Il titolo evoca bene il contenuto metafisico del film, poiché l'amore è solo per se stessi, tranne qualche rara eccezione, e la paura è di perdere ciò che garantisce un sostegno economico e/o un equilibrio psichico. Il tutto partiva da una semplice ricerca da parte di un miliardario di foto che compromettessero la moglie onde poter divorziare, ma gli egoismi personali e le prevaricazioni che ne scaturiranno porteranno poi i personaggi coinvolti a scannarsi ed eliminarsi anche nei modi più vili, finché l'ultimo darà motivazioni banali, ma allo stesso tempo emblematiche dei misfatti.
MEMORABILE: "No, per favore, non usarlo per chiamare la Polizia... mi sento improvvisamente stanco"; La colluttazione fra Joe, Boris e Ambrosio.
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La copia visionata ha come fonte la vhs della Something Weird Video, in inglese senza sottotitoli. Il cast è quasi sovrapponibile al precedente I pericolosi amori della casta Susanna, solo che lì c'era una Sylvie Coste che ogni volta toglieva il fiato e riportava molto con i piedi per terra, anche perchè la trama era più immediata (per quanto Pecas già ci provasse alla grande, sia col bianco e nero che con la musica jazz a portare lo spettatore verso altri binari come l'introspezione dei luoghi e dei personaggi), mentre qui il sovrapporsi di elementi di ambedue i sessi che alla fin fine diventano dei piranha, lascia molto poco spazio al concreto, anche perchè l'egocentrismo domina sovrano a prescindere da quello che si vuole ottenere.