Discussioni su Mafu - Una terrificante storia d'amore - Film (1978)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/02/13 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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  • Grande esempio di cinema:
    Fedeerra
  • Davvero notevole!:
    Buiomega71, Lucius, Rebis
  • Quello che si dice un buon film:
    Faggi, Deepred89
  • Non male, dopotutto:
    Daniela, Noodles
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Herrkinski
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Schramm

DISCUSSIONE GENERALE

3 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Buiomega71 • 10/02/13 17:45
    Consigliere - 25998 interventi
    Questo e vero cinema che ti sconquassa le viscere e ti rimane marchiato a vita, pronto a mandare nel dimeticatoio filmettini finto extreme di oggidì.

    Immensa la Arthur, che solo per questo gioiellino le andrebbe eretto un monumento.
    Ultima modifica: 10/02/13 17:46 da Buiomega71
  • Rebis • 24/03/14 18:55
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Eccomi al sesto appuntamento buiesco che non chiude il ciclo perché nel mentre ho addizionato un settimo titolo, così rimedio anche cilecca fatta con La morte corre in contro a Jessica.

    Di Karen Arthur avevo visto molti anni fa All’improvviso uno sconosciuto, thriller saturo e paranoico, che ricordo ancora con un certo turbamento. Della promettente regista si sono poi perse le tracce, essendosi a quanto pare dedicata a prodotti televisivi di stampo femminista. Un vero peccato, perché questo Mafu ne conferma l’originalità, una visione del femminile che potrà apparire anche schematica negli assunti ma assolutamente sconcertante e convincente nelle conclusioni. Il film cresce progressivamente, trova nei lussureggianti interni della villa un contrappunto visivo di grande impatto, lascia che il dionisiaco si dischiuda nel salotto borghese mentre lo spettro paterno imperversa. Il film è accuratissimo tanto nella costruzione del quadro visivo che nella gestione dei copiosi panneggi simbolici funzionali a ovviare al realismo e a restituire il disfacimento psichico delle due sorelle (in odore di Baby Jane…); una discesa nel baratro cui assistiamo attoniti e impotenti, incapaci di definire - e condannare - un vero carnefice.

    Purtroppo l’edizione Golem – praticamente una VHS riversata, con aspect ratio steccato – penalizza la pregevole fotografia di John Bailey (le sequenze notturne sono imperscrutabili, i colori totalmente saturi e sballati, la definizione bassissima) e molta della forza visiva del film viene dissipata.

    Comunque, grazie Buio, l’opera è notevole, davvero una bella scoperta
  • Buiomega71 • 24/03/14 19:05
    Consigliere - 25998 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Eccomi al sesto appuntamento buiesco che non chiude il ciclo perché nel mentre ho addizionato un settimo titolo, così rimedio anche cilecca fatta con La morte corre in contro a Jessica.

    Di Karen Arthur avevo visto molti anni fa All’improvviso uno sconosciuto, thriller saturo e paranoico, che ricordo ancora con un certo turbamento. Della promettente regista si sono poi perse le tracce, essendosi a quanto pare dedicata a prodotti televisivi di stampo femminista. Un vero peccato, perché questo Mafu ne conferma l’originalità, una visione del femminile che potrà apparire anche schematica negli assunti ma assolutamente sconcertante e convincente nelle conclusioni. Il film cresce progressivamente, trova nei lussureggianti interni della villa un contrappunto visivo di grande impatto, lascia che il dionisiaco si dischiuda nel salotto borghese mentre lo spettro paterno imperversa. Il film è accuratissimo tanto nella costruzione del quadro visivo che nella gestione dei copiosi panneggi simbolici funzionali a ovviare al realismo e a restituire il disfacimento psichico delle due sorelle (in odore di Baby Jane…); una discesa nel baratro cui assistiamo attoniti e impotenti, incapaci di definire - e condannare - un vero carnefice.

    Purtroppo l’edizione Golem – praticamente una VHS riversata, con aspect ratio steccato – penalizza la pregevole fotografia di John Bailey (le sequenze notturne sono imperscrutabili, i colori totalmente saturi e sballati, la definizione bassissima) e molta della forza visiva del film viene dissipata.

    Comunque, grazie Buio, l’opera è notevole, davvero una bella scoperta


    Ma grazie a te, Rebis

    Questo sì, cult "buiesco" assoluto

    Quegli interni liberty così fuestiani/jaeckiani, la follia femminea in progredire (esattamente, molti i punti in comune con il "geriatric horror" aldrichiano), la claustrofobia delle stanze della villa, la zoorastia non troppo latente, spizzichi e bocconi da "torture porn" ante litteram (James Olson incatenato), le prove di Carol Kane (prima di farsi chiamare al telefono dagli sconosciuti) e di Lee Grant incommensurabili (ma la prima ancor di più)

    Insieme a All'Improvviso uno Sconosciuto il punto più alto del cinema della Karen Arthur (anche se, come ben affermi, regista parca e "isolata", con lavori prevalentemente televisivi) e lo zenit della follia femminea

    Felice che tu abbia apprezzato :)