Lawn dogs - Film (1997)

Una storia semplice e toccante, narrata con maestria, forte di prove d'attore notevoli (la Barton e Rockwell su tutti) e di una luminosissima fotografia che coglie al meglio i magnifici scenari rurali del Kentucky. E' la storia di due innocenze che si incontrano e danno vita a un legame speciale, in una piccola comunità rigida e bigotta (nonché sottilmente intrisa di violenza), un legame che gli occhi "contaminati" degli adulti percepiscono come sbagliato, agendo di conseguenza. Un film sommamente morale, come il miglior cinema americano.

L’amicizia tra una bambina di dieci anni e un giardiniere avrà pessimi sviluppi. Rappresentazione delle comunità esclusive per ricconi in cui si nascondono ipocrisie e giustizie private. La storia tra i due protagonisti è convenzionale nei buoni propositi e la reazione che provoca è piuttosto forzata (lo sparo mentre pescano, il tagliaerba in faccia). Anche la conclusione, che vuole apparire favolistica (forse l’unico momento poetico), è inizialmente inverosimile e coi tempi sbagliati. Breve accenno antigovernativo per via delle conseguenze delle guerre sui militari tornati a casa.

In un opulento villaggio chiuso del Kentucky che sembra uscito da un incubo pentecostale ad occhi aperti nasce un'obliqua amicizia fra lo squattrinato giardiniere Trent (Rockwell) e la piccola Devon (Barton). La strana coppia non tarda ad attirare le attenzioni dei bianchissimi residenti... Sul pretesto favolistico di Baba Jaga si innesta un film sorprendente sia per densità di spunti (vessazioni razziali, sessuali e di censo; mal celate pulsioni etero- e omosessuali; tensioni antipatriottiche) che per interpretazione (ottimi i protagonisti). Trasognato ma lucido, da recuperare.