Negli anni '30 in Texas, una giovane donna rimasta vedova deve provvedere alla casa e alla famiglia, difendendosi contro gli uomini e la natura ostile.Solido e robusto dramma familiare, molto ben realizzato, Le stagioni del cuore è un film che parla degli intramontabli valori (patria, casa, famiglia) sui quali si basa la società americana e lo fa in modo asciutto, ricorrendo solo in minima parte alla retorica. Ottime intepretazioni di tutto il cast e bellissima fotografia.
Vedova si ritrova a dover gestire la propria vita, i figli e l'azienda, in una società retrograda e ostile. Un bel film che mette al centro la figura di una donna eroica, ben sostenuta da Sally Field, riuscendo a restituire con passione sia il clima della provincia americana degli anni 30, sia le tensioni sociali e il razzismo violento contro i neri. Non c'è buonismo ma fiducia nella solidarietà fra "esclusi": e, con tutti i limiti di un filmone patriottico di sentimenti, è un altro bel modo di portare la politica su un piano popolare.
Oscar meritato alla sceneggiatura, vero punto di forza del film. La storia, incentrata sulla giovane vedova, riesce ad allargarsi fino a fare un ottimo riassunto del momento storico e del luogo attraverso episodi e personaggi, forse non molto approfonditi ma utili e più che sufficienti a fare un quadro realistico, senza perdere di vista la capacità di suscitare emozioni e interesse, merito anche di un'ottima scenografia e fotografia. Buona la regia che fa muovere bene un cast già ottimo di per se stesso. Bello il finale.
Come in un avvincente romanzo seguiamo le vicende di una donna di fronte alle improvvise avversità della vita e le sue coraggiose reazioni, sempre dalla parte del cuore. Il bello dell'opera è la verosimiglianza con la vita di ciascuno di noi, con alto tasso di empatia. L'America dell'apartheid è una spina dolente, controbilanciato dall'eroica umanità della protagonista. Oscar meritatissimi.
MEMORABILE: L'enorme campo di cotone e il suo raccolto "miracoloso" in tempi brevissimi.
Solido e robusto dramma familiare che ricorda molto i romanzi di Steinbeck vista l'umanità di cui sono impastati i personaggi principali. Valori come il mutuo aiuto, l'amicizia, l'amore ed il lavoro sono alla base di questa pellicola globalmente riuscita che può contare tra le altre cose su una bella interpretazione di una giovane Sally Field (premiata giustamente con l'oscar) e su un cast di prim'ordine. Ottima e di grande impatto la fotografia. Tre pallini abbondanti.
In pieni anni Ottanta, il cinema americano riscopre le sue radici western - la tenacia dell'individuo, il culto della famiglia, l'etica del lavoro, lo spirito di sacrificio -, rievocando altresì gli anni bui e involutivi della Grande Depressione, del capitalismo finanziario rapace e del razzismo del Ku Klux Klan. Benton dirige con la sicurezza di un maestro e infonde tensione drammatica e respiro epico come un romanziere di prim'ordine, aiutato dal poderoso cast che si appoggia sul potente ritratto femminile di Sally Field.
MEMORABILE: L'uragano; la raccolta del cotone; l'aggressione del Ku Klux Klan.
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Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (domenica 14 febbraio 1988) di Le stagioni del cuore: