Film prodotto per la televisione che tratta gli argomenti fantathriller/genetici (la nascita di un ipotetico "quarto reich") alla
Ragazzi venuti dal Brasile (questa volta i "ragazzi" vengono dalla Germania, o più precisamente da Monaco, i figli di Himmler, ovvero il famigerato progetto "Lesbensborn", dove ragazze "pure" tedesche-bionde e dagli occhi azzurri-dovevano accoppiarsi con membri del terzo Reich-anch'essi con le stesse caratteristiche-per forgiare la cosidetta "razza ariana", con i quali Hitler avrebbe-in caso di vittoria-governato il mondo)
Ci capita dentro la Remick (intensissima e tormentata), dopo che suo figlio viene ucciso, in uno scontro a fuoco, in quel di Monaco all'Oktoberfest nientemeno.
Da quì partono le indagini della donna per scoprire il suo passato, che da New York vola a Monaco, scoprendo una realtà scomoda e terrificante che la riguarda, a partire dalla vera identità di suo padre.
Immerso in un'atmosfera cupa e opprimente (ben ritratta una Monaco gelida, poco ospitale e minacciosa, a partire dall'inquietante orfanotrofio, che nell'epoca del Reich era il centro nevralgico delle sperimentazioni genetiche ), con inaspettate derive nell'horror (gli allucinati incubi/flashback della Remick, con lei bambina che gioca bavianamente con una palla, nel mezzo degli orrori della guerra, tra terribili nurse o gerarchi nazisti in festa nella dimora "Lesbensborn", dove bambini biondi e con gli occhi azzurri prosperano tra svastiche e membri del terzo reich, e dove Sargent usa grandangoli per aumentarne la dimensione incubotica) e scene madri notevoli (la dolorosa e lancinante confessione della madre di Alicia, che rimpiange il periodo nazista di una grande Germania e sfoga la sua rabbia distruggendo il plastico dell'istituto, in un'ottima performance di Edith Schneider), più una sorpresa finale (chi è davvero il professor Neumann) che tanto sorpresa poi non è.
Sargent adotta una regia robusta e senza sbavature, mettendo in campo tutto il suo professionismo, anche se la patina televisiva appiattisce un pò il tutto e il finale risulta propriamente da telefilm.
Momento che ricorda i trascorsi sargentiani dei colpi alla metropolitana, quando un terzetto di "hooligans" inglesi nostalgici del Fuhrer, e innegiando canzoni naziste, creano scompiglio sul vagone di un treno.
Agghiacciante la sequenza in cui il direttore di banca si prostra alla "bellezza ariana" della Remick e la stessa Remick che, scegliendo i bambini per un set fotografico (lavora nella pubblicità) sceglie proprio quelli con fattezze "ariane", scartando quelli dai capelli neri e dai tratti somatici mediterranei, scoppiando poi in un pianto disperato quando si rende conto di avere fatto un'inconscia selezione "nazista". Nonchè le foto del reich, mostrate alla Remick, con gli esperimenti sui ragazzini, tra cui uno con il cranio modificato chirurgicamente.
Stranamente anonime le musiche di, un'altrove, eccellente Brad Fiedel e doppiaggio italiano non all'altezza (sentire i tedeschi che parlano come
Professor Kranz tedesco di Germania è quanto mai ridicolo)
Tv movie comunque ben fatto e con un tema che avrebbe meritato maggior approfondimento
Ottima la performance di Patrick McGoohan (che, in tema sempre di attualità, si lamenta dell'immigrazione-in prevalenza turca-che ha invaso la Germania, mettendo a rischio le tradizioni, il lavoro e la cultura dei tedeschi), ex "scannerizzatore" e nome molto amato dai fan di
Colombo.