La morte alle calcagna - Film (1986)

Banalissimo e mediocre film di azione; la trama sa di già visto mille volte, gli attori non sono niente di che (fatta eccezione per Kober che sembra perfetto nella parte del vilain). Pollice verso per tutto il resto: finale scontatissimo, un film ingenuo giustamente finito nel dimenticatoio.

B-movie metà anni '80 di Richard Tuggle ben poco conosciuto. Alla fin fine non si tratta neanche di un prodotto così "trash" come si potrebbe supporre; il divertimento non manca, in particolar modo, nella seconda parte. Ma è fin troppo scontato e lo spettatore capisce fin da subito come si concluderà la storia. Vedibile ma anche immediatamente dimenticabile.

Dal regista di Corda tesa, un thriller che trasuda il meglio (o il peggio, a seconda dei gusti) degli anni '80; da una Los Angeles sudicia e notturna fotografata magnificamente (anche in locali underground storici dell'epoca) fino a una notevole ost rock e dark, passando per una trama con una coppia di giovani in fuga da spietati spacciatori e poliziotti. Ritmo frenetico, cast credibile, atmosfera notevole, tensione ben gestita; si può soprassedere su alcune ingenuità dello script e sull'implausibilità della storia e lasciarsi coinvolgere senza pensarci troppo. Da rivalutare.

A Los Angeles si spara(va) e ci si droga(va) e per un novellino in fuga dallo Iowa questo potrebbe essere un problema. Tutto in due notti, potrebbe essere ribattezzato questo rutilante neo(n)-noir-crime on the road, brillante, musicale (heavy metal e new wave) e criminale. Tuggle sicuramente ha appreso da Clint (con il quale ha condiviso la regia di Corda tesa) alcuni trucchi che fanno di questo titolo una piccola gemma nascosta della golden decade.

Il secondo dei due film diretti da Richard Tuggle rappresenta tutto sommato un passo in avanti rispetto alla precedente pellicola con Clint Eastwood. La trama in fondo è piuttosto banale, ma la raffigurazione di una Los Angeles notturna ripresa nei suoi aspetti più cupi e sordidi funziona, il ritmo è abbastanza sostenuto e le sequenze d'azione non improntate a quella esagerazione che affligge tanto cinema d'azione americano. Cast tutt'altro che illustre ma funzionale, così come la colonna sonora di Stewart Copeland.