Dopo un'imprecisata catastrofe, i pochi superstiti sopravvivono a stento in uno stato di abbruttimento in cui ogni incontro con un altro essere umano può costituire un pericolo. Alla morte del padre, un ragazzo che non ha mai conosciuto una vita diversa cerca delle risposte... Post-apocalittico minimalista i cui pregi non vanno ricercati nei contenuti già proposti da altre pellicole simili ma nell'ambientazione inconsueta nel delta del Po, rarefatta ed inquietante pur nella sua riconoscibilità, e nella buona caratterizzazione dei pochi personaggi in campo, affidati a bravi attori.
Un'operazione coraggiosa e sentita quella di Cupellini, che trasporta sul delta del Po una graphic novel a soggetto postatomico. Regia di personalità ma anche compassata per i ritmi che segue, musiche fotografia e ambientazioni di un certo fascino. I protagonisti si dividono tra figure riuscite e altre meno convincenti; soprattutto nel secondo tempo, quando seguiamo il giovane nella sua esplorazione del mondo esterno, ci si perde tra situazioni e personaggi appena abbozzati. Mastandrea e la Golino compaiono in due ruoli caratterizzatii ma non primari.
Discreto italiano post atomico - tratto da una novel graphic di Gipi - che si segnala soprattutto per la sua ambientazione sul delta del Po che si attaglia perfettamente al tipo di storia narrata. Per il resto il plot non propone nulla di nuovo, ma la sceneggiatura ha il merito di mantenersi sobria e di non strafare mai con improbabili esagerazioni, calando un po' nel finale che prevede il solito epilogo aperto - e tutto sommato buonista - che però ci può stare. Buono il cast, con facce quasi sempre azzeccate.
Esperimento interessante, encomiabile e parzialmente riuscito che va ad inscriversi nella recente tendenza del cinema italiano a tornare (finalmente!) ad esplorare il genere, in questo caso un fantastico/distopico. Suggestiva l’ambientazione della baraccopoli lagunare, azzeccati diversi personaggi e molte atmosfere. Il film si lascia guardare, anche se la sceneggiatura (a costo di discostarsi maggiormente dalla graphic novel di Gipi) avrebbe potuto riservare qualche sorpresa in più.
Claudio Cupellini HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneRaremirko • 30/05/23 01:13 Capo call center Davinotti - 3858 interventi
Decorosa sufficienza e lodevole il fatto di essersi basato originariamente su di una graphic novel (cosa ardua da portare in immagini filmiche vista la differenza di media); di contro molta ripetitività e schematicità (incontri, viaggio col motoscafo, incontri, viaggio col motoscafo, ecc.) dedicate più che altro ad un pubblico giovane.
Desolante location alla L'uomo del giorno dopo, nella media Golino e Mastandrea in mise diverse dal solito.