In una pensione lungo la strada si sta organizzando un colpo ai danni del furgone portavalori di un supermercato. La "pupa" Lynn Novak (English) ha fatto nel frattempo amicizia con Harold (Cooper), l'aitante figlio della proprietaria della pensione, chiamato poco simpaticamente "pulce" dai due brutti ceffi che si preparano ad agire insieme alla "pupa". Uno di loro, in particolare, tale Al Kutner (Merlin), è un bastardissimo che insulta tutti, schiaffeggia e - lo farà notare più tardi il suo complice - fa fuori anche dieci scoiattoli al giorno per migliorare la mira. Con la complicità di una guardia del supermercato (che ovviamente finirà quasi subito male) la rapina riesce, ma la polizia organizza...Leggi tutto presto posti di blocchi e i tre gangster, ai quali s'è aggiunto casualmente Harold, stregato dalla "pupa" che se la fa un po' con tutti, sono costretti a fuggire sulle strade di montagna della Sierra Nevada dov'è ambientato il film. Raggiunto un centro metereologico semi-isolato, abitato da Terry (Evans) e da suo fratello Luther (Miller), che - sue parole - si occupa di... "contare i fiocchi di neve", i tre - naturalmente sempre armati - occuperanno la stazione tenendo tutti sotto scacco. Dovrebbe aprirsi qui la parte più tesa del film; in realtà - un po' per colpa di una regia debole e anonima, un po' per la scarsa convinzione del cast - non ci si riesce proprio ad appassionare, alla storia, perdipiù spiegata spesso senza la necessaria chiarezza. L'impressione è quella di un film povero, di sapore quasi televisivo, in cui la "pupa" cerca di fare la femme fatale ma non ne ha nemmeno lontanamente le stimmate, passando da un tipo all'altro senza che mai si capisca bene cos'abbia in testa. Kutner è un cattivo ai confini della macchietta, che sciorina frasi da "duro", rifila nomignoli da ABC del genere, mena le mani, minaccia e ha stampato in faccia un perenne ghigno da fesso, il suo compare (Adams) si limita a fargli da timida spalla senza mai emergere se non nel finale, Terry fa a gara con Lynn per rubare il cuore del bell'Harold, il quale a tratti sembra arguto ma più spesso ebete, mentre le dinamiche nella stazione isolata tra la neve non riservano sorprese di alcun genere (non lo è nemmeno il trucco per far credere che la radiotrasmittente non sia del tutto fuori servizio come in realtà è). Con la polizia che compare di tanto in tanto senza mai incidere, le uniche note positive vengono da un minimo di gusto nella confezione, dall'ambientazione a suo modo piuttosto singolare e da qualche rara sequenza in cui un minimo di tensione si respira. Nel complesso comunque insulso, inferiore non solo ai capisaldi del genere ma anche alle imitazioni più solide.
Qualche buono sprazzo lo concede (specie per la breve durata del film), come un Merlin nel ruolo del cattivo dalle caratteristiche rare, sia per allora che per gli anni a seguire: viso con lineamenti da medaglia, eleganza nel vestire (addirittura il fermacravatta) e ghigno satanico quasi da fumetto. Ma se dall'altra parte abbiamo una English che è la disfatta più totale per pateticità e opportunismo di quelli più beceri, si va ben poco lontani. La storia non è malvagia, i bluff riescono o vengono scoperti in ritardo; bravini Cooper e la Evans, ma il film non entusiasma.
MEMORABILE: "Cosa sarà di loro due in primavera?" "Cosa fanno i contadini in quel periodo? Seminano"; L'uppercut sinistro della Evans.
Ricercati per furto, una banda di gangster trova rifugio in una stazione meteorologica della Sierra Nevada. La qualità più significativa è quella di essere un film conciso: arriva al sodo senza troppi giri di parole; il che evita punti morti, con una buona tensione che si mantiene viva per l’intera, breve durata. Un noir dei Cinquanta che sicuramente non rientra tra i memorabili o quelli da vedere a ogni costo, ma è una discreta alternativa che i fan di questo genere apprezzeranno moderatamente. Efficace Jan Merlin come arrogante villain.
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Debbo dire che la valutazione del Marcel, in questo caso mi è sembrata un tantino severa. Io l'ho visto l'altra notte e devo ammettere che sì: non è niente di che, però anche grazie alla breve durata, si riesce a seguire senza troppi problemi. Tra l'altro il cattivo mi è sembrato azzeccato, limitatamente al personaggio che deve interpretare: mi è sembrato una sorta di Richard Widmark, ma ovviamente in tono minore. Insomma un noir come tanti, con però una location nevosa piuttosto inusuale. A mio parere si arriva ai due pallini e mezzo. :)
DiscussioneZender • 18/12/19 17:28 Capo scrivano - 49118 interventi
Ma benissimo Digital, figurati. Come sai il Marcel è il correggibile per definizione e il fatto che ci siano pareri discordanti su un film è sempre un valore per chi legge, non certo un disvalore. L'ambientazione vedo che vi ha comunque colpiti entrambi. Attendesi presto il tuo commento :)