Se in Le Cake-walk infernal Méliès omaggiava la danza in un mini-musical, qui invece rivolge la sua attenzione al mondo dei suoni dipingendo un quadretto notturno ove il pentagramma sono i fili del telegrafo e le note la sua testa “sfilata” e moltiplicata come in Un homme de tête… Uno dei saggi che meglio illustrano la capacità immaginativa del Maestro, tradotta dall’attitudine a ricercare scenografie suggestive, adottare brillanti trucchi cinematografici e attribuire un tocco fantasioso e “magico” anche alle situazioni più semplici.
Meliès offre un altro prodotto indimenticabile. Ottima la tecnica, da citare le teste che fungono da note musicali. Il corto, nella sua brevità, ha un ottimo ritmo e va conservato gelosamente. Merita più di una volta la visione a mio avviso. Ottimo.
La testa di Méliès si moltiplica per trasformarsi in tante note che vanno a posarsi su un pentagramma aereo, mentre al di sotto alcune gentili donzelle mostrano il nome delle note. L'idea è molto carina e ha un'ottima resa, anche grazie alla grande cura nei dettagli: ogni singola faccia-nota assiste incuriosita e partecipante a ciò che accade in basso. E infine la trasformazione delle note in uccellini che volano via è un momento di leggiadra allegria davvero piacevole.
Bel corto di Méliès, qui agilisimo nei suoi movimenti, in linea con la sua testa che si moltiplica e vola più volte sul pentagramma. Notevole l'accompagnamento delle scritte con le note (UT è il DO de francesi, come da tradizione orginaria). Rifatto pochi anni dopo da Segundo de Chomón, con una bella aggiunta conclusiva.
Decisamente buono e divertente questo corto di Méliès, che unisce illusione al tema musicale. Le teste dello stesso Méliès volano a formare il pentagramma musicale, ognuna con un'espressione diversa e divertita. L'idea del regista è assolutamente geniale. Uno dei migliori Méliès.
Il trucco della sovrapposizione delle pellicole, che crea l'illusione ottica della moltiplicazione degli oggetti, dà sapore di magia a questo cortometraggio. Il paradosso sta sia nella moltiplicazione delle teste che nel loro fungere da note musicali, per di più su uno spartito formato da... fili del telegrafo! Non-sense vagamente dadaista, forse un bizzarro omaggio ai dirimpettai d'Oltremanica, dato che le note sono quelle della prima strofa dell'inno nazionale inglese.
Su una scenografia che rappresenta un angolo montano con casetta e natura idilliaca, un musicista (interpretato dallo stesso Georges Melies) moltiplica la propria testa per collocarla sul pentagramma sotto forma di note. Il cortometraggio, specie se accompagnato da una musica ritmata di sottofondo) è piacevole e sorretto da un’idea originale. Simpatica la mimica delle diverse teste e gradevole il finale quando le stesse si trasformano in volatili. Riuscito.
Georges Méliès HA DIRETTO ANCHE...
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E' vero, potrebbe essere! Beh, davvero curioso che il parigino Méliès abbia voluto omaggiare l'Inghilterra...
Ad ogni modo faccio notare che non si trova scritto da nessuna parte (almeno in internet), quindi mi sembra una gustosa scoperta!
Me lo ha rivelato il gentilissimo commesso della libreria della Cinematheque, controllando l'informazione sull'opuscolo allegato all'edizione Studio canal dei corti di Melies... eh, qui a Parigi basta chiedere le cose con la dovuta cortesia, e tutti si fanno in quattro, si genuflettono, si azzerbinano, direi! :DDD