Giorni di fuoco - Film (1964)

Se in Italia esiste il "Western Spaghetti" in Germania si giravano i "Western Crauti" come questo titolo. È il film tedesco che lanciò Terence Hill nel cinema western, tratto da un romanzo di Karl May. Il film è girato con pochissimi mezzi tra la Germania e la Jugoslavia, ma resta un'opera decisamente notevole. È la storia del nobile capo degli Apache "Winnetou", interpretato da Pierre Brice. C'è anche un giovanissimo Klaus Kinski. In Germania viene considerato un "cult". Consigliato per chi ama il genere western non violento.

In Italia il fenomeno degli "spaghetti western", all'epoca dell'uscita del film, sarebbe esploso di lì a poco grazie a Sergio Leone. In Germania, nel frattempo, erano già stati fatti dei tentativi come questo. Si tratta di uno dei pochi western europei che trattano di indiani; in Italia ci pensò Sergio Corbucci con Navajo Joe. Va visto, oltre che per la discreta qualità della storia, per la presenza di un giovane Mario Girotti (Terence Hill). Da segnalare anche Klaus Kinski. Non male.

Prima incursione nel western dello specialista in krimi Harald Reinl, che anticipa di qualche anno la rivalutazione sessantottina dei pellerossa iniziata con Soldato blu e Il piccolo grande uomo. Anche se il film pecca indubbiamente di molte ingenuità, dalla ridicola lotta iniziale con il fintissimo orso all'affascinante indiana Karin Dor che sembra sempre appena uscita da un salone di bellezza, si apprezzano gli ariosi esterni jugoslavi, la smagliante fotografia dai colori vividi e il buon livello dalla recitazione con un giovane Terence Hill e un ovviamente perfido Klaus Kinski.