Lo strangolatore di Londra - Film (1963)

In questo krimi una neo-vedova si trova coinvolta in una fitta rete di delitti e complotti tutti ruotanti intorno a un organizzazione addetta al recupero di ex-criminali. Ottimo cast: si riforma la coppia Dor-Fuchsberger, da citare l'amato Frank nel solito ruolo del bastardo e Eppler a cui vanno fatti i complimenti per la recitazione (vedete il film per intero e capirete). L'intrigo è purtroppo facile da indovinare, ma il film mantiene un'ottimo ritmo e merita un buon pallinaggio.

L'originalità sta nell'avere non uno ma addirittura due personaggi la cui identità è un mistero (anche se il più intrigante è il meno incisivo sulla trama); anche gli omicidi e la cattiveria dello strangolatore creano tensione, mentre il tallone d'Achille sono i travestimenti non sempre all'altezza (con quello da indiano si sfocia nel ridicolo), nonché il fatidico e simbolico ragnetto bianco, spesso inserito a sproposito. In più ci sono troppi alti e bassi e c'è più di un passaggio telefonato, soprattutto nel movente dei crimini (il che non è poco).

Il punto di forza è la bella ambientazione finto-londinese con un bianco e nero cupo e invernale; il punto debole è invece l'identità dei due personaggi misteriosi, lo strangolatore e l'ispettore, ambedue facilmente identificabili a meno di metà film. Per il resto è un classico krimi di discreta fattura, sia pure con qualche passaggio frettoloso e poco chiaro soprattutto nella parte finale. A dominare la scena provvede l'ormai collaudata coppia Joachim Fuchsberger e Karin Dor, quest'ultima assolutamente incantevole nella sua innata eleganza.

Divertente krimi di ambientazione londinese, sufficientemente movimentato e ricco quanto basta di intrighi, depistaggi e colpi di scena. Se molti twist sono risibilmente prevedibili (lo strangolatore è un famoso trasformista, ma i suoi make-up lasciano a desiderare), altri riescono a cogliere di sorpresa (cattivi che si fingono buoni), in una ragnatela di misteri e incertezze che nel corso della narrazione pare anche più fitta di quanto non sia in realtà. Un po' kitsch (il villain con benda sull'occhio stile Adolfo Celi, il covo segreto con animali impagliati), ma godibilmente retrò.