In una clinica di lusso per malattie nervose, l'apparentemente banale decisione sul cambio di tappezzeria innesca tensioni concentriche. Dalla sinossi apparirebbe una scioccheria, ma l'empatia che Minnelli riesce a infondere ai caratteri e alla vicenda fa passar in secondo piano la vulgata psicanalitica. Fondamentale l'apporto del testo di Gibson (Anna dei miracoli), una galleria di attori di rara sensibilità (Bacall e Widmark sugli scudi) e il "caloroso" utilizzo del Technicolor. Da guardare in coppia con Tè e simpatia. Profondo cinema di superficie.
MEMORABILE: La battuta sulla distinzione in clinica tra pazienti e medici: "...i pazienti migliorano".
In una clinica per ricchi malati di nervi, una questione del tutto irrilevante relativa al tendaggio di una stanza è l'occasione per mettere in luce tensioni e nevrosi che coinvolgono dirigenti, medici e consorti, spesso non molto più equilibrati dei loro pazienti... Psicanalisi da reader's digest, come è usuale nel cinema hollywoodiano, ma il film è comunque pregevole per la sottigliezza nei ritratti dei personaggi, resi incisivi da un cast di ottimi attori, e la bellezza formale, con una fotografia calda e pastosa che ricorda quella dei melodrammi di Sirk.
In una clinica psichiatrica la decisione del cambio dei tendaggi innesca reazioni emotive da parte dei pazienti e dei medici curanti. Da un assunto marginale la piega diventa un piccolo campionario di nevrosi o tentativi di soluzione. Meglio quando l’attenzione riguarda i pazienti, così così il film nelle situazioni matrimoniali o lavorative. A tratti risulta fin troppo urlato o melodrammatico, specialmente nella crisi finale del dottore protagonista. Regia discreta avvantaggiata dal Cinemascope.
MEMORABILE: La figlia che da grande vuole essere malata; I disegni del malato; Le tende strappate.
In una clinica psichiatrica più simile a un lussuoso resort, pazienti con tendenze suicide sono liberi di andare a zonzo accettando passaggi da belle sconosciute che intavolano con loro improbabili simposi filosofici. La sfavillante confezione e la professionalità del cast non riescono purtroppo a colmare le vistose carenze organiche accentuate dall'impietoso giudizio del tempo. Datatissimo, ingenuo, dispersivo, prolisso, totalmente inverosimile in ogni situazione. Non resta che ignorare le facilonerie e godersi semplicemente il cromatismo e lo charme senza tempo di Lauren Bacall.
MEMORABILE: Lauren Bacall che fuma: come sempre iconica; Il parere "tecnico" dei ricercatori.
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