Dopo il danno cagionato con la realizzazione del sesto capitolo di Nightmare, la regista/produttrice (all'interno della New Line) Rachel Talalay ci riprova e, fuori tempo massimo, propone l'ennesima versione del virtual-killer "tecnologico" che compie efferatezze via rete elettrica (Brivido, Sotto Shock, Prison, La Casa 7, solo per citare qualche -pessimo- precedente). L'impostazione infantile del tutto, con effetti speciali che plagiano Tron, la dicono lunga sulla qualità del prodotto... che il buon gusto consiglia di evitare (come la scossa!)
Idea per niente originale ma film che se preso per il verso giusto e se non ci si attende troppo potrà anche piacere. Nel cast la bella meteora Shevon Durkin; in un piccolo ruolo la regista Talalay, qui alla sua seconda regia, tutto sommato se la cava. Appena passabile.
L'idea di base, pur non essendo molto originale (Il tagliaerbe?), si rivelerà essere un'arma a doppio taglio; perché una volta presa quella piega "virtuale", la seriosità andrà a farsi benedire! Tuttavia la tensione è sempre presente e - per alcune "morti" - non mancheranno tanti colpi di scena. Inoltre, le funamboliche inquadrature à la Nightmare (vedere il nome della regista!) e le numerose entrate in un mondo simile a Tron riusciranno a darci, comunque, un certo appagamento visivo. Malgrado un finale continuamente "rilanciato"...
MEMORABILE: L'auto capovolta nel cimitero; La cucina in tensione; I tentativi durante i test; Lo spettacolino-ino-ino della baby sitter; L'uomo fatto di molecole.
L'erba dei vicini giardini virtuali s'è rifatta folta e alta, una selva impenetrabile di cavi adsl ethernet fibre a venire e per Talalay va ridata una bella sfoltita, arruolando Pinker come giardiniere alla faccia di Headroom, sì da significare-identificare la non così pellegrina fobia verso il sovrapporsi della cosmogonia telematica sul nostro mondo col crimine-pericolo più indiscriminato potente e ingestibile. Nel 1993 una sfera di cristallo su un oggi pixelato, oggi semplicistico e derivativo ma non avaro di soluzioni scenico-rappresentative che un paio di “yeah!” li strappano.
MEMORABILE: Stanza a micro-onde; Asciugatoio.
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Fantascienza, realtà virtuale e killer seriale: elementi introdotti da Rachel Talalay (già regista del sesto Nightmare) in questo film palesemente debitore di Sotto shock (Wes Craven, 1989) per abuso di idea: un omicida sopravvissuto - e all'attivo - grazie all'energia elettrica!