
    Questo e vero cinema che ti sconquassa le viscere e ti rimane marchiato a vita, pronto a mandare nel dimeticatoio filmettini finto extreme di oggidì.

    Immensa la Arthur, che solo per questo gioiellino le andrebbe eretto un monumento.
    Ultima modifica: 10/02/13 17:46 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 10/02/13 18:49
    Consigliere - 25892 interventi
    Uscito in dvd (in questi giorni) per la benemerita Golem

    http://www.amazon.it/gp/product/B009WHNQ0S/ref=oh_details_o01_s00_i00
  • Discussione Rebis • 24/03/14 18:55
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Eccomi al sesto appuntamento buiesco che non chiude il ciclo perché nel mentre ho addizionato un settimo titolo, così rimedio anche cilecca fatta con La morte corre in contro a Jessica.

    Di Karen Arthur avevo visto molti anni fa All’improvviso uno sconosciuto, thriller saturo e paranoico, che ricordo ancora con un certo turbamento. Della promettente regista si sono poi perse le tracce, essendosi a quanto pare dedicata a prodotti televisivi di stampo femminista. Un vero peccato, perché questo Mafu ne conferma l’originalità, una visione del femminile che potrà apparire anche schematica negli assunti ma assolutamente sconcertante e convincente nelle conclusioni. Il film cresce progressivamente, trova nei lussureggianti interni della villa un contrappunto visivo di grande impatto, lascia che il dionisiaco si dischiuda nel salotto borghese mentre lo spettro paterno imperversa. Il film è accuratissimo tanto nella costruzione del quadro visivo che nella gestione dei copiosi panneggi simbolici funzionali a ovviare al realismo e a restituire il disfacimento psichico delle due sorelle (in odore di Baby Jane…); una discesa nel baratro cui assistiamo attoniti e impotenti, incapaci di definire - e condannare - un vero carnefice.

    Purtroppo l’edizione Golem – praticamente una VHS riversata, con aspect ratio steccato – penalizza la pregevole fotografia di John Bailey (le sequenze notturne sono imperscrutabili, i colori totalmente saturi e sballati, la definizione bassissima) e molta della forza visiva del film viene dissipata.

    Comunque, grazie Buio, l’opera è notevole, davvero una bella scoperta
  • Homevideo Rebis • 24/03/14 18:59
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    L’edizione Golem – praticamente una VHS riversata, con aspect ratio steccato – penalizza la pregevole fotografia di John Bailey: le sequenze notturne sono imperscrutabili, i colori totalmente saturi e sballati, la definizione bassissima. Nella traccia italiana sono presenti brevi sequenze in lingua originale senza sottotitoli (comunque non presenti per la traccia originale).
    Ultima modifica: 24/03/14 19:40 da Rebis
  • Discussione Buiomega71 • 24/03/14 19:05
    Consigliere - 25892 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Eccomi al sesto appuntamento buiesco che non chiude il ciclo perché nel mentre ho addizionato un settimo titolo, così rimedio anche cilecca fatta con La morte corre in contro a Jessica.

    Di Karen Arthur avevo visto molti anni fa All’improvviso uno sconosciuto, thriller saturo e paranoico, che ricordo ancora con un certo turbamento. Della promettente regista si sono poi perse le tracce, essendosi a quanto pare dedicata a prodotti televisivi di stampo femminista. Un vero peccato, perché questo Mafu ne conferma l’originalità, una visione del femminile che potrà apparire anche schematica negli assunti ma assolutamente sconcertante e convincente nelle conclusioni. Il film cresce progressivamente, trova nei lussureggianti interni della villa un contrappunto visivo di grande impatto, lascia che il dionisiaco si dischiuda nel salotto borghese mentre lo spettro paterno imperversa. Il film è accuratissimo tanto nella costruzione del quadro visivo che nella gestione dei copiosi panneggi simbolici funzionali a ovviare al realismo e a restituire il disfacimento psichico delle due sorelle (in odore di Baby Jane…); una discesa nel baratro cui assistiamo attoniti e impotenti, incapaci di definire - e condannare - un vero carnefice.

    Purtroppo l’edizione Golem – praticamente una VHS riversata, con aspect ratio steccato – penalizza la pregevole fotografia di John Bailey (le sequenze notturne sono imperscrutabili, i colori totalmente saturi e sballati, la definizione bassissima) e molta della forza visiva del film viene dissipata.

    Comunque, grazie Buio, l’opera è notevole, davvero una bella scoperta


    Ma grazie a te, Rebis

    Questo sì, cult "buiesco" assoluto

    Quegli interni liberty così fuestiani/jaeckiani, la follia femminea in progredire (esattamente, molti i punti in comune con il "geriatric horror" aldrichiano), la claustrofobia delle stanze della villa, la zoorastia non troppo latente, spizzichi e bocconi da "torture porn" ante litteram (James Olson incatenato), le prove di Carol Kane (prima di farsi chiamare al telefono dagli sconosciuti) e di Lee Grant incommensurabili (ma la prima ancor di più)

    Insieme a All'Improvviso uno Sconosciuto il punto più alto del cinema della Karen Arthur (anche se, come ben affermi, regista parca e "isolata", con lavori prevalentemente televisivi) e lo zenit della follia femminea

    Felice che tu abbia apprezzato :)
  • Homevideo Lucius • 13/04/14 01:47
    Scrivano - 9063 interventi
    Immagine al min.54:55 del dvd targato Golem:

    Ultima modifica: 13/04/14 07:46 da Zender