La volta buona - Film (2020)

La volta buona

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Un tipo di storia che il cinema ha già affrontato diverse volte (dall'episodio di Gigio Alberti in 4-4-2 IL GIOCO PIU' BELLO DEL MONDO al PIEDE DI DIO) e che nel rapporto tra procuratore calcistico sull'orlo del ritiro dalla professione e giovanissimo talento che dovrebbe aprirgli le strade del rilancio trova terreno fertile per il dramma e la riflessione, per un tuffo senza riemersione nei buoni sentimenti. Vincenzo Marra, che scrive e dirige, svolge diligentemente il compito sfruttando un ottimo attore come Massimo Ghini, sulle cui spalle lascia...Leggi tutto gravare il peso dell'intero film. Praticamente sempre in scena, gli occhi bassi e il sorriso che tende a spegnersi sul nascere, Bartolomeo (Ghini) palesa fin dall'incipit la sua condizione di talent-scout sfortunato e senza speranze, perseguitato dai creditori che naturalmente lo minacciano delle più orrende ritorsioni nel caso non pagasse. Una situazione senza uscita alla quale s'aggiungono i problemi con l'ex moglie (che pretende gli alimenti e gli preclude l'avvicinamento alla figlia) e la mancanza totale di un orizzonte. Almeno fino a quando dall'Uruguay si fa sentire l'ex socio Bruno (Tortora), il quale gli spedisce alcuni video di un ragazzino che pare un fenomeno convincendolo a raggiungerlo lì per ingaggiarlo. Una parentesi estera tra palazzoni fatiscenti e baracche nel verde, durante la quale Ghini fa coppia con Tortora riuscendo a toccare i tasti giusti, focalizzando i sentimenti di cui un film così necessita per proseguire con un minimo di convinzione, senza tralasciare un pizzico di spirito brillante da commedia che certamente non guasta. Finalmente si sorride e si entra nell'avventura: seguiamo il tentativo di strappare il piccolo Pablito (Garcia) alla sua famiglia con la promessa di un avvenire radioso, gli scambi di pareri col vecchio amico che racconta della propria esperienza in Uruguay... Infine il ritorno in patria, dove si aprirà la seconda parte, interamente costruita sul rapporto paternalistico tra Bartolomeo e Pablito, con il primo combattuto tra l'affetto per il piccolo e il desiderio pressante che questi sfondi nel calcio ad ogni costo. La varietà delle ambientazioni giova al risultato, che può contare su una buona fotografia e un ampio respiro che per una piccola produzione così vuole già dire qualcosa. Non molto interessanti le parentesi di Bartolomeo col fratello religioso (Wertmüller), ultimo rifugio quando il protagonista non sa più dove sbattere la testa. La tenerezza di Pablito, sulla quale il regista fa leva per scaldare i cuori, si configura in un quadro generale non certo originale in cui il volto del cinismo e del realismo feroce è quello di Francesco Montanari, qui “amico” di Bartolomeo che prima di ogni cosa guarda al proprio tornaconto personale. Modesto l'apporto personale di Marra in regia; la sensazione costante è quella di chi percorre strade già ampiamente battute impegnando gli sforzi nella speranza di mantenere una dignità che permetta di guardare al film come a un prodotto che sappia intrattenere con quel mix di dramma e commedia nel quale Ghini sa giostrarsi a meraviglia. E' principalmente a lui che si deve, in fondo, la relativa riuscita di LA VOLTA BUONA, al muoversi di Bartolomeo in equilibrio sull'abisso del fallimento senza mai lasciarsi troppo stravolgere dallo sconforto né dall'eccitazione.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/02/21 DAL DAVINOTTI
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Markus 28/02/21 16:51 - 3680 commenti

I gusti di Markus

La vicenda ruota attorno alla figura di un procuratore calcistico in là con gli anni e senza un soldo in tasca per colpa del suo brutto vizio delle slot machine. L'occasione per "svoltare" gli arriva da un suo vecchio amico emigrato in Uruguay. Vincenzo Marra traccia una storia di vita complessa, pur nella sua banalità; non perde tempo in eccessive smielature e s'avvale degli ottimi Massimo Ghini (uno dei pochi film in cui è protagonista) e Max Tortora (che ci regala una straordinaria interpretazione). Nel complesso, un film convincente.
MEMORABILE: Ghini incontra Tortora dopo tanti anni e si stupisce del suo taglio di capelli retrò: "Ancora con 'sta riga...".

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