Tutto ruota attorno a un lui e una lei che dividono un appartamento a Montreal. Non sono una coppia, anzi: lui (Thomas Gibson) è omosessuale, lei (Ruth Marshall) è insoddistalta e forse pronta a seguirlo saltando sull'altra sponda. Un po' di personaggi gravitano attorno a lui, un po' a lei, per dare nel complesso un quadro della disinvoltura sessuale di certa gioventú canadese. L'origine teatrale della sceneggiatura è evidente, ma la regia di Denys Arcand non è da sottovalutare: con movimenti avvolgenti, primi piani pei momenti giusti, un uso per nulla scontato della colonna sonora (e silenzi carichi di significati), sfrutta i bei dialoghi regalando...Leggi tutto al suo film una ambigua natura straniante, un'atmosfera attendista, a tratti quasi surreale. Aiutato da un cast senz'altro in parte, Arcand ci consegna un'opera che mafgari dice poco e ci lascia ancor meno ma si fa vedere riuscendo a rendersi comunque interessante. Con qualche riserva, visto che non manca qualche divagazione posticcia (l'amica sadomasochista) e un sottotesto thriller appena accennato - ripreso poi nel finale - decisamente poco attinente con la sobrietà (anche visiva) del resto del film: i personaggi sono disegnati con cura, il protagonista non cade quasi mai nel banale e le micro-storie che compongono la struttura mostrano quanto si possa ben figurare pur senza disporre di intrecci forzatamente innovativi, solo utilizzando con coerenza e professionismo quanto offre il copione. In ogni caso si nota la mano di un regista dallo stile personale, che non sale mai sopra le righe e mantiene bassi i toni senza per questo annoiare o puntare al cinema d'autore presuntuosamente lento e spesso vacuo. Da vedere.
Curiosa commistione di generi: a partire dalla commedia drammatica per passare al thriller (con omicidi discretamente cruenti). Il tutto ruota davanti alle amicizie dei due protagonisti coinquilini: lui gay, lei molto incerta su cosa scegliere tra i due sessi (infatti uno dei loro amici o amanti è un pericoloso pluriomicida). Con buoni momenti onirici, il film si rivela una bella sorpresa e si fa guardare volentieri. Da vedere se lo beccate su Sky.
Il film si presenta come una miscela di generi: inizialmente parte come commedia drammatica, poi sfocia nel thriller in seguito alla presenza di un omicida seriale. Di conseguenza nel seguire le vicende dei due protagonisti (lui gay, lei piuttosto indecisa sulla propria inclinazione) le sorprese non mancano.
Il regista de Il declino dell'impero romano, con questo film bizzarro e poco riuscito, fotografa i costumi sessuali degli anni novanta realizzando una pellicola sui generis, dove la commedia prevale sul dramma dell'Aids e in cui i personaggi sembrano usciti da una fiction di Gay Tv.
Più del fragile plot del serial killer di donne con orecchino vistoso, il cuore del film (e dell’originaria opera teatrale di Fraser) è lo straziante annaspo di giovani di fronte all’amore: voluto, negato, creduto, ignorato. Un carosello di relazioni destinate al fallimento per naufragi del sentimento e del sesso: il gay anaffettivo, l’amico dongiovanni, l’amica rinunciataria, la lesbica innamorata, l’escort per sadomaso, il ragazzino alla prima cotta ecc. Il panorama sconsolante di una società cool per un film di dialoghi e resti d’umanità.
Denys Arcand HA DIRETTO ANCHE...
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